(Antonina Cascio) - “Il giorno otto del mese di giugno dell’anno 2010, presso i locali dell’USEF, si è riunito Coordinamento delle Associazioni Regionali dell’Emigrazione (CARSE), per prendere in esame la bozza di bando per le attività culturali 2010. Dopo attenta lettura, le associazioni, ancora una volta, fanno rispettosamente notare che il bando che si vuole emanare, è illegittimo, in quanto viola quanto affermato e voluto nelle varie leggi che in materia si sono succedute,..”..( e si chiede una convocazione dal rispettivo assessore)

 La frase, copiata di un articolo apparso sul sito USEF del 16 giugno, indica che in Sicilia, il CARSE, cioè la Coordinatrice delle Associazioni Regionali per l’Emigrazione lavora in santa pace e comunione di obbiettivi. O almeno è questo quanto emana della permanente e solidale attività che si svolge per difendere i diritti dell’emigrazione-immigrazione attorno alla direzione del segretario generale USEF e presidente del CARSE. Non è lo stesso a Mendoza, nemmeno è lo stesso in Argentina (non mi avventuro al di là di questa frontiera per riconosciuta ignoranza di quello che succede in altri paesi). Noi a Mendoza, dobbiamo confrontarci giornalmente con il Seres e il Crases, e una volta l’anno con Sicilia Mondo. Sicilia Mondo, l’abbiamo già raccontato, padrona degli arancini ,profonda ricercatrice nelle profonde acque dello stretto di Messina, dove si coltivano sul traghetto(gli arancini), capace di accoltellarci per avere l’esclusiva dentro la Festa in Piazza. Il Seres ed il Crases, detti Famiglia Siciliana(due in una, chissà perchè interessante e vantaggioso risultato delle matematiche), ci lavorano dietro tutto l’anno, ci seguono, ci copiano, ci emulano( e questo ci riempie di orgoglio e ci fa piacere, ci mancherebbe! riuscire a fare scuola dentro il mondo dell’emigrazione non è poca cosa!). Ma il fatto è che ogni tanto, la Famiglia Siciliana, che lavora sempre accanto alla destra più amica di Berlusconi e compagnia, cioè, la destra più a destra possibile, appare giocando per la sinistra, tutto dipende delle possibilità che si presentino per i loro dirigenti( parliamo di posti politici o di spazi di potere economico). Misteriosa e rapidamente tornano a destra quando la pratica non riesce del tutto vincente.( promesse se ne fanno, agevolazioni se ne danno, ma non bastano, la gente non è mica stupida anche se può essere indifferente). Anche ,ogni tanto, tornano a carica sui nostri giovani. Se sei giovane USEF, di sicuro avrai presto un nome dentro la collettività. Perchè? Semplicemente perche per esserlo ci vuole voglia di lavorare e di capacitarsi (se non si è capacitati ) per farlo, ci vuole lealtà e fedeltà agli obbiettivi dell’emigrazione e si ha per regola l’appoggio solidale degli adulti dell’associazione e la libertà per esprimersi e per partecipare nelle attività proposte da tutti. I giovani all’USEF Mendoza sono protagonisti, sono personaggi, si fanno conoscere, partecipano e fanno scuola anche loro. Per logica, sono giovani apprezzati, invitati, adorati, coinvolti in promesse di libera scelta e di amicizia indipendente della politica associazionistica. Per fortuna i giovani USEF sanno che dietro ogni promessa non sempre c’è il santo giusto. Sanno che tante zitelle hanno pregato in vano a Sant’Antonio. Sanno anche che tutto quello che si fà nella vita, giorno per giorno, ora per ora, è politica. Politica morale, politica civile, sociale, filosofica, intellettuale. Politico è ogni atteggiamento, ogni posizione che si sceglie davanti ad ogni situazione. Difficile essere amici di quelli che ti dicono” vieni, io ti voglio di amico, non di compagno di lotta e di obbiettivi”. Che cosa è l’amico se non quello che ha lo stesso amore per la giustizia e la democrazia, per l’uguaglianza e per il diritto ad una vita degna? Come si può,amando gli essere umani e desiderando il meglio per loro, essere amico di uno che pretende che gli altri siano strumenti della propria e comoda esistenza? Si può essere chissà circostanziale compagno di ballo o di gioco a pallone. Ma lo stesso sorgeranno i problemi quando per avere la palla uno mi colpirà la spalla o mi butterà per terra, ad esempio. I giovani dell’USEF non sono mica stupidi, sanno riflettere e hanno un buon dialogo con gli adulti, cioè possono domandare e questionare. Questo serve, e quanto! Ma la domanda è: dovrebbe il CARSE continuare fuori della Sicilia la sua solidale fratellanza? E se è così, potrebbe in queste condizioni? E l’ultima domanda: fino a questo punto la regione fà la sorda davanti alle richieste del CARSE: La sicurezza di questo doppio, falso atteggiamento, uno in Sicilia, un’altro all’estero, non sarà parte della causa di questa mancanza di risposta ? O, in un’altro senso con lo stesso risultato:non promuove la regione questo atteggiamento per non rispondere a tutti dello stesso modo?