STARVAGGI: “SULLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO NULLA DI PREDETERMINATO”

Anche Paolo Starvaggi, segretario provinciale del partito democratico, scende in campo per dire la sua sulla questione della Presidenza del Consiglio comunale, che rischia di spaccare il centrosinistra ancora prima dell’insediamento dei consiglieri.

Con una nota , Starvaggi risponde alle dichiarazioni rilasciate dal deputato Pietro Navarra e da Beppe Picciolo sottolineando che “sono in linea con il percorso intrapreso e con la soluzione che si intende perseguire, visto che il primo ha evidenziato l’importanza della visione ampia e inclusiva che ha caratterizzato le scelte della coalizione di Centrosinistra in tutta la campagna elettorale, che rappresenta un patrimonio che non può essere disperso, ed il secondo ha confermato che l’accordo di coalizione resta fermo e dovrà essere portato avanti con il massimo della sinergia”. Il segretario provinciale del Pd assicura che “allo stato non c’è nulla di predeterminato sui nomi e sui criteri, il Pd ed il centrosinistra non potranno che operare alla luce del sole, nel leale confronto e nel massimo rispetto di ciascuno. Se non dovesse essere possibile seguire questo modus operandi, il partito democratico, dopo un ulteriore passaggio in direzione provinciale, si tirerebbe fuori dalla contesa”. Starvaggi usa dunque toni concilianti ma ricorda che nella direzione del Pd , tenutasi lo scorso lunedì, era stato deciso di “individuare un candidato, tra i consiglieri del PD, alla Presidenza del Consiglio ed un altro candidato, tra i restanti consiglieri della coalizione, alla Vice Presidenza. “L’elezione di De Luca a Sindaco di Messina- continua - nasce, in buona parte, dalla disaffezione dei cittadini dalla politica e dai partiti, per il pessimo lavoro da questi fatto, negli anni, in questa Città. Se l’elezione dell’Ufficio di Presidenza fosse affidata a giochi di potere, inciuci, trasversalismi, servirebbe solo ad allontanare ancora di più la Città dalla Politica e non darebbe prestigio e forza a chi dovesse essere eletto”. Starvaggi avvisa infine che “denuncerà pubblicamente l’uso di armi improprie ed alzerà forte la propria voce di dissenso, come ha fatto, giusto qualche settimana fa, quando, si è “parlato”, al ballottaggio, di apparentamento del centrosinistra con Bramanti, che sarebbe stato un suicidio. Delle strategie da tenere in Aula in occasione dell’elezione dell’Ufficio di Presidenza si parlerà nella direzione che si terrà oggi pomeriggio alle ore 17,00 e alla quale prenderanno parte i consiglieri comunali del PD, il segretario Provinciale Starvaggi, la deputazione nazionale e regionale, e di altri dirigenti del partito. Obiettivo dichiarato: “giungere al nominativo da sottoporre prioritariamente alla coalizione ed eventualmente anche agli altri gruppi consiliari”. (da tempostretto.it)

MULTE AI SENZATETTO, L'ORDINANZA DI POGLIESE SCATENA LA POLEMICA „

Si apre all'insegna della battaglia contro il 'degrado urbano' l'attività amministrativa della giunta Pogliese. Ad essere colpiti dalla prima ordinanza del Sindaco - simbolica, come tutti i primi passi di un governo - sono tutti coloro che dormono per strada, ovvero i senza tetto ed i vagabondi. Soggetti contro i quali il nuovo primo cittadino ha puntato i riflettori, appoggiando sin da subito la polemica sollevata dal proprietario del 'Wine bar RazMataz' che - provocatoriamente - aveva dichiarato che pagare il pizzo alle cosche mafiose è un atto "necessario" per proteggere il proprio locale dalla presenza dei cosiddetti "punkabbestia". Persone che creano una condizione di "disagio diffuso", si legge nel testo del provvedimento, tanto da aver previsto sanzioni che arrivano fino ai 300 euro. Multe 'salate' per un nullatenente, che la polizia municipale dovrà comminare direttamente a chi verrà beccato in 'flagrante' mentre giace per terra tra "cani" e "cartoni". Sono infine previste sanzioni per chi consuma "alcolici fuori dai pubblici esercizi" regolarmente autorizzati e per chi anche solo detiene "strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani". Se da un lato si usa il pugno di ferro, nel testo - né nei recenti annunci del Sindaco - non si trova traccia di possibili misure di ausilio alla povertà, come la realizzazione di strutture idonee e dormitori comunali per chi, oggettivamente, si trova in stato di necessità. (da cataniatoday.it)

SIRACUSA. IL CANTIERE DELLA DISCORDIA, FRANCESCO ITALIA PUNGE GLI OPPOSITORI: “C’È CHI MENTE AI CITTADINI”

Al centrodestra sceso in piazza come non accadeva da decenni, il neo-sindaco Francesco Italia risponde sui social. Ad infiammare lo scontro politico, i lavori nell’area della ex piazza d’Armi. “In questa città è apparentemente impossibile, per una parte, confrontarsi a viso aperto senza mentire ai cittadini. La settimana prossima daremo la possibilità ai progettisti e a tutti i soggetti coinvolti in questo splendido recupero di una nuova piazza di Siracusa, di raccontare e dettagliare il progetto nella più completa trasparenza”, anticipa Italia. Che punta il dito contro “soliti personaggi” e le “solite bugie raccontante per il gusto della polemica e dell’attacco strumentale”. Nella chiosa, Francesco Italia chiama in causa “armonia ed equilibrio indispensabili perché nella nostra città possano fiorire pensieri, azioni e persone coerenti con la nostra storia”. E il sindaco richiama il precedente dell’Artemision con il contorno di critiche e denunce pubbliche per quello che – da alcuni – veniva visto come un sacrilegio del Giardino di Artemide divenuto oggi in realtà nuovo spazio per la città. (da siracusaoggi.it - Gianni Catania)

SIRACUSA-GELA, RIPARTONO I LAVORI PER L’ETERNA INCOMPIUTA NEL TRATTO ISPICA-MODICA: LA SODDISFAZIONE DELLA POLITICA

Ripartiranno lunedì i lavori di completamento della Siracusa-Gela. La Cosedil Spa riaprirà il cantiere del tratto Ispica-Modica pur in assenza dell’autorizzazione da parte del Tribunale ordinario di Roma sezione fallimentare e dell’autorizzazione del Cas. “Un atto di disponibilità che verrà guardato con attenzione da parte dei vertici del Cas nonché dall’assessorato regionale delle Infrastrutture, nelle more del rilascio dei successivi provvedimenti, valutando la bontà dell’intervento di ripresa dei lavori di un’opera importante”, il commento della deputata regionale Rossana Cannata che, poche settimane addietro, si era interessata della vicenda. Soddisfatto anche il collega all’Ars, Pippo Gennuso. “Tempi rapidi per riaprire il cantiere dopo il fallimento della Condotte Spa che si era aggiudicata l’appalto. Adesso ci sono le condizioni per portare a termine l’importante opera infrastrutturale che riporta sviluppo e occupazione nel sud est della Sicilia. Voglio soltanto sperare che la burocrazia non metta ostacoli all’opera, pagando impresa e fornitori dei materiali”. (da siracusaoggi.it - Gianni Catania)

SCADENZA CRUCIALE DEL 10 LUGLIO PER AEROPORTO DI COMISO

Aspettando il futuro, la prossima scadenza è quella del 10 luglio quando scadrà questa sorta di pre-bando per raccogliere manifestazioni di interesse pubblicato online. Se Soaco a quel punto riterrà di procedere all´affitto dell´azienda indirà una selezione pubblica mediante una procedura aperta. «E’ arrivato il momento di privatizzare i quattro aeroporti siciliani»: questo intanto il commento del Presidente della Regione Nello Musumeci, che non usa mezzi termini affrontando la questione trasporto aereo, alla luce delle difficoltà nella gestione dell’aeroporto di Comiso che ha fatto emergere una realtà che molti tendevano a sottovalutare o comunque a non tenere nella sua giusta importanza. Nello Musumeci ha avuto almeno il merito di non nascondersi: «Non è possibile -dice- continuare a sostenere aeroporti in perdita costante per un’assurda competizione tra scali grandi e piccoli». Tutti gli attori più importanti di questa vicenda, tranne il sindaco di Palermo Orlando, sono del parere di vendere gli aeroporti siciliani ai privati e di monetizzare per risanare e reinvestire nei trasporti isolani ma finora nessun passo avanti è stato fatto. Piero Agen, presidente della Camera di Commercio Catania-Siracusa-Ragusa, componente fondamentale nella gestione di Catania e Comiso aveva detto nello scorso aprile che entro due anni Fontanarossa doveva essere venduta, pena le sue dimissioni. Catania è oggi alle soglie dei 10 milioni di passeggeri e sul mercato vale circa due miliardi anche perché nei prossimi 10 anni toccherà quota 20 milioni di passeggeri e avrà una connotazione sempre più internazionale. Comiso dal suo canto ha grandi potenzialità, se non altro per la pista che può accogliere senza dovere investire nulla i giganti del cielo che operano le tratte intercontinentali che Catania al momento non può gestire. Sac, che di Comiso è socio maggioritario, e Soaco hanno nelle mani un pacchetto molto appetibile sul mercato potendo assicurare nella parte più ricca e sviluppata dell’isola un sistema integrato al servizio del trasporto aereo. Anche perché Comiso è vitale per l’unico punto debole che Fontanarossa ha e cioè le possibili eruzioni dell’Etna che ogni volta che si verificano mettono in ginocchio lo scalo etneo. Un gestore privato non avrebbe grandi difficoltà per integrare i due scali individuandone e sviluppandone le specificità e le vocazioni. Dove la politica non è riuscita e non riesce per miopia e mancanza di competenze può riuscire, come successo a Napoli ed in altre parti del mondo, il privato garantendo competitività e presenza concorrenziale sul mercato. Ecco perché Sac, Soaco e la classe politica regionale e locale devono prendere spunto dall’avviso pubblico per l’affitto della gestione del Pio la Torre per cominciare a sviluppare un discorso concreto. (da corrierediragusa.it - Duccio Gennaro)

NICOSIA (EN): PRESENTATO IL LIBRO “LA NOSTRA MEMORIA DELLA GRANDE GUERRA” A CURA DI PATRIZIA VENUTA E LUIGI GAGLIANO

Nicosia – Nell’Istituto Superiore “Fratelli Testa” di Nicosia, lunedì 28 maggio appena trascorso, è stato presentato il libro “La nostra memoria della Grande Guerra” curato con tanto impegno dai docenti Patrizia Venuta e Luigi Gagliano con l’ausilio degli studenti del liceo. Una testimonianza storica ancora viva basata su racconti e memorie intorno la prima guerra mondiale fatta tramite le esperienze di soldati e persone del nostro territorio. Ha introdotto il libro e i relatori il dirigente scolastico Josè Chiavetta, che ha parlato di un lavoro di ricerca e approfondimento partendo da un manoscritto di Francesco Venuta, zio paterno di Patrizia Venuta, portato a termine con l’aiuto degli studenti. I protagonisti della Grande Guerra sono ragazzi di appena 18 anni strappati alle campagne e mandati al fronte a morire. Dopo i saluti del vescovo della Diocesi di Nicosia, Salvatore Muratore, che ha ricordato il notevole contributo di Patrizia per la realizzazione del libro “I vescovi della Diocesi di Nicosia”, per il quale la storia va letta dalla parte del popolo e la memoria è sempre ricchezza perché ci fa scoprire le nostre radici, del sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, che ha ricordato i tantissimi morti per i quali si sono costruiti “I monumenti ai caduti in guerra” per ricordare le loro eroiche gesta, è intervenuto il generale di brigata Claudio Minghetti, comandante militare dell’Esercito in Sicilia, che, forte dell’esperienza di aver partecipato a sette operazioni di guerra, ha parlato di pace che va preservata, di una gioventù che ha avuto la fortuna di non conoscere la guerra. Tra i relatori c’è stato Franco Amata, già deputato regionale e docente del vecchio liceo classico, professore ordinario di Storia dell’agricoltura presso l’Università degli Studi di Catania, per il quale il libro è un quadro puntuale della vita della Sicilia e della nostra comunità e la storia locale non è una ricerca minore, è storia con la S maiuscola. Per Giuseppe Nigrelli, già docente di storia e filosofia presso il liceo classico “Nunzio Vaccalluzzo” di Leonforte, studioso e specialista di storia locale, il libro è una lodevole opera, non una semplice elencazione di date e fatti, ma una composizione attenta e puntuale della storia locale. Si è soffermato sul culto dei monumenti ai caduti in guerra fiorito negli anni Venti del secolo scorso, sulle fastose celebrazioni da parte del Fascismo che acquisiva consensi per la funzione sociale e commemorativa ad esse attribuite, mentre durante il periodo repubblicano esprimevano civismo e umanità. La poetessa Grazia Gangitano ha letto alcune poesie in gallo-italico del poeta Carmelo La Giglia scritte durante il periodo bellico, riecheggianti il decadentismo del poeta Gabriele D’Annunzio. Patrizia Venuta ha ringraziato gli studenti, i relatori e le autorità civili, religiose e militari. Ha accennato alle difficoltà di attingere le notizie dai documenti originali la cui ricerca faticosa fatta assieme agli studenti ha avuto una ricaduta didattica notevole. Una microstoria, il libro, con la convinzione che “la storicità non riguarda solo entità statali, i grandi sistemi, ma anche le vicende individuali e di una piccola comunità, quale la nostra”. Un lavoro scrupoloso che le ha permesso di incontrare tante persone. Una guida preziosa è stato il dirigente Chiavetta che “ha incoraggiato e sostenuto il progetto” e ha avuto il merito di reperire i soldi per la pubblicazione. Luigi Gagliano, coautore del libro e docente di Storia e Filosofia del liceo, ha accennato alla sua contrarietà iniziale ad essere coinvolto nella stesura del libro e data la calorosa insistenza di Patrizia vi ha partecipato a pieno titolo approfondendo “la questione dei prigionieri nel contesto del I conflitto mondiale e, in particolare, di esaminare le ripercussioni nel nostro territorio”. Durante il dibattito è intervenuta l’avvocato Franca Rupe, nipote di Salvatore Rupe, eroe di guerra nicosiano deceduto nel 1917. La famiglia Rupe ha donato ai curatori del libro ed al dirigente scolastico una targa ricordo dell’evento. Ha portato il suo saluto Giuseppe Mazzaglia, esperto di storia militare e presidente del Comitato Grande Guerra in Sicilia, che all’interno dei locali dell’Istituto Fratelli Testa ha allestito la mostra dei cimeli riguardante “La Sicilia nella Prima Guerra Mondiale”. Con la recita di poesie, l’interpretazione di testi e canzoni, sono intervenuti alcuni studenti dell’Istituto accompagnati al pianoforte dal maestro Pino Lo Votrico. La serata si è conclusa alla grande con la “Canzone del Piave” del maestro Ermete Giovanni Gaeta, un simbolo italiano della grande guerra e inno nazionale fino al 12 ottobre 1946, cantata da Maria Carmela Mannino. (da lagazzettaennese.it)