RICHIESTA CONTRIBUTO INTEGRATIVO CAPITOLO 3103

Gentile Console Generale,

in riferimento ai fondi di finanziamento integrativi disponibili sul capitolo 3103 per il corrente esercizio finanziario in favore delle comunità di connazionali residenti all'estero,

vorremmo sottoporre alla sua cortese attenzione 3 progetti, da inoltrare al MAECI, che rispondono appieno alle tipologie di attività del Comites, nonché alle difficoltà innescate dall’attuale crisi sanitaria. 1. Progetto di creazione di una stazione radio in lingua italiana con relativa riqualificazione professionale, nella circoscrizione consolare di Lione L’attuale crisi Covid-19 ha messo a dura prova molti nostri connazionali, in termini psicologici, economici e di perdita di impiego. A tale crisi, già assai difficile da sopportare, vanno aggiunte tutte quelle difficoltà oggettive che un immigrato di lingua italiana (e in generale un cittadino non francese) vive su di sé e sulla propria condizione di “straniero”, a prescindere dal proprio livello di integrazione con la cultura locale. È proprio in questa situazione di distanziamenti e chiusure forzati, che si manifesta, più forte che mai, l’esigenza di un nuovo organo di comunicazione, informazione e intrattenimento, in grado di tenere vivi e saldi i legami umani, creando e consolidando la connessione tra le varie realtà sociali, culturali e associative di lingua italiana presenti su un territorio molto vasto, qual è la circoscrizione consolare di Lione. Da qui, l’idea della creazione di una stazione Radio in lingua italiana. La futura radio ha l’ambizione di rappresentare un nucleo centrale di riferimento, fortemente attrattivo e aggregativo per tutte le realtà italiane presenti sul territorio, nonché per i singoli cittadini italiani di nascita o di origine, e i cittadini francesi o di altra nazionalità legati a vario titolo all’Italia. Il primario bacino d’utenza di questo nuovo canale sarà evidentemente la comunità italofona della circoscrizione consolare di Lione, ma il suo punto di vista sarà europeo e internazionale: uno sguardo che, pur tenendo conto delle dinamiche migratorie del passato (con conseguente radicamento sul territorio), sia anche in grado di considerare le nuove esigenze di mobilità e di migrazione del mondo di oggi all’interno di una comunità globale più ampia. Uno sguardo aperto, laico e pluralista, che terrà conto sia delle radici culturali nel Paese d’origine, sia della realtà quotidiana di quello d’adozione. Ma la crisi, oltre alle ricadute sociali e psicologiche, ha colpito duramente anche le economie familiari dei nostri connazionali. Molti settori del mondo del lavoro ne stanno tuttora risentendo. Per tentare in qualche modo di far fronte a tali problemi, la fase di creazione della radio sarà preceduta da un corso di formazione professionale legalmente riconosciuto: uno strumento in grado di favorire la riqualificazione e l’aggiornamento professionali che avrà un duplice risultato: quello diretto della creazione della radio; e quello indiretto (ma non meno importante) di sostegno a persone in situazione precaria, interessate all’àmbito radiofonico e ai nuovi media. Le preoccupazioni del nostro Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sono dunque condivise in pieno dalla comunità italiana rappresentata dal nostro Com.It.Es., che intende portare avanti questa iniziativa rispondendo alle necessità di:

• rafforzamento e realizzazione di canali di comunicazione e di informazione destinati ai connazionali attraverso Radio (web, DAB, FM);

• miglioramento della comunicazione e dei canali informativi relativi alla crisi sanitaria e a iniziative di welfare promosse dalle istituzioni locali;

• favorire la riqualificazione e/o l’aggiornamento professionale per chi ha perso il lavoro o si è visto costretto a chiudere la propria attività d’impresa;

• assistenza nei confronti degli esponenti della cosiddetta “nuova mobilità” (soggetti esclusi dai provvedimenti di welfare adottati a livello locale).

