A Mendoza, in base a quello che è a mia conoscenza, il 40 % della popolazione è di origine italiana e circa il 60% di essa è di origine siciliana. Se tu ti presenti a pranzo o visiti la cucina di una casa mendosina troverai che I cibi hanno tutti una certa caratteristica italiana: i pomodori preparati a casa per fare il ragù, le melanzane al forno, la pasta, la ricotta e le verdure classiche della Sicilia, abbondante formaggio. Ci sono le nonne vive che raccontano storie della propria terra o di questa nel lontanissimo tempo nel quale arrivarono. I nipoti tutti sanno insultare in dialetto e molti hanno nomi italiani. In tutte le famiglie c’è qualcuno che canta “O sole mio” e gli uomini seguono il milan, la juventus, etc. O ti parlano della FIAT come se fosse una ditta di suo nonno. Tutto questo fa perdere la nozione di realtà a chi visita Mendoza (ed anche l’Argentina) venendo dall’Italia e persino ad alcuni nostri rappresentanti in Parlamento che si suppone dovrebbero conoscerci meglio. Pochi giorni fa è stato Merlo (MAIE) a pranzare alla TV ( Da Mirta Legrand , nel suo programma). Purtroppo non sono arrivata a casa a mezzogiorno e non ho seguito le dichiarazioni del deputato. Ma ho un’ idea di quello che ha detto dalle domande che mi fanno amici e conoscenti, soci USEF ed amici dei soci. E’ vero che l’Italia dà una pensione agli italiani che abitano all’estero? Mia mamma. mia zia, mia nonna, sono italiane, potranno avere la pensione? Loro non sanno che ci vuole adesso avere lavorato per ben 5 anni in Italia per ottenere questa pensione minima. Quando lo spiego, non contenti, tutti chiamano dopo in consolato. Poveracc! Dal Consolato non ricevono altro che gridi, brutti commenti e burle certe volte. Non sono tutti a rispondere così. Sono gli impiegati che meno conoscono le leggi italiane e della diplomazia, quelli che non capiscono che hanno un posto di lavoro come risultato di una grande emigrazione di connazionali i quali ebbero discendenza da queste parti. Come in questo caso in tanti altri temi, i discendenti di quegli emigrati ignorano usanze amministrative, leggi che possano favorirli o no, tradizioni burocratiche, progetti presentati in Parlamento per favorirci o per cancellarci dalla mappa anagrafica italiana. Certamente, tutto questo non è colpa di Merlo, né dei parlamentari in generale ,bensì ce ne siano che non meritano tale carica ed il nome di onorevole. Credo la responsabilità debba essere condivisa tra tanti presidenti e commissioni di associazioni che per tanti anni bloccarono l’informazione e ne fecero uso come un piccolo potere feudale, ed è anche del Governo, che non controllò mai questi signori. Condividere informazione significava perdere forza e potere, secondo loro. Allora meglio tacere ed organizzare ogni tanto una festa onerosa, con abbondante vino e pasta, e dolci , è vero?. E anche il balletto con la tarantella ed il tamburello. A stomaco pieno poi, profondere un’ abbondante quantità di promesse che mai erano state contemplate nei progetti di nessun politico. Infine, tutti contenti fino al prossimo anno. La situazione sta cambiando,se le associazioni non cambiano, in breve tempo moriranno, ma ancora non lo capiscono e pensano che al paese dei ciechi il guercio è re. Antonina Cascio.(nella foto, La Boca)