Fino ad ora abbiamo portato avanti la rubrica “LA MIA SICICLIA”, ma nel procedere del lavoro, ci siamo resi conto che non serve percorrere tour classici in che parlino della Sicilia che ormai tutti conoscono, perché i tour operator in linea di massima copia percorsi e località di maggiore spicco o meglio conosciuti dai turisti.
Lo scopo di questa rubrica, invece, è quello di presentare una Sicilia che non emerge e che pure conserva tesori artistici e
storici di rilievo, sconosciuti ai più ed anche agli stessi siciliani. Con questa rubrica, quindi, ci poniamo l’obiettivo di costruire tour virtuali nel tentativo di valorizzare pezzi di territorio che meritano di essere conosciuti. Siamo consapevole della difficoltà cui andiamo incontro, ma vogliamo lo stesso affrontarla con metodo e coraggio, per cercare di restituire al turismo nuovi percorsi e nuove scoperte e di sollecitare al territorio coinvolto la leva dello sviluppo, utilizzando le risorse che sono patrimonio del territorio preso in esame. Per restare fedeli alla scelta fatta, quindi, i nostri tour cominceranno dal centro della Sicilia, nel tentativo di portare a conoscenza di quei territori che rischiano di morire del tutto, dopo che l’emigrazione ha fatto la sua grande parte di spopolamento. Il primo tour, lo vogliamo fare partire da Enna, alla scoperta della sua provincia. Cominceremo con la città. Ma entriamo in argomento e cominciamo il nostro tour sul territorio ennese, partendo proprio dalla città di Enna. La sua nascita si fa risalire al XIV secolo s.C. ad opera dei greci e da alcune reperti rinvenuti, si pensa che essa nascesse sui colli attorno a Pergusa. Dalla sua nascita in poi, si sono alternate parecchie dominazioni dai Sicani ai greci, dai siracusani ai romani, dai bizantini agli arabi, agli aragonesi, ai normanni, agli spagnoli, per finire ai borboni dutante il regno delle due sicilie. Per quattro anni (135 – 132 a.C.) fu governata dallo schiavo siriano Euno del quale oggi si può ammirare la statua bronzea accanto al castello di lombardia. Fino al 1927 il nome che conservò più a lungo fu quello di Castrogiovanni. Nel 1927 il regime fascista impose il nome di Enna e la promosse anche a città capoluogo di provincia. Enna oggi è la città più piccola della Sicilia per popolazione e per estensione provinciale, con i suoi 170 abitanti circa e con i 19 comuni in parte tolti alla provincia di Caltanissetta di cui la stessa Castrogiovanni faceva parte, ed in parte alla provincia di Catania. Dopo una buona economia dovuta in parte all’agricoltura ed un gran parte all’industria mineraria, oggi Enna è tra le province più povere d’Italia. La chiusura del settore minerario dello zolfo di cui la provincia di Enna era molto ricca e di quella del sale potassico che si estraeva dalla miniera Pasquasia dubito dopo, innestarono un processo di recessione economica che ha impoverito ulteriormente la città, fungendo da incentivo all’emigrazione dei giovani in cerca di quel lavoro che non è possibile trovare in quel territorio. Solo in parte, la nascita e la crescita del quanto polo universitario con l’università Kore riesce solo in parte a recuperare popolazione e livello economico, dato il numero di studenti che oggi frequenta l’ateneo ennese. Ma di questo ed altro parleremo quando ci occuperemo dell’economia della zona. Dal punto di vista turistico, quando si parla di Enna, solo due realtà spiccano nella memoria collettiva: la villa romana del casale a Piazza Armerina ed il lago di Pergusa anche se ira in minor misura della villa della casale. Per il resto, se si esclude la salita ad Enna Alta quando il castello è visitabile, di Enna i turisti non hanno altra conoscenza. Proviamo allora a fare partire il nostro tour dalla città di Enna. Essa conserva varie testimonianze delle dominazioni che si sono susseguite, la più famosa testimonianza è indubbiamente il Castello di Lombardia, così chiamato perché pare vi si accampasse un’armata di lombardi. Esso subì parecchie ristrutturazioni ed ampliamenti e si sviluppa su una superficie di 26 mila metri quadrati. Il castello, rifondato dagli arabi dopo il dominio romano, venne potenziato prima da Ruggero II e poi da Federico II che lo fortificò ulteriormente potenziando la cinta muraria con 20 torri, tra cui la torre Pisana. Di queste torri oggi ne sopravvivono solo sei compresa la Torre Pisana, che permette, salendo in cima, di godere di un impareggiabile panorama. Il castello che si sviluppo attorno a tre cortili interni, per parecchio tempo fu anche sede di spettacoli estivi di grande pregio artistico e culturale, che attraevano molti turisti amanti della cultura e del teatro. In seguito, pare per evitare le vibrazioni che danneggiavano la struttura, gli spettacoli vennero sospesi ed i cortili, che potrebbero ospitare un grande centro policulturale, rimangono inutilizzati e lo stesso castello a volte rimane precluso ai visitatori. Altro gioiello storico di Enna è la Rocca di Cerere. Essa nasce a nord del castello di lombardia ed un tempo fu sede del tempio di Cerere. Dopo la distruzione da parte dei romani, il tempio non esiste più ed oggi si conserva solo questo potente contrafforte naturale dove pochi sono i resti ancora visibili, ma vale sempre la pena visitare il sito. Terza perla di Enna è il Duomo. Imponente e bellissima struttura incastonata nel centro storico, dichiarata monumento nazionale dall’UNESCO, sorge su resti del tempio di Cerere. Ha subito nei secoli ristrutturazioni varie che l’hanno dotata di una mescolanza di stili diversi che armoniosamente si fondono rendendo bello il Duomo, che si affaccia sulla piazza omonima e che costituisce motivo di orgoglio per la città. Parte da qui, dalla visita a questa città poco conosciuta e ricca di storia e di monumenti il nostro giro alla scoperta della Sicilia inedita. (Enna continua/2)