(Antonina Cascio) E una verità conosciuta da tutti, ma forse capita da pochi nella sua vera dimensione, che essere in possesso dell’informazione offre una vantaggiosa situazione di potere a chi è in questa situazione. Un esempio clamoroso e notevole è stato il risultato

 delle elezioni in Italia ad aprile che portò al potere con una maggioranza assoluta un piccolo Hitler moderno. Chissà quanto più dolorosa la situazione quanto più di ridicola ci appare la sua immagine stereotipata col segno piegato ed il dito teso in alto (minacciante ,come tanti anni fa alcuni anziani, una volta rimasti senza ragioni per avere ragione, facevano a noi bambini star zitti). In questi giorni, nei quali alcuni ,che malgrado la Rai ci mitragli con “I migliori anni” (tanto la realtà italiana trascorre fuori dalla TV, questo lo sappiamo tutti), cerchiamo le notizie su Internet, riceviamo alcune new sletters e riusciamo ad avere qualche informazione che ci conferisce il “potere” della riflessione e della trasmissione ai nostri connazionali, ho parlato con parecchia gente, di Mendoza, di Buenos Aires, di Rosario, del Cile, dell’Uruguay, e dell’Italia, gente della mia età , gente più anziana, gente più giovane e giovanissima. Tutti, purtroppo, salvando alcune eccezioni logiche, disinformati, della realtà italiana e/o di quella argentina, della situazione all’estero e della vicende che l’emigrazione si gioca in questo momento nel Parlamento italiano e nei programmi dell’attuale governo, il quale, strana decisione politica, non ha programmi per gi italiani all’estero, tranne quello di distruggere la rete infinita e complessa creata dalle associazioni, i Comites, alcuni movimenti politici e la forza della nostalgia per la terra lontana, il “paradiso perduto”.(fenomeno che noi italiani, ripetiamo,e come gli ebrei non dimentichiamo mai il nostro pezzo di mondo che ci ha dato origine). A Mendoza, come in tanti altri posti del mondo, si prepara in questi giorni una protesta contro i tagli, chiedendo ai senatori il loro appoggio al giusto richiamo, c’è troppa gente che ancora non ha la più minima idea di quello che accade in Italia. E purtroppo c’è gente che si avvicina alla collettività soltanto per ottenere un viaggio gratuito in Italia, considerando la Conferenza dei Giovani, o qualsiasi altra opportunità che possa offrire qualunque regione per tornare gratuitamente o ad un modico prezzo, come una opportunità di comuni vacanze. E vero che un viaggio è sempre una bella opportunità di godersi nuovi paesaggi, e se si può fare gratuitamente meglio ancora, ma quando si fa un viaggio in rappresentanza della collettività ,si deve aver chiaro quale è lo scopo. Se ci vado soltanto per curiosità , per conoscere il posto dove sono nato o dove nacquero i miei antenati, ragione più che lodevole, non c’è bisogno di nessun requisito, tranne alcuni soldi e la voglia di farlo. Se invece mi avvicino ad una proposta politica, cioè, rappresentare la collettività italiana del posto dove abito, l’atteggiamento deve essere totalmente diverso ed in più occorre essere in possesso deii requisiti minimi richiesti, quali ad esempio: parlare la lingua ed avere una preparazione generale, avere un minimo di conoscenza della realtà italiana e quella della collettività che si è chiamati a rappresentare. Ci vuole un’ atteggiamento maturo capace di capire che c’è gente più preparata se il caso si dà, per andarci e continuare a prepararsi per il futuro. Ci vuole essere onesti e non presentarsi per lo stesso concorso in diverse località e dopo criticare la giuria dimenticando le proprie bugie. Infine, che questi sono gruppetti che s’ intitolano padroni della rappresentanza giovanile ma la loro propria violenza nell’esprimersi provocano che i giovani si allontanino, purtroppo non solo da loro, ma dalle associazioni. Perciò, è chiaro che il ruolo delle associazioni debba essere nel futuro quello d’informare, di far conoscere i propri obbiettivi, la propria posizione politica davanti ai fatti e di ravvicinare i giovani, dando loro il protagonismo che meritano, ma a condizione di essere preparati per affrontare questi canti di sirene che disperdono le loro energie e disperdono il tempo che la collettività italiana all’estero ha per prepararsi ad affrontare tempi difficili. C’ è tra questi giovani chi dice di noi, che avremo 5 anni di lavoro a Mendoza a marzo prossimo, che siamo eterni nella gestione del “potere” e che non lasciamo posto ai giovani. Anche questo è un segno disinformazione, noi siamo un’associazione di siciliani che ha nel suo seno parecchi italiani originari di altre regioni (il Veneto, la Toscana, la Puglia, anche il Friuli), ci sono in seno all’USEF Mendoza e nella sua Commissione direttiva, italiani di prima, seconda e terza generazione, e dal primo momento abbiamo chiamato i giovani a lavorare con noi. Quelli che ci lavorano, sono giovani che lavorano anche per vivere (non hanno genitori che possano mantenerli o non vogliono farsi mantenere ) e non amano andare a riunioni dove si perde solo tempo. C’è stata anche una associazione di giovani argentino-italiani che nacque col nostro appoggio e venne lasciata libera di agire, finendo per essere distrutta da giovani come questi dei quali parliamo, che vogliono un posto al mondo perchè sono figli di...o perchè sono piccoli potenziali “dittatori” e cacciano gli altri giovani con il loro atteggiamento. Il futuro delle associazioni e quello dei giovani nelle associazioni e nella collettività deve essere segnato di un gran rispetto per la democrazia e per la verità, anche dell’informazione necessaria per parlare esponendo i propri argomenti.