(Antonina Cascio) - Un’altra volta si parla di febbre suina. E’ riapparsa la serietà della situazione e tutti manifestano la preoccupazione legittima, che chissà perchè era sparita mentre aspettavamo le votazioni, messa da canto come un mobile scomodo che interrompe il lavoro . L’ex presidente della Repubblica e presidente del partito Peronista Nazionale fino a stamattina che si è dimesso,

 dando l’annuncio attraverso un documento filmato, cedendo il posto a Daniel Scioli, ex vicepresidente ed attuale governatore di Buenos Aires. I Medici senza Bandiera hanno denunciato anche durante le elezioni, che sono più di 10 mila i casi di febbre suina in Argentina, lamentando il fatto che le autorità non siano state previdenti dato il problema, utilizzando in un principio per nascondere il problema del “dengue”, più grave in quei giorni, e che dopo se ne sono disinteressati, tutto al contrario di altri governi, come alcuni di Europa - non Italia, ci mancherebbe! -,la Germania ad esempio, che fa lavorare i suoi ricercatori dietro un vaccino che si userà quando arriverà il freddo. Siamo tornati alla normalità e vengono a galla i problemi nascosti, le bugie dette in campagna e le conseguenze di tante situazioni che non furono risolte a suo tempo. La presidente non è apparsa ancora in pubblico , come se la giornata di ieri fosse stata una rappresentazione teatrale che non aveva a che vedere col paese che dice di governare, e sui notiziari della TV appaiono i più variegati pettegolezzi verificatisi in diversi posti e città, come un cieco che a 70 anni e che è andato a votare o donne di 76 o 80 che anche lo fanno, come se non si trattassi di qualcosa di normale . C’è stata a Buenos Aires, guarda caso, una intera contrada che ha votato in bianco per i componenti del consiglio comunale corrispondente (Chascomús, la cittadina dove è nato Alfonsín, uno dei pochi politici ben ricordati del secolo XX).Loro vogliono formare un nuovo comune e per essere ascoltati non trovarono niente di meglio. Chi lo sa? Può darsi che ottengano un nuovo municipio, come può darsi che rimangono nello stesso senza rappresentanti che difendano le loro necessità ed i loro progetti. E il gioco della politica, che assomiglia alla vita, tutti sogniamo qualcosa che ci piacerebbe avere, ma dopo la vita ci dà quello che c’è. O quello che altri vogliono e non noi.