«Oggi, 25 maggio, sono intervenuta in Aula su una questione annosa che ha creato, e continua a creare, non pochi disagi ad una fetta ampissima di italiani residenti in Québec e di cittadini quebbechesi presenti in Italia. Nonostante infatti l’iter procedurale per la definizione tecnica fra Italia e Québec, per la conversione delle patenti di guida,

sia da oltre sei anni allo studio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Ministero degli affari esteri, e le competenti autorità quebecchesi, l’intesa è ancora lungi dal realizzarsi » ha dichiarato la senatrice La Marca, eletta all'estero nella ripartizione America del Nord e Centrale. «Nella mia ultima interrogazione sull’argomento depositata quattro mesi fa- ha continuato la senatrice La Marca - chiedevo ai Ministri in questione se avessero ricevuto dalle autorità quebecchesi riscontri relativi alla prosecuzione dei negoziati, se e quali siano gli ostacoli tecnici che ancora impediscono di arrivare alla conclusione dell’intesa ed entro quanto tempo ritengano di poter chiudere gli accordi d’intesa con il Québec, la cui prolungata conclusione sta suscitando notevoli disagi ad una platea sempre più larga di cittadini dei due paesi interessati. Eppure, a queste mie domande, non ho mai ricevuto risposta» Nel marzo 2017 è stato firmato l’Accordo Quadro tra Italia e Canada per il reciproco riconoscimento delle patenti di guida ai fini della conversione, indispensabile per poter concludere gli accordi di dettaglio con le singole province e i territori canadesi. Nel 2021 però, la direzione generale del Ministero delle infrastrutture e della mobilità ha ulteriormente formalizzato le richieste di chiarimenti da presentare alle autorità quebecchesi, per il tramite del Ministero degli affari esteri. «Sostanzialmente, dopo sei anni dall'inizio dei negoziati e nonostante i diversi contatti intercorsi tra le autorità delle due parti, nonché le mie sollecitazioni avanzate a livello parlamentare, non si è finora pervenuti ad alcuna conclusione, né risultano prospettate ipotesi temporali relative alla conclusione delle trattative. Tutto ciò è inammissibile. Credo infatti che il nostro lavoro di parlamentari sia quello di cercare di dare soluzioni e risposte rapide alle questioni che giustamente i cittadini italiani pongono, in Italia come all’estero. Mi auguro quindi che si possa dare una risposta celere alle mie domande, ma soprattutto a quelle dei cittadini che attendono, giustamente e da troppo tempo, delle risposte dalle istituzioni » ha concluso la senatrice La Marca.