Trump ha chiamato all’appello 15 Paesi ed ha ingiunto una linea d’azione: proibito commerciare medicinali e prodotti alimentari con il Venezuela. La parola d’ordine é: agire immediatamente, senza pretesti e dilazioni perché il “dittatore” Maduro deve cadere prima di fine maggio.

La Casa Bianca ha riunito i rappresentanti dell’Argentina, Brasile, Canadá, Francia, Germania, Italia, Guatemala, Giappone, Messico, Panama, Paraguay, Perú e Regno Unito per esigere azioni concrete, e per bloccare qualsiasi via con cui il governo del Venezuela possa finanziarsi o effettuare i pagamenti dell’importazione di prodotti-base. Medicinali e alimenti sono la meta privilegiata di questo attacco. Secondo l’economista venezuelana Pasqualina Curcio da questi 15 Paesi -tra cui brilla l’Italia- provengono il 64% delle medicine importate, di cui la popolazione fa un uso frequente. Dal Gruppo dei 16 pronti a violare le norme internazionali che regolano la salute e il commercio -in sostanza a castigare con rappresaglie 30 milioni di venezuelani- sono fornitori di medicinali in queste proporzioni: Stati Uniti 34%, Colombia 10%, Spagna 7%, Italia 5% e Brasile 3%. Steven Mnuchin, ministro del Tesoro USA, ha sottolineato a questo Gruppo-16 anche la necessitá di inasprire il blocco commerciale, cioé azzerare il flusso degli alimenti destinati al mercato del Venezuela. poiché gli USA forniscono il 31%, Argentina 16%, Brasile 14%, Canada 12%, Messico 3% e 1% dalla Colombia. Il piano “Isolare e asfissiare” elaborato dal Comando-sud deve essere trasformato in realtá dal Gruppo-16, ossia dai tecnci e funzionari ministeriali vari. Per la Casa Bianca é un imperativo categorico che –prima delle elezioni presidenziali di fine maggio- si producano tumulti o sommosse popolari, conati di violenza di gran rilievo mediatico, dalla cui gravitá dipende la seguente fase superiore di interventismo nel territorio del Venezuela. La sceneggiatura illustrata al Gruppo-16 prevede intromissioni militari congiunte per la distribuzione di “aiuti umanitari”. Insomma una variante della ricetta classica, tipica del modus operandi dell’anglosfera, con l’inedita figura di soldati-infermieri. Contingenti di soldati per distribuire quel che Trump ha ingiunto al Gruppo-16 di proibire e togliere. Per fin di bene, ovviamente. A Washington si mostrano sicuri di ottenere l’obiettivo massimo, perció hanno quantificato in 60 miliardi la somma necessaria per il “dopo Maduro”, di cui dovrebbero farsi carico il FMI, Banca Mondiale e Banco Interamericano dello Sviluppo. 60 miliardi per smembrare il territorio venezuelano, depredarlo ed assicurarne la proprietá alle multinazionali USA. Una maniera spiccia di compensare le perdite in corso nel medioriente e garantire le loro esigenze per tutto il secolo XXI. FONTE: http://selvasorg.blogspot.it/2018/04/venezuela-zero-medicinali-e-zero.html