(Antonina Cascio) - Basandosi su un mito comune a tutti i gruppi sociali dell’umanità, Simone de Bauvoir scrisse un libro (Tutti gli uomini sono mortali) che ho letto essendo giovanissima, ma che mi fece capire perchè non avrei voluto essere eterna e rassegnarmi, anzi pensare con serenità, all’arrivo un giorno lontano (quanto più lontano tanto meglio) della morte.

In questa storia, quella di un uomo che generazione dopo generazione sopravvive alle persone che ama, ma che sempre torna a partecipare delle situazioni politiche e sociali per questo suo amore irrefrenabile alle persone , si percepisce chiaramente la stanchezza di ripetere sempre le stesse situazioni , di trovare sempre le stesse sfide, di provare sempre la stessa delusione di fronte all’imperfezione umana, e di tornare a perdere tutto quello che ama ogni volta che accede all’amore. Purtroppo, passati i miei 50 anni (per dire un’età approssimata), ho capito ancora meglio Simone de Bauvoir. Ho sempre davanti i fatti storici, i movimenti sociali, le grandi catastrofi dell’umanità:rivoluzioni, terremoti, incendi di intere popolazioni, inondazioni, ecc., la sensazione di averle vissuto già, di ripetere le immagini, le parole, le reazioni, e così via. La risorsa della minaccia, ad esempio, che è diventata comune nelle scuole e che ha la sua origine nei genitori poco desiderosi di portare avanti figli liberi ed intelligenti, perchè è più comodo farli crescere nella paura, ci vuole meno impegno. Questa risorsa, si applica alla politica da tempi antichissimi ma negli ultimi anni, quelli di questo millennio, si fa in maniera troppo grossolana e manifesta. Ieri sera sentivo mio padre raccontarmi la sua visione della storia italiana.”Io ho conosciuto un “garibaldino”, mi ha detto, uno che lottò nell’esercito di Garibaldi e che quando ero bambino partecipava con la sua camicia rossa ed il suo cappello con la chioma, alle feste della Patria, al mio paese. Garibaldi ha saputo far le cose, -ha detto sempre mio padre- andò dal re e chiese carta libera per formare un bravo esercito e farla finita con quelli che provocavano il disordine nel sud d’Italia”. “Garibaldi ha distrutto molte vite d’innocenti papà”, ho risposto. Ma non può capirmi. Non può farlo perchè ha studiato la storia d’Italia alla scuola di Mussolini, e purtroppo non imparò a collegare un fatto con l’altro, nè ad associare le strategie. che si ripetono , dunque, non ha capito che di Garibaldi ce ne sono troppi nella storia italiana, e nella storia dell’umanità. In questi giorni, dopo aver proferito una dura minaccia l’ex presidente Kirchner, riguardo al futuro dell’Argentina, che se l’elezioni non sono a suo favore, potrebbero tornare irrimediabilmente ai giorni del 2001, stiamo un’altra volta sopportando troppe invasioni ai municipi del conurbano bonaerense, assalti di gruppi di “affamati” che portano armi ai centri commerciali ed ai supermercati, scontri di “okupas” con la polizia nei posti meno immaginabili da voler occupare la gente che non ha un tetto. Che la crisi economica del 2001 sia stata prodotta a seguito di un accordo delle forze popolari con alcuni personaggi di triste fama in Argentina (Duhalde, Rodriguez Saà,ecc), noi lo sospettavamo, diciamo, al 90 per cento. Se questa crisi, ora che c’è un governo democratico, dopo una minaccia di qualcuno di questo governo che non può accettare che il suo ruolo è già stato compiuto e che adesso deve fare largo al futuro, torna a diventare politica, torna alla risorsa della violenza contro la popolazione e contro le istituzioni, quali sono i municipi (non importa quanto sbagliato sia il sindaco), certamente la nostra sicurezza dev’essere del 100%100. E se è così, prepariamoci ad avere paura, che è quello a cui vuole arrivare questa minaccia. Oppure. incominciamo ad alzare la voce per evitare che la storia si ripeta. Io, non vorrei certo vivee in eterno, anche per il modo come i fatti si manifestano, ma almeno agli 80 ci voglio arrivare senza annoiarmi totalmente. E purtroppo, però, a 63 anni, mi guardo attorno e dovunque giri lo squardo, sia in Italia che in Argentina, mi pare che la storia si ripeta. Farò in tempo di cercare un’altra Patria? Non credo. E per questo che ripeto anch’io, nel mio caso le parole, cercando di evitare quello che chissà sia inevitabile. O no ? Sarebbe una grata sorpresa che mi darebbe l’energia necessaria per andare avanti.Â