Celebrazione del bilinguismo al XX Benefit Gala dell’AIAE (Association of Italian American Educators). “Programma Ponte” perché gli studenti “vivano la nostra cultura” in Italia LA VITA di ognuno di noi è stata forgiata, attraverso innumerevoli tappe, da vicissitudini, confronti, cadute e risalite. Ognuno di noi ha dovuto affrontare, negli anni, situazioni o momenti di gioia, dolore, emozione, crescita interiore. Si dice che molta parte della nostra personalità sia dovuta a chi incontriamo nella vita. Alcune persone che incrociano la nostra strada sono da noi ritenute fondamentali, di riferimento, mentre altre ci sfiorano soltanto, senza lasciare traccia alcuna. E molto dipende da noi, dalla nostra personalità di base, dal modo in cui ci facciamo influenzare o dalla capacità di reagire, sfrontatamente, a situazioni che non ci fanno piacere. In questo contesto, gli anni scolastici sono stati, per molti, una tappa unica, fondamentale, non solo un semplice passaggio, ma modalità di confronto e crescita. Quanti, nel loro tragitto, hanno avuto difficoltà ad accettare decisioni di insegnanti frustrati, dalla loro esistenza, e che riportavano la negatività della loro vita sugli alunni. Quanti, invece, hanno avuto la fortuna di crescere con educatori, nel vero senso della parola, che mettessero passione, emozione, vitalità, in tutto ciò che facevano nell'ambito di crescita, non solo scolastica, ma strutturale, di ogni alunno. Molte delle persone che leggono avranno insegnato, come me, in diversi contesti, e può capitare che alcuni dei colleghi non abbiano quella passione di base fondamentale per far crescere in maniera individuale, pulita, naturale, i propri alunni. Personalmente credo di aver dato tutto quello che potevo secondo le mie potenzialità, perché il segreto sta nel recepire che l'insegnamento non sia solo didattica, nozioni, numeri o date, ma soprattutto capacità silente di dare per poter far crescere. Ed allora, chiunque abbia la fortuna di essere educatore, ma soprattutto ne abbia la vocazione, quella 'voce interiore', quella capacità di entrare nelle vite dei ragazzi prendendone parte in maniera naturale, senza falsi tentativi di modellarle a proprio piacimento, ma con l'umiltà di aprire loro il cuore, potrà dire di aver reso migliore la vita di altri. Questo cerca di fare l'AIAE, Association of Italian American Educators, attraverso dedizione, onore, rispetto, valori. Essere educatori non è da tutti e l'AIAE mette insieme le tante organizzazioni professionistiche della comunità italoamericana nel tentativo di lasciare una traccia che possa essere indelebile nelle vite non solo dei membri appartenenti alla comunità stessa, ma di chiunque prenda parte alle classi, alle attività, agli eventi di cui si fa portatrice. L'AIAE, sin dal 1999, ha presentato l'Educator of the Year Awards, un premio basato sulla riconoscenza per una carriera o un'esistenza stessa dedicata al campo dell'insegnamento e dell'educazione, nel tentativo di essere un punto di riferimento, un modello di vita, per giovani che hanno tutto un futuro davanti a loro. Ai ragazzi è anche dedicato il "Programma Ponte", che permette a coloro che fanno dell'italiano una priorità, di avere la possibilità di godere l'Italia nella sua bellezza artistica e storica per un mese, con alle basi l'opportunità di potenziare l'italiano con lezioni mirate. Del resto, chiunque sia bilingue, sembra, da studi certificati, che raggiunga gli obiettivi prefissi prima degli altri. Perché il bilinguismo è la forza di un incontro di culture, che sia italoamericana, italo-ispanica, italo-francese, franco-americana, afro-americana. La capacità, intrinseca, di modellarsi ad entrambe le culture, le tradizioni, i valori, rende la persona più aperta, ed immediatamente maggiormente capace di apprendere, di fare propri nozioni ed insegnamenti. Sta proprio qui la forza dell'AIAE, che quest'anno ha celebrato il 20º anniversario del proprio Benefit Gala. Festeggiamenti che hanno raccolto autorità, nomi illustri, oltre che i migliori educatori della comunità italoamericana. Josephine A. Maietta, Presidente dell'AIAE, ha saputo gestire con eleganza, cordialità, tenacia, la maratona di interventi, discorsi, proposte. Per il ventennio, è stata anche creata una statuetta celebrativa, il cui autore, Guido Dettoni Della Grazia, è venuto direttamente da Barcellona per poter essere parte integrante dei festeggiamenti. Moltissime le lettere ricevute dall'associazione di persone famose, che hanno voluto dare in questo modo il contributo, se pur non potendo essere presenti, alla festa: l'ambasciatore di Washington Armando Varricchio, il console generale Francesco Genuardi, Giulio Terzi, il Governatore Cuomo, solo per citarne alcuni. La serata è stata poi allietata dal tenore Antonio Guarna, la cui voce ha accompagnato la presentazione del "Programma Ponte", e dei ragazzi premiati, provenienti da diverse scuole: Rosario Amico, Isabella Antonini, Joseph Morelli, Laura Belviso, Angelina Boudovas, Amanda De Pinto, Paul Inglese, Matthew Katz, Margaettore ret Mitard. Tante le persone famose presenti, tra gli altri Thomas Di Napoli, Mrs. Matilda Raffa Cuomo, il Commendator Nigro, il Deputy Secretary for Education Jere Hockman, che ha portato i saluti del Governatore Cuomo. Molte le onorificenze e le premiazioni: Tony Lo Bianco, Prof. Carlo Davoli, Louise Verdemare, Anna Patrizia De Blasio Koczen, Susan Vasselman, Dr. Vito Taverna, CAV. Michael Rienzi, Dr. Carmela e Joseph Leonardo, ognuno con diverse motivazioni, con alla base sempre la capacità di saper dare, di insegnare col cuore, di confrontarsi, in una parola di essere "educatore". di Ettore Spatola – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.