(Antonina Cascio) Quando si vuole parlare di cose che cambiano per non cambiare si parla sempre di Gattopardismo. Per mè, che sono siciliana e per di più cresciuta all’estero, lontana della mia terra ma vicina nel cuore e perciò con gli occhi rivolti ad ogni situazione ,diciamo storica, di Sicilia, in tutti questi anni, (troppi davvero), il Gattopardo, il personaggio così ben descritto da Lampedusa ha rappresentato le caratteristiche piu profonde dell’essere siciliano. Ma dobbiamo essere giusti, e andare più indietro nel tempo.

Quale è stata la scuola dei siciliani in questo caratteristico atteggiamento? Senza dubbio l’impero romano. Un grande impero che con l’arrivo del cristianesimo e tante situazioni simultanee, doveva perdere la sua supremazia sul mondo.Che cosa fece allora?. Cambiò il cristianesimo trasformandolo in cattolicesimo,stabilì dopo dure e lunghe lotte il regno di un cristo sui generis sulla terra,ben diverso di quello originale, e continuò a regnare padrone del mondo fino a poco tempo fà. Oggi è in crisi , lo sappiamo, ma ancora non è detta l’ultima parola. Tornando all’argomento originale, sappiamo che ogni figlio erede dell’impero romano si salvò prendendo il modello del padre originale. Italia è un figlio diletto dell’impero romano.Sicilia chissà dobbiamo dire che è il figlio naturale, quello che tutti sanno che esiste ma non ne porta il cognome. E come tale è stata trattata, perciò ha perfezionato la strategia fino ad arrivare al gattopardismo. Ma che altro che il gattopardismo praticano i politici italiani? Tutti. In Argentina, nato negli anni ’40, il” Peronismo, o Justicialismo” Non soltanto è sopravissuto a tappe piene di difficoltà mimetizzandosi con i militari, con i “radicali”,ecc. Ma non soltanto a questo è servito questo gran movimento. Integrato in un primo momento dai “cabecitas negras”, da quelli che non avevano casa, nè scuola, nè degnità di umani in una società ricca e dittatoriale, entrarono in questo movimento, data la impossibilità di fermarlo, tanti dirigenti del nazionalismo (o fascismo argentino), della democrazia cristiana(che assomiglia abbastanza al primo), e finalmente anche del PC, del socialismo, e alla estrema destra, del Opus Dei. Perciò in Argentina nulla è cambiato in realtà.La “torta” come si chiama la ricchezza in termini politici, continua a trovarsi in mani di pochi,gli stessi di prima,o i loro discendenti ed alcuni che ne approffitarono l’occasione, l’educazione è periodicamente aggredita , tagliata,”riformata” sistematicamente per non lasciarla migliorare mai. La salute, bene grazie, se la vuoi vai a cercare dei miracoli in chiesa o in un santuario di quelli che creano i disperati che ce ne siamo molti. Ed i diritti,quelli umani, c’è chi vuole convincerti e c’è chi si convince, siano la disgrazia dell’umanità, quelli che provocano l’insicurezza, la ineguaglianza ed in conseguenza la disgrazia dei popoli. In questi giorni,quando guardo la RAI, che è tornata poco a poco ad offrirci agli emigrati un pò di tutto,come in bottega, anche la replica di quei “meravigliosi” programmi di gare e concorsi,alcuni dei quali sono “made in Argentina” e ci hanno stufato gia da tempo, vedo, alla RAI dicevo, dei politici di quarta (dico di quarta categoria non di quarta generazione) che parlano di educazione, di scuola, di università,ecc, come grandi scientifici o studiosi, che offrono cifre copiate da INTERNET dai suoi segretari ed assessori, che non dimostrano nulla, o sì, dimostrano che dell’argomento non ne sanno un cavolo e che non si può sfidare così l’intelligenza del popolo(fiore che cresce, anche se incolto con forza maggiore durante le crisi). E di stupidi e di superbi pensare che ci faranno credere che un taglio,qualsiasi taglio, se non parliamo di pota delle piante, farà crescere una scuola migliore, brillante , che avrà il primo posto nell mondo,al meno quello europeo, così come nelle campagne siciliane crescono le glicine nei terreni incolti. In questi giorni a Mendoza, anche in tutta l’Argentina, il problema della scuola è a galla come ogni tanto,quando sorge una profonda crisi economica causata dai governanti ,da quelli che hanno il potere economico nel mondo ed in ogni nazione, perchè l’educazione è stata sempre il cavallo di battaglia dei politici. L’educazione, che può cambiare l’umanità, che cambiando un solo uomo può diventare pericolosa, che fà pensare e riflettere sui problemi della società, dev’essere sempre aggredita e sconfitta per prima. Per non cambiare,bisogna non educare. Questa verità tanto evidente è la stessa in Argentina, in Italia, in Sicilia. In politica ci sono i partiti, e ci sono le forze trasversali che lavorano in tutti i movimenti politici, quelle che si accomodano d’accordo al prorpio progetto dentro il partito governante, in piu se il partito governante glielo favorisce. Il gattopardismo è l’esenzia del pensiero di questi personaggi. Ma la scuola,l’educazione, è anche popolata da gente testarda che vuole avanzare, che vuole cambiare per migliorare, che studia e lavora nelle ricerche malgrado le difficoltà, che riflette e che si mette alla vanguardia delle lotte per la difesa dei diritti, sì quelli umani. Per fortuna. Non è che vinca la guerra.Non l’ha vinto mai, è chiaro questo.Ma ogni tanto una battaglia basta per continuare avanti con la lotta.