Quando si sveglia, capisce che è stato derubato e che si è salvato soltanto il cappello che lui usava. Allora incomincia a cercare, si guarda intorno e finalmente vede che un gruppo di scimmie, là in alto sull’albero, gioca con i suoi cappelli .Incomincia a fare dei segni agli animali ma questi non fanno caso e allora ,preso dalla furia, si toglie l’unico cappello restante e lo butta per terra. Tutti gli animale ripetono il suo gesto e così il commerciante raccoglie i cappelli e se ne va con la sua merce , che ha recuperato. Come si tratta di una favola, 50 anni dopo, la storia si ripete, e succede tutto uguale. Il nipote del commerciante, lui a sua volta venditore di cappelli, passa dalla stessa selva, si siede stanco sullo stesso albero e anche a lui, come al nonno, spariscono i cappelli. Si risveglia, vede la scena ripetuta, si toglie il cappello e lo butta per terra. Ma niente succede. Una delle scimmie dall’albero gli grida: eih, tu, che credevi? Credevi di essere l’unico che ha un nonno? Questa che è una situazione di favola, è invece l’unica a ripetersi matematicamente. C’è gente che crede di essere l’unica ad avere un nonno e applica le stesse misure e le stesse strategie una volta ed un’altra bensì la storia gli suggerisca che non è così, che sempre c’è nel mezzo l’intelligenza della gente, la capacità di riflettere e che sebbene si può dire che la storia si ripete ciclicamente. Come gli dicevano alcuni greci, non si ripete esattamente. Sempre c’è un modo di sfuggire alla determinazione di alcuni banali politici che credono di essere padroni della realtà e della vita altrui. E se non, andate a studiare le strategie della matematica applicandole alla politica ed anche alla vostra vita sociale, incominciate il gioco dal punto medio, cioè, da quello più importante, approfondite, analizzate e riflettete. Il determinismo non esiste ed ognuno di noi ha l’obbligo di dimostrarlo Antonina Cascio