ROMA - Nuovi ostacoli per l’uso dello Spid da parte degli italiani all’estero: in una interrogazione al Ministro Tajani, Francesco Giacobbe, senatore Pd eletto in Australia, chiede di semplificare la normativa nazionale alla luce delle restrizioni annunciate ai patronati da Infocert. Infocert, spiega Giacobbe,

“era l'unico provider per l'ottenimento dello SPID (Sistema pubblico di identità digitale) che consentiva l'utilizzo del video riconoscimento per i residenti all'estero non in possesso di un documento di identità rilasciato da un'amministrazione dello Stato italiano; il 20 febbraio 2023 la società ha comunicato ai patronati esteri, pena la sospensione dello SPID, l'obbligo di fornire un documento italiano per chi era stato abilitato alla registrazione senza esserne in possesso, in adeguamento all'articolo 7 del regolamento AGID che recita: "L'operatore che effettua l'identificazione accerta l'identità del richiedente tramite la verifica di un documento di riconoscimento integro e in corso di validità rilasciato da un'Amministrazione dello Stato, munito di fotografia e firma autografa dello stesso, e controlla la validità del codice fiscale verificando la tessera sanitaria anch'essa in corso di validità"”. “L'utilizzo dello SPID consente lo svolgimento da parte dei patronati all'estero di servizi al cittadino senza gravare sulla rete consolare”, sottolinea Giacobbe, secondo cui “l'applicazione letterale dell'articolo 7 del regolamento AGID rende impossibile continuare a garantire servizi a centinaia di migliaia di italiani all'estero, in particolare nei Paesi extra-europei”. Visto che “gli uffici consolari sono già in affanno per mancanze strutturali e di personale e faticano a soddisfare l'attuale carico di lavoro”, il senatore chiede al Ministro “se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali azioni intenda adottare, affinché gli italiani all'estero possano continuare a usufruire del servizio SPID”. (08/03/2023 aise)