(Aurora Bomprezzi)  Come insegnante di lingua e letteratura italiana, come traduttrice d’italiano e come figlia di emigrati in Argentina, mi dispiace sentire come parlano gli italiani degli extra-comunitari e come si nota la xenofobia

 e il disprezzo con cui si riferiscono a queste persone. Mi fa pensare che cosa sarebbe successo se i miei genitori quando sono emigrati in Argentina, fossero stati trattati in questo modo? Che cosa avrebbero fatto? Forse sarebbero ritornati in Italia e allora oggigiorno sarebbero di quelli che sparlano degli emigrati e non di quelle persone che parlano con amore, nostalgia e rimpianto del loro paese. Mi dispiace sì, sentire parlare gli italiani così , come quel “giornalista” che fu capace di dire che gli italiani adesso “importano papponi”, riferendosi alla Conferenza dei giovani italiani nel mondo tenutasi a Roma dal 7 al 12 di questo mese. Come può un giornalista sentirsi padrone della verità, chi crede di essere? Forse si sente superiore? A chi? Ai giovani? Perchè li disprezza a questi giovani che in numero di 420 sono andati in Italia non per fare turismo nè per girovagare senza senso e nemmeno per parlare di stupidaggini, ma per cercare di riallacciare vincoli con questo paese che a loro è caro perchè tutti sono discendenti di italiani, hanno sentito parlare dell’Italia dalla culla, hanno un rapporto affettivo che li coinvolge e vogliono fare qualcosa per avere non soldi ne vantaggi, perchè si sa che gli italiani sono buoni quando vogliono, ma che i soldi non li sganciano mai, per loro sempre si tratta di fare il volontariato. Questi giovani, non cercavano soldi, volevano vedere se erano capaci di stringere vincoli sia per lavorare, sia per avere rapporti commerciali, perchè alcuni di loro sicuramente hanno qualche piccola impresa e vorrebbero forse introdurre i loro prodotti in Italia. Come mai si devono poppare che li trattino così?. È una vergogna, che mi fa pentire di parlare sempre a chi mi vuol sentire dell’Italia , delle sue meraviglie, dei suoi monumenti, della sua storia, del suo arte, del modo di essere degli italiani, forse io ho idealizzato come sono gli italiani?. Sono rimasta nel tempo perchè per me gli italiani erano persone intelligenti, capaci, lavoratori, frontali , imprenditori, qualunque cosa vorrebbero fare, ci riuscivano, perchè avevano forza, grinta, voglia di lavorare e di fare. Almeno quello è quanto mi è stato trasmesso dai miei genitori, che però anche loro oggi sono delusi, perchè vedono la RAI ed è piena di programmi sciocchi, superficiali, non c’è niente da stringere, non si riesce a conoscere attraverso questi programmi come sia l’Italia odierna, qual’è la sua realtà? Come mai, per esempio fanno la fila per comprare il pane? Come mai per sapere notizie vere dobbiamo cercare nei giornali via internet? Gli anziani emigrati che sono tanto lontani dal loro paese, non sanno o non vogliono usare internet, per loro sarebbe più logico avere le informazioni che cercano attraverso la RAI, perchè la maggioranza paga l’abbonamento, soprattutto per vedere l’Italia e per sapere cosa succede ognigiorno. Sono gli stessi anziani che hanno dovuto mobilitarsi il 10 dicembre per manifestarsi contro i tagli previsti nella Finanziaria 2009 e che vedono che il loro paese, con l’attuale governo si è dimenticato o si vuole dimenticare di tutto quanto loro hanno fatto andandosene.