Quando ricordo la mia infanzia, la presenza della guerra è una costante. Io abitavo già in Argentina –è l’infanzia che ricordo, di Sicilia sono partita ad un anno e mezzo-, e la guerra era finita ufficialmente parecchi mesi prima della mia nascita. Ma la guerra mi colpì dal primo aneddoto che ricordo, era sempre presente nelle frasi, negli esempi, nelle chiacchiere con amici e parenti e nelle storie familiari.

 Credo che la nostra generazione, quella dei settant’anni in sotto, fino ai 55, è quella che puo avere una ragione chiara di chè cosa fù la guerra dopo quella che ne fù protagonista assoluta. Noi seguimmo di prima mano il racconto dei successi, ne subimmo le conseguenze e siamo stati fortunati di poter paragonare tra guerra e pace avendo davanti a noi un futuro senza guerre imminenti. E vero che questo fù una illusione, è vero che in Argentina ne subimmo di guerre, diverse ma guerre straccianti e dolorose.E vero anche che il mondo dimenticò presto e tornò alla stessa crudeltà purtroppo. Ma il 25 Aprile resta nella storia italiana come un punto di riferimento fondamentale. Ci fù un prima ed un dopo. E per arrivarci ci fu lo sforzo ed il sacrificio di tanti giovani, che non ebbero la fortuna di godersi la pace costruita. La LIBERAZIONE per noi,ha senza dubbio, il significato di protezione della DEMOCRAZIA, di lotta contro il nazzismo ed il fascismo che cercano ancora di distruggerla. Fu questo l’obbiettivo di quei giovani che ne lasciarono la propria vita, fu questo l’obbiettivo di tutti quelli che sopravvissuti allo sterminio vollero riunirsi per organizzare una Patria migliore. E questo l’obbiettivo che ancora ci trova a tutti, nella penisola ed all’estero, italiani orgogliosi della propria origine. SALUTIAMO ALLORA IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE COME PERMANENTE MEMORIA DELLA PRESENZA DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA. SALUTIAMO IL PASSATO DEMOCRATICO COME AUGURIO DI UN FUTURO UGUALMENTE DEMOCRATICO. Antonina Cascio