MORTO DON SORCE, FONDATORE A CALTANISSETTA DI "CASA ROSETTA"

 Il sacerdote, che aveva fondato case anche in Tanzania e in Brasile sempre a sostegno di disabili e persone in difficoltà, aveva 74 anni Palermo - All’età di 74 anni, questa notte si è spento nel sonno don Vincenzo Sorce,

sacerdote dal 29 giugno 1970. Ha svolto diversi incarichi, quali direttore dell’Ufficio catechistico diocesano dal 1975 al 1978; docente di Catechetica all’Istituto teologico pastorale «Mons. G. Guttadauro» e presso la facoltà Teologica di Sicilia. Era canonico mansionario della Cattedrale. Ha fondato l’associazione Casa famiglia «Rosetta», per l'assistenza e la riabilitazione delle persone in difficoltà (disabili, malati di aids, minori, alcolisti, giocatori d’azzardo, ragazze madri con problemi di dipendenza). In questo settore ha profuso maggiormente il suo impegno, fondando case anche in Tanzania e in Brasile, studiando le varie disabilità, coinvolgendo professionisti di ogni branca della medicina, impegnando nello studio e nella ricerca sociologi, psicologi, psichiatri e giuristi. La camera ardente sarà allestita presso la parrocchia Immacolata di Serradifalco (Caltanissetta) e mercoledì alle 16,30 vi sarà il trasporto a Caltanissetta presso la sede di Casa Rosetta, in Contrada Bagno, via due Fontane. Giovedì 7 alle 12 la salma sarà trasportata in Cattedrale dove, alle 16.30 saranno celebrati i funerali. «Con la scomparsa di don Vincenzo Sorce perdiamo una guida ed un esempio di lungimiranza. Con l’associazione Casa Famiglia Rosetta e con la comunità Terra Promessa è stato un autentico anticipatore dei tempi: comprese infatti la necessità di coniugare l’impegno concreto del mondo cattolico con le necessità di chi vive la sofferenza di una malattia o l’esclusione di una dipendenza. Ci mancherà la sua guida, ma spetta a tutti noi proseguire nel solco dei suoi insegnamenti». Lo scrive su Facebook l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza commentando la notizia della scomparsa di Don Vincenzo Sorce. https://www.lasicilia.it/news/caltanissetta/226576/morto-don-sorce-fondatore-a-caltanissetta-di-casa-rosetta.html

FAVARA (AGRIGENTO): ENNESIMO ATTO DI VANDALISMO CHE SCONVOLGE LA CITTA’

Ormai non c’è più limite alla stupidità. Solo con la stupidità infatti si può spiegare un gesto vandalico oltre che sacrilego, che si abbatte contro una statua di Gesù, che era stata messa nel centrale corso Stati Uniti solo qualche settimana fa. La mano di idioti che non trovano un modo più intelligente per passare il loro tempo, si è abbattuta sulla statua del Gesù, distruggendo il volto. Siamo di fronte al secondo atto di vandalismo che si abbatte su immagine sacre. Infatti in precedenza, con un atto indegno, ignoti di inqualificabile ignoranza, hanno danneggiato avevano già preso di mira il busto di Cristo e della Madonna poste sull’altura denominata “Muntagné”. Atti che lasciano sotto shock la cittadinanza, che non solo non capisce, ma non tollera più tali atti di vigliaccheria, come ha dichiarato la sindaca del paese. Quanto meglio sarebbe se si dedicasse il tempo a migliorare una società che va alla deriva, invece di prendersela con i santi. Favara, indignata, reagisce con fermi atti di condanna contro chi a deciso di prendere di mira la religione e la chiesa. (SA)

CATANIA: LA PROTESTA DEI PRODUTTORI DELL’AGRO ALIMENTARE SICILIANO

Gli allevatori, i pastori, i coltivatori di questa Sicilia dimenticata, si sono dati appuntamento presso il porto di Catania per protestare contro l’incuria di governi che non sanno o non vogliono difendere la nostra terra. E’ questo il filo conduttore di una manifestazione che vuole dire la sua contro prodotti a bassissimo costo che arrivano da paesi africani e che mettono in crisi la nostra produzione. Difendere la qualità è un diritto dei nostri produttori, che non possono certo competere con prodotti che arrivano da paesi dove il costo della manodopera è molto basso e dove esiste anche lo sfruttamento giovanile. Ma quello che è peggio, è la qualità del prodotto che giunge sui nostri mercati, che non ha nulla a che vedere con il made in sicily, con i nostri prodotti di qualità, per molti dei quali ancora si è in attesa del riconoscimento della tipicizzazione. Simbolica ma non troppo quindi la manifestazione di oggi, che intende richiamare l’attenzione su una economia di grande pregio, che rischia di morire per l’incuria di governanti che non la sanno difendere, ma anche per la mancanza di strutture associative che svincolino tutta la filiera dalle mani di commercianti senza scrupoli che monopolizzano la catena di vendita dalla quale ricavano lauti guadagni a scapito del produttore che spesso non riesce a coprire nemmeno i costi. Solidarietà, quindi, a questa categoria che deve fare i conti ogni giorno con il pomodoro che arriva dalla Cina o con il formaggio pecorino che arriva dalla Tunisia o da altri paesi così come tanti prodotti. Solidarietà e condivisione delle loro battaglie, che debbono diventare battaglie di popolo al fine di difendere l’economia siciliana che non riesce a soddisfare le mancanza di lavoro che spinge tanti giordani fuori dalla nostra terra. (SA)