Tale radio ricadrà quindi sotto la giurisdizione del Com.It.Es., previa istituzione di una apposita commissione. Tuttavia, la stessa radio risponderà a criteri di inquadramento professionale regolati da un proprio statuto, e i suoi membri saranno remunerati in base alle leggi vigenti. Per il Com.It.Es. in particolare, avvalersi di una struttura radiofonica in madrelingua italiana è di vitale importanza: non è mai venuto meno il sostegno verso uno strumento di comunicazione autorevole che dia voce alla collettività italiana, in grado di trasmettere un’informazione istituzionale, corretta e pluralista, e che sia anche uno strumento di crescita socio-culturale che raggiunga i nostri connazionali di ogni età nei rispettivi luoghi di insediamento, e un ideale ponte tra le “due Italie” (quella dentro e quella fuori dai suoi confini). Organizzazione del progetto 1° fase Sarà costituita dall’istituzione di un corso di formazione professionale di base sui mestieri della Radio e dei web media, che raggrupperà in sé tutti i differenti aspetti di un’impresa di questo genere: animazione, redazione, pubblicità, diffusione, tecnica, ecc., al fine di fornire a tutti i membri le nozioni basilari di ogni singola mansione, a prescindere da ciò che poi ognuno sceglierà di svolgere in base alle proprie competenze o interessi. Il corso sarà propedeutico alla creazione e al mantenimento della radio, che diffonderà i propri contenuti inizialmente in forma di web radio (con la prospettiva di poter transitare successivamente anche su DAB e/o in FM). Tale corso sarà legalmente riconosciuto ai fini di una riqualificazione professionale, e rilascerà un certificato valido su tutto il territorio francese. Il corso espleterà dunque una doppia funzione:

1) formare correttamente il personale della futura radio;

2) ampliare le competenze e creare una nuova e importante opportunità di lavoro in più per chi è stato colpito dalla crisi. Vari organismi di formazione si occupano già di svolgere corsi di formazione completi in questo àmbito. A puro titolo di esempio: l’INA (Institut National de l’Audiovisuel) o enti convenzionati con Pôle Emploi (“Studio M” a Villeurbanne, “ACAD TV” a Dardilly, “L’Onde Porteuse” a Clermont Ferrand, ecc.). Durata del corso: 130 ore circa (da definire meglio in base alle esigenze, ai fondi e ai tempi a disposizione).

2° fase Al termine del corso, si passerà alla vera e propria creazione della radio, che inizialmente trasmetterà via web: allestimento del luogo presso la sede del Com.It.Es., strumentazione tecnica (acquisto, verifica di quella già esistente, messa in funzione), suddivisione dei ruoli, creazione e gestione del palinsesto, trasmissione del segnale, creazione di una redazione e relativa linea editoriale, gestione del personale, riunioni di redazione, pubblicità, ecc. Riguardo l’informazione, sfruttando le diverse competenze presenti nel Com.It.Es. di Lyon, oltre alle nozioni generali si formeranno i discenti al vaglio critico delle notizie (per non propagare fake news) e alla corretta comunicazione di informazioni mediche, tecnologiche, scientifiche, ecc. Budget previsto e dettagli dei prezzi – corso di formazione professionale “Costruire un web media dalla A alla Z”, della durata di 130 ore, per 12 persone (frequenza in presenza e a distanza), rilasciante un attestato professionale ufficiale legalmente riconosciuto, a cura di “Artiste Formation – Lyon” e “L’Académie Audiovisuelle – Paris”:

€ 14.700 – materiale (microfoni, cavi, mixer, aste microfono, iPad, micro registratori digitali, altro):

€ 3.000 – servizio di hosting annuale su piattaforma web, gestione, diffusione, realizzaz. palinsesto:

€ 469/anno – applicazione per smartphone Android/web/auto + iPhone:

€ 588/anno – servizio montaggio trasmissioni (forfait 15 ore settimanali):

€ 7.200/anno (€ 600/mese) – diritti d’autore SACEM/SACD (forfait webradio + podcast):

€ 144/anno – affitto della sala:

€ 3.720/anno (€310/mese)

– spese di trasporto e spostamenti: € 179

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TOTALE € 30.000