“Le celebrazioni della Festa della Repubblica sono state l’occasione per tornare ad incontrare i connazionali del Nord America dopo due anni di restrizioni dovute alla pandemia. A Chicago è stato un ritorno particolarmente interessante e intenso.

È stata l’occasione, infatti, anche per intrattenermi con diversi rappresentanti della nostra comunità. Una comunità, quella di Chicago e dell'Illinois, operosa ed intraprendente, vivace e pienamente integrata nella realtà nord americana, capace di interpretare al meglio il vissuto dell’emigrazione storica ma anche di esprimere la complessità di quella più recente, fatta di giovani, insegnanti, ricercatori, scienziati, creativi, imprenditori ed operatori economici. Uno scambio di vedute vivace ed utile per approfondire questioni di attualità e di interesse anche per la mia attività parlamentare”, così l’on. La Marca a conclusione dell’evento celebrativo che si è tenuto a Chicago il 7 giugno scorso. La Festa, organizzata dal Consolato Generale d’Italia, dal COMITES di Chicago, dall’Istituto italiano di cultura, dall’ICE e dalla Camera di Commercio Italo-Americana, ha visto la partecipazione di oltre trecento connazionali. Tra i presenti, anche numerosi esponenti di grandi aziende italiane che operano sul territorio e che rappresentano le eccellenze italiane in diversi