(Antonina Cascio) C’è qualcosa nel mondo che sta cambiando. Questa frase, che non altro indubbiamente che un “clichèe,, certe volte si riferisce a qualcosa di positivo ed altre, come in questo caso, a qualcosa di negativo. E vero e chiaro che sempre si accenna ad una crisi, una profonda crisi mondiale.

E dobbiamo chiarire un’altra volta che non ci stiamo riferendo soltanto all’aspetto economico, che è il profilo più pronunciato e più noto di questa crisi. Leggevo pochi giorni fa che le palme di Palermo e di tutta la Sicilia , purtroppo, soffrono la devastazione a causa di un insetto, un parassita, che distrugge i tessuti della palma e provoca la fermentazione di certe parti, fino a che si verifica il crollo delle foglie, del ciuffo, ecc. Bene, qualcosa di simile succede nel tessuto sociale del mondo: crollano sistemi, crollano abitudini, crollano situazioni che sembravano in perfetto stato ma che da tempo soffrivano l’erosione di un insetto: non il punteruolo rosso, ma l’ingiustizia, la corruzione e l’egoismo e tutti e tre assieme hanno dato origine ad una fitta rete di parassiti sociali che oggi, stanchi di non mostrarsi e di avere le briciole mentre i disonorati mangiano a tavola e fanno grande mangiate, quelli che fino adesso erano soltanto strumenti si sono ribellati. Certamente l’analisi è una semplificazione della realtà. In ogni paese, in ogni città, c’è qualcosa in più di carattere locale che si aggiunge ai motivi. In Italia, ad esempio, che negli ultimi mesi appena apro una pubblicazione su INTERNET mi trovo con uno stupro, o con un omicidio, o con un assalto a famiglie, a politici, a donne sole, dobbiamo pensare alla pressione fatta dal Governo sugli immigranti, all’aumento della xenofobia ufficiale, al disprezzo delle donne che viene dall’alto (non dal cielo, certamente. Infatti, dare una importante carica politica ad una donna che non ha fatto né carriera né meriti, in pagamento di chi sa quali pregi, porta in se stesso un grande disprezzo per il sesso femminile). A Mendoza,Argentina, negli ultimi mesi, soffriamo una situazione simile. Sono tanti i colpi a persone umili, che hanno un piccolo negozio, a donne sole, a semplici funzionari , ad imprenditori che portano avanti una PYME, che il panico, la paura senza limiti si impadronisce di tutti, anche dei ladri, che non capiscono che tante volte danno il colpo dove mon troveranno nulla. In Italia, si è detto che l’esercito andrà a pattugliare (come già è stato fatto) le strade. A che scopo? Perchè l’esercito? Contro i civili? Perchè non pagare buoni stipendi ai carabinieri e fornirli di risorse moderne ed adeguate, controllando che siano persone per bene. A Mendoza, nell’Argentina, è stata chiesta la collaborazione alla “Gendarmería” che è quella che controlla le frontiere di terra ed alla “Prefectura Naval” che controlla le frontiere fluviali e marittime (ne abbiamo di frontiere noi, ma nessuna con IL Salvador come diceva poco fa un giornalista della “Reppublica”). Il fatto è che i poliziotti di Mendoza non hanno un buon stipendio, come d’altronde non ce l’ha nessun impiegato dello stato, non hanno una buona preparazione, non hanno risorse per difendersi e non hanno la volontà di morire nell’impegno certamente, di fronte a questa situazione. La Gendarmeria e la Prefectura possiedono queste qualità? No, nemmeno loro, anche loro sono impiegati dello stato. E allora? Stiamo cambiando qualità per numero. Stiamo coprendo il buco d’ozono con una mano, ce la stiamo cercando noi la disgrazia:quelli che ci governano e noi che li lasciamo fare senza nemmeno alzare la voce.