(Antonina Cascio) - Non vorrei rispondere a Basti come il mio amico friulano, Bravin l’ha fatto. In primo luogo perchè non è il mio un atteggiamento affatto aggressivo (nemmeno lo è quello di Bravin, siamo giusti) e “dare un colpo”, anche se meritato a Basti, non mi sembra affatto educato. Allora dovrei scrivergli, parlare metaforicamente con lui, ma che cosa dirgli?. Io dovrei in tal caso nominare Porta, invece del San Gregorio,

e Porta si fa sentire da se stesso e come! alla Camera e dove va con la sua presenza e le sue opinioni chiare in difesa della collettività italiana all’estero e in modo speciale quella dell’America Latina. Dovrei anche dire a Basti che le sue limitazioni, è ovvio, non gli permettono di leggere più in là del proprio naso, perchè se lui aprisse ogni tanto, diciamolo come esempio, il sito USEF, aggiornato ogni 24 ore e arricchito di notizie della collettività mondiale, e guarda caso anche e specialmente di Mendoza, Rosario, del Cile, qui, in America Latina, capirebbe che noi, gli italiani all’estero ci siamo, pensiamo, offriamo idee ed obbiettivi e portiamo avanti progetti senza l’aiuto di nessuno, né dall’Italia, e nemmeno dalle nostre sedi regionali abbiamo aiuto nella maggior parte dei casi, dato l’atteggiamento dell’attuale governo italiano. E non parliamo di un possibile apporto dalla capitale Argentina, Buenos Aires, dove essendoci l’ambasciata si dovrebbe lavorare portando avanti accordi con le autorità nazionali, che quando si fanno vanno a collaborare con quelle associazioni che Basti critica perchè non appaiono pubblicamente ma bensì all’ora di ricevere qualche contributo perchè essendo così vicini ed a portata di mano,di sicuro, qualche cosa l’avranno. Ma forse Basti dovrebbe essere più chiaro nella sua critica e segnalare, puntualizzando, quali sono queste associazioni e che cosa fanno o non fanno, ma nello stesso tempo, essere più giusto, leggendo ed interpretando i segnali di fumo che facciamo dall’interno di questo enorme paese, cercando di farci sentire e capire.