(Antonina Cascio) - Leggevo l’altro giorno l’articolo del segretario generale USEF sul sito,dove parlava dell’emigrazione come una Cenerentola. Purtroppo, e con pena grande anch’io, forse perché diversa, perché vissuta in loco, pena sommata al senso d’impotenza che certe volte travolge la gente come il nostro segretario ( poca a dire la verità) che ci lavora e ci mette tutta la sua esistenza ed energia,

 debbo dire che anche questa immagine perde senso giorno dopo giorno. Nella storia, Cenerentola continua a lavorare e soffrire finché arrivi il principe. Nella vita reale, le Cenerentole ad un certo momento si stancano e cominciano a guardarsi in torno cercando chissà un marchese, un conte, un cavaliere o un semplice mortale. E questo che succede alla emigrazione italiana, ma più ancora approfondito il problema tra i siciliani. Non tutti hanno la mia vocazione di Cenerentola e purtroppo anch’io ci sono giorni che manderei il principe a quel posto¡ Scendendo sulla terra devo chiarire che gli emigrati siciliani hanno per principe il governo della loro regione (nostra ) del quale non ricevono altro che dispetti, burle , colpi che distruggono ogni progetto o sogno e finalmente, quello che è ancora peggio, indifferenza ed oblio. Arrivati a questo punto e dopo un approfondita analisi della storia siciliana, è chiaro che sono stati più lavoratori, più intelligenti e meglio riusciti ad andare avanti quelli che partirono che quelli che rimasero a casa, questo salvando le tante e tante eccezioni che ci sono tra questi, per carità! Insomma, voglio dire che non sarebbe una cattiva idea prendere esempio dagli emigrati, conoscerli, farli andare in Sicilia ogni tanto perchè aiutino ad aprire la menti ai propri compaesani, sopratutto a quelli che hanno cariche politiche. Voglio dire chissà che gli emigrati siamo più intelligenti degli altri siciliani? No, figuratevi¡ Voglio dire che l’intelligenza si fa più acuta e snella quando dobbiamo affrontare delle sfide mai conosciute e se ci siamo riusciti, ma anche se non ci siamo riusciti , queste esperienze sono validissime per altri che adesso affrontano una crisi e si sentono affogare. Ma si deve capire dall’Italia e dalla Sicilia. Le cenerentole moderne ed emigrate hanno tante possibilità sulla loro strada, possono finire per non interessarsi più alla fortuna di quelli che le dimenticano e disprezzano in un atteggiamento superbo ingiustificato. E questa superbia sarà motivo di un’altro articolo qualche giorno di questi, ma oggi voglio dirvi che i tempi si accorciano. Succede che prepariamo in questi giorni le elezioni del PD al nostro Circolo, dove di quelli che collaborano con noi all’USEF e ci accompagnano, soltanto la terza parte si sono tesserati. E questi, si domandano anche tesserati, di che cosa può servire votare, partecipare, se nemmeno siamo consultati di come , di che ed in che modo fare , quando e perchè. Se dopo, sia quale sia il governo (questa `l’osservazione generale), non ci sono mai i soldi per elaborare progetti che arricchiscano ambedue culture, mai c’è l’invito a giovani cantanti, artisti, ballerini, professionisti del nostro mezzo per andare in Sicilia e far conoscere il loro lavoro, quale fosse impossibile che un emigrato del Sud America sia capace di portare avanti la civiltà e lo sviluppo sociale. Immaginatevi oggi, in questi giorni che avete Berlusconi al governo nazionale ed un governo regionale che non riesce a farsi amare di lui ma nemmeno sà se le conviene o no, ma intanto spreca soldi come al solito in imprese che causano grossi dubbi¡ Bisogna cambiare atteggiamento verso gli emigrati. Ma questo non lo chiediamo a Berlusconi, nè a Lombardo, né a Cascio (spero mi scusi il cognome,lui che la pensa in contrario, non sono stata io a sceglierlo), questo dovete farlo i siciliani, la gente comune, quelli che vi siete avvicinati ad una delle dieci associazioni storiche e che credete che pagando la tessera (quando la pagate), basta. Ci vuole il vostro apporto, la dimostrazione d’interesse, scovare dal passato familiare le storie dei parenti emigrati, cercarli, fare contatto, stabilire una relazione sistematica e permanente, dimostrare che v’interessiamo. O vi diremo addio, purtroppo, e cercheremo di dimenticarvi .Ce ne sono tanti attorno a noi, uomini, semplici mortali che ci sorridono ogni giorno e ci offrono la loro casa senza pretese né di origine né di permanenza!