(Antonina Cascio) Quando leggo nei comunicati del Ministero degli Affari Esteri, o quelli del Senato o Della Camera dei Deputati, misure tendenti a favorire la relazione tra Italia ed i paesi asiatici, o decisioni come quella di ieri al Senato riguardo alla protezione dei diritti umani ed al ruolo che la rappresentanza del Governo all’Estero deve avere nella difesa dei diritti religiosi, etnici,ecc, mi sento stolida.. Veramente sembra come se questo Governo si divertisse a farmi dubitare di me stessa. Mi domando: ma no, non è possibile che questi siano i membri dello stesso governo italiano che ha progettato i tagli dal 2009 al futuro fino a far sparire le comunità italiane all’estero, che di italiane non avranno nulla, tranne la nostalgia, se s’interrompe così strepitosamente la relazione? Non sono questi che disprezzano ignorantemente le risorse create dopo anni ed anni di sacrifici e di partecipazione, delle comunità all’estero alla vita di ogni paese dove sono arrivati e che in certo modo, hanno “colonizzato” in maniera pacifica e democratica, anche dura e laboriosa, introducendo la cultura italiana, cioè la gastronomia, la musica, la lingua, il piacere per la bellezza del mondo europeo,ecc? Certamente, in alcuni posti di governo, come il Parlamento, ci sono anche rappresentanti dell’opposizione che senza dubbio votano per questi progetti democratici volentieri,ma gli altri, non si vergognano di cancellare col gomito quello che scrivono con la mano? I politici del partito al governo, giocano a fare amicizia con i paesi orientali, come un bambino con un giocattolo nuovo, che dimentica quelli che ieri ancora gli sembravano belli. Manca coerenza, certamente in questo Governo,manca crescere come italiani che amano il loro paese e cercano un futuro migliore per i giovani del domani, manca serietà. Impossibile essere solidali con alcuni paesi e dare le spalle ad altri che fino a ieri erano i nostri alleati, paesi dove ci sono più italiani che in Italia, quasi. Impossibile andare avanti economicamente aprendo nuove finestre in diversi posti del mondo, mentre si chiudono strepitosamente porte dietro le quali la gente aspetta con le braccia aperte. Chi può credere alla difesa dei diritti umani di un paese che abbandona i suoi connazionali al loro destino, che riceve gli emigrati con il fucile in mano, che organizza scuole diverse per i bambini stranieri e che chiude le classi al proprio sud, abbandonando all’ignoranza i bambini di quelle regioni , obbligando i genitori ad emigrare anche adesso per avere il diritto di dare una preparazione professionale ai propri figli? Frattini, il ministro elegante, quello con apparenza inglese e maniere raffinate, parla dell’importanza della comunicazione. Vuole organizzare il governo, le ambasciate, i consolati perchè facciano la diffusione della cultura italiana e del lavoro che fa il Governo. Per quel che ho letto, ne sa molto di comunicazione, ma manca in questa equazione da lui proposta, qualcosa di fondamentale: la comunicazione deve essere il risultato di fatti concreti. Manca il ripieno in questi comunicati bellissimi, sono contraddittorie le misure e le difese che promuovono. In questi giorni si è celebrata la Settimana della lingua Italiana nel Mondo. Chissà scappò all’intesa del ministro Frattini, del Cavaliere e dei membri del suo Governo, che la lingua, le lingue,tutte, hanno bisogno delle parole. Ed una parola vuota svanisce nell’aria, come una pompa di sapone.