E inverno nell’emisfero sud. In Argentina siamo più al sud del sud e perciò il freddo si avvicina proprio al polo ed è freddo polare quello che abbiamo. E abbiamo mancanza di gas, le bombole scarseggiano e costano care, anche se c’è un prezzo ufficiale che pochi rispettano. Quelli che abbiamo il gas di rete nelle nostre case siamo fortunati.

Lo pagheremo a prezzo d’oro ma intanto arriverà il calduccio e le bestemmie (purtroppo non c’è altro modo di sfogo), si sentiranno all’aria aperta quando arriveranno le bollette di “Ecogas”. Il freddo e la crisi economica (ancora non riconosciuta dal governo) sono arrivati insieme al Bicentenario del Primo Governo ( di libertà meglio non parlarne), e le feste che la TV si è occupata di farci vedere a noi dell’”interior” del paese e che quelli di Buenos Aires hanno vissuto in situ percorrendo la 9 de Julio (l’autostrada più ampia del mondo piena questa volta di stands, bandiere e sfilate). Pochi giorni dopo passate le feste, quando qualche voce s’era incominciata a sentire,- qualche voce di protesta voglio dire,- è arrivato prestissimo il Campionato Mondiale di Calcio nel quale tutti hanno messo i risparmi e si sono indebitati di più, comprando grandi e moderni apparecchi di TV ( non è il mio caso, che ho in cucina un apparecchio tv nel quale l’erba dello stadio si vede marrone, fatto che mi ha fatto restare meravigliata del verde intenso che ha l’erba degli stadi in Sudafrica, tanto desertica, quando l’ho vista in un’ altro televisore ). Altri hanno venduto l’auto ( non il proprio, quello della moglie), come un amico di mio figlio che assomiglia a Messi ed ha avuto a Johanesburgo i suoi 5 minuti di gloria , quando arrivato col biglietto comprato con i soldi della vendita, è stato scambiato per il giocatore argentino in pieno centro della città ed ha firmato autografi e pubblicizzato alcuni programmi di calcio internazionali. Fino a questo punto, il team argentino ci ha dato piacere. Maradona ed i suoi ragazzi sono stati fortunati o hanno giocato bene ( chissà, forse entrambe le cose), è lo stesso, interessa il risultato che fino ad oggi è stato favorevole. Perciò, spero, il Governo si sarà preparato per ricevere le critiche e le manifestazioni legittime data la situazione finanziaria del paese e dei lavoratori, più terribile ancora quella dei pensionati. O chissà, in un raptus di ottimismo, sta pensando che arriverà la finale, giusto al momento quando in Argentina incominciano le vacanze d’inverno. Le vacanze d’inverno sono sacre, importanti, ineludibili in Argentina. C’è un prima ed un dopo. Tu puoi non andare in vacanze, puoi continuare a lavorare, o rimanere a casa, ma “sei” in vacanze dal momento che tutti i bambini sono in vacanze. Allora tutti i cinema della città, i teatri, i parchi(malgrado il freddo e quest’anno dimenticata la febbre) e le strade della periferia, saranno pieni di bambini scatenati che andranno da una parte o dall’altra, vedranno tre film al giorno, parteciperanno a gite noiose accompagnati dai genitori i più piccoli, giocheranno a pallone per strade o nei parchi. Le compagnie di teatro infantile, di burattini e marionette faranno la loro estate ed i genitori, le nonne , le zie, arriveranno a stento alla fine del mese, con le borse vuote, le ossa rotte e la testa (per dirlo educatamente) gonfia. Perciò impossibile contare sulla maggior parte della popolazione per protestare in una società dove i bambini comandano, anche se contro se stessi. E questo per lunghi quindici giorni. Dopo di che saremo finalmente quasi nel mese d’agosto, Con un pò di fortuna per noi e per il governo, può arrivare la primavera prima del tempo, come tante volte succede da noi. Pensate che i primi giorni d’agosto, se non c’è la neve (cosa che può succedere), di sicuro i mandorli fioriranno e andremo per strada con le maniche corte seppur le nonne di più di settant’anni diranno che siamo matti. Arrivati a questo punto...avete sentito parlare di crisi economica a primavera? Chissà si, ma impossibile discutere che se non fà freddo e c’è il sole, tutto si vede meno tragico. E per ciò si potrà tornare all’ottimismo del non avere bisogno di riscaldamento e di vestiti pesanti. Chi lo sa, è possibile che il Governo, quando pensò alla crisi, abbia pensato anche alla soluzione, cioè avendo conto che questo è un anno speciale, alla crisi si penserà l’anno prossimo. Mentre la natura e la storia, anche il calcio, provvederanno. (Antonina Cascio )