(Anton8na Cascio) - Sarà colpa della globalizzazione? Non lo sò, ma sembra che il fatto di scoprire ogni giorno più problemi relativi alla distruzione del pianeta, sia direttamente connesso alla velocità con la quale queste terribili situazioni accadranno secondo come segnalato dalle ricerche scientifiche. Si potrebbe dire che prima si vuole sapere e più presto si vuole comunicare, più presto potrebbe avanzare la distruzione?

A me sembra che internet sia uno eccellente strumento di comunicazione. Può essere che sia la prova che si correva inesorabilmente verso una fine preannunciata lungo la strada intrapresa, e grazie a questi strumenti moderni l’abbiamo capito e forse siamo in tempo a salvare qualcosa. Questo quando si parla della natura , perchè se parliamo di politica il problema sembra più complicato ma di più si capisce che la sapienza, il conoscere le diverse modalità di governo ci aiuta a sapere che cosa progettano i politici. Nel caso dell’Italia finalmente giornalisti, studiosi, commentatori, hanno capito che essa cammina verso un autoritarismo ultradittatoriale. Noi lo dicevamo da tempo se questo può essere una consolazione per quanto triste. Oggi ci sono quelli che parlano di “peronizzazione” del Governo Berlusconi, dimenticando che Perón ha copiato il progetto mussoliniano, che anche Hitler copiò. In materia di governi autoritari mi sembra che gli italiani siamo di un perfezionismo e di un modernismo straordinario. Perón prese sotto la sua guida , come Mussolini, tutta l’attività politica, economica , culturale e sociale dell’Argentina. Litigò con la Chiesa cattolica, ch’era stata sua alleata e purtroppo la portò a collaborare con i militari dell’epoca che avevano tanta fame di potere che non ci pensarono più di mezza volta quando quelli di Washingnton sono venuti a proporre dei piani distruttivi e e portatori di manovre contro gli stessi argentini. E da allora, dal primo governo di Perón, che la economia argentina registrò un grande crollo. E da quel tempo nel quale il nostro” primer trabajador” incominciò una guerra contro la chiesa, ma anche contro la sinistra, contro il socialismo, contro tutto quello che poteva sembrare un segno di gentilezza, di umanitarismo, di solidarietà a favore degli altri. La storia è lunga, possiamo dire che Menem copiò Peròn e che purtroppo per lui risultò una copia esagerata nelle maniere, ridicolizzata dai suoi fallimenti (tanti), ma che riuscì a rovinarci il paese giusto nel momento che si stava tornando alla democrazia. Berlusconi vuole farci credere che farà una copia più raffinata di quella di Menen, purtroppo possiamo dire che l’unica raffinatezza di Berlusconi è che si trova tra monumenti storici e bellissime ville, tra paesaggi fortemente modificati dalla mano degli uomini e tra poveri immigranti che vanno verso l’Europa, come 400 anni fa arrivarono tanti europei in America, alla ricerca di un pò di cibo. Prepara il “golpe” di autunno, dicono alcuni, come quello che preparò Peron nel ’45, ma anche come quello dei militari nel ’68, quando portarono Ongania dagli Sati Uniti e lo misero a lavorare (era ambasciatore) di capo dello stato, come quello del ’76 nel quale occupò il primo posto per alcuni anni, Videla. Ma anche un golpe” come quello che subì Alfonsín in piena democrazia, che ha dovuto cedere il passo a Menem per evitare la guerra civile. Oppure come quello che abbiamo subito nel 2001, quando per cacciare un presidente che non piaceva ad alcuni ( non che fosse una autorità nel governare) e non conveniva ad altri e per sconfiggerlo legalmente, l’Argentina ebbe , credo, sette presidenti in una settimana. Purtroppo. quando in un paese la gente si abitua a pensare che soltanto con la forza e l’autoritarismo si può avere pace, quando la gente crede che picchiando e ammazzando ci sarà più sicurezza, quando la gente non capisce che i processi di crescita debbono sopportare errori e che per essere democratici bisogna non fare agli altri quello che non piace facciano a noi, quando è così, i Berlusconi hanno davanti a se un brillante futuro. Un futuro nel quale il buio è per noi, cittadini di seconda, maltrattata classe media che non apparteniamo al gregge di multimilionari del capo dei capi. E per i più poveri e per gli immigranti e gli emigrati, arriva la notte. Il sole apparirà, ma soltanto quando capiremo che questa è una guerra, la dichiarazione è già nel vocabolario delle allocuzioni del primo ministro.