Umani come siamo ed egoista la nostra natura per antonomasia, d’accordo con le direttive di preservazione della specie (che in verità ci siano alcuni modelli da preservare nella vitrina di un museo dell’orrore, non cambia niente), quello che per primo ci coinvolge e ci fà oppinare nel mezzo di una crisi contro il governante di turno o contro le borse del mondo,

 è l’aspetto economico come in tempi della preistoria fu di sicuro la mancanza di cibi.. Dopo di chè, se la situazione continua, allora ce ne accorgiamo che le conseguenze stanno colpendo l’educazione, la sanità, la sicurezza e la vita in generale( siano queste conseguenze della propria crisi o del mancato criterio di quelli che sono al potere). Allora è quando incominciamo a riflettere ed a chiederci chè cosa è necessaria, chè cosa è utile, chè bisogna buttare nel cestino e chè dobbiamo preservare per essere utilizzato nei tempi futuri. Come in una casa dove il padrone ha perso il lavoro e ci si dovrà valere dei risparmi per andare avanti. Questa è per mè, una tappa positiva.Mettere in dubbio tutto, persino la propria esistenza, ha fatto che l’uomo sviluppi il proprio cervello ed apprenda idee straordinarie che in altro modo non apparirebbero.Ma attenti¡ Questa non è una formula matematica.Non sempre ci si riflette bene e non sempre a quello che sorge nei cervelli è doveroso crederci o seguirlo. In questi giorni, che in Italia si mette in dubbio duramente come risultato della crisi tutto quanto fatto fino ad oggi, dobbiamo essere attenti i siciliani più di nessun altro abitante dell’Italia. Noi abbiamo alle spalle una pesante carica che ci lasciarono i borghesi ed i nobili siciliani e che ancora pesa su di noi mafia mediante(chissà lo stesso origene, no?). Non siamo stati noi, lavoratori, il popolo, a protagonizzare Il Gattopardo. E stato un gruppo , poco numeroso ed imparentato con la nobiltà o arricchito anche grazie a questa, a voler mantenere le cose com’erano, a non voler cambiare nulla ma fingendo di cambiare tutto per mantenersi al potere. Attenti quando si parla delle nostre abitudini,delle nostre caratteristiche e della nostra storia.Quale storia? Non la nostra, non la dei siciliani che io conosco, sempre a lavorare sotto il sole e la pioggia, o in un ufficio, o col computer, o dove volete. Abbiamo una brutta immagine nel resto del mondo e nell’italia. Ho letto oggi una frase di Indro Montanelli portata a galla per farci capire fino achè punto gli italiani si ingannano su di noi, dato che persino lui, così brillante ed intelligente parlava male di noi. Posso dirvi che è vero che Indro Montanelli era brillante ed intelligente. Io l’ho letto per anni alla Domenica del Corriere, unico settimanale che arrivava in Mendoza negli ’50 ed i ’60 e che mio padre continuò a comprare fino agli anni ’80. Ma già da bambina ho capito che nel suo cuore del Nord, non c’era posto per noi del Sud, così ignoranti e furbi. Lui era come lo sono stati tutti in quei tempi, un razzista Che si giustificava in caratteristiche logiche della mancanza di educazione, di progetti per migliorare la cultura e la situazione economica del sud, tutte cose che aspettavano in quei tempi alla nazione italiana che doveva cercare il bene per tutte le sue regioni, anche per la Sicilia. Adesso c’è chi si domanda se il Parlamento siciliano deve sopravvivere. C’è chi parla di Annulare le provincie, c’è chi crede aver il diritto di consigliare in nome delle spese e delle risorse ad economizzare, che dobbiamo finire con le entità della democrazia. Ma chè storia è questa?.A casa, quando abbiamo poche risorse, noi lasciamo di mandare i bambini a scuola o di andare dal medico se abbiamo la febbre?.Compriamo il pesce e la carne piu economici, ma non lasciamo di mangiare, di bere, di mantenere un letto per dormire, ecc. In una democrazia, tutte le instituzione della democrazia devono mantenersi.Si deve controllare, si deve cercare di spendere meno soldi e di esigere a quelli che vi lavorano di farlo o se li caccia fuori, ma non si distrugge l’istituzione¡ Volete risparmiare in politica? Vedete di unificare i paeselli , 5 o 6 in una sola comuna, che ne avete mille e mille inutilmente. Fate dei musei nelle attuale case comunali e metteteci a lavorare gli stessi impiegati ma non pagate tanti sindaci . Ma mantenete le istituzioni democratiche che sono fondamentali nella vita di una regione come la Sicilia, di un paese come l’Italia che non credo possa voler per nessuna delle sue regioni la perdita delle libertà e dell’esercizio democratico dei diritti della popolazione.O non dovrebbe. Antonina Cascio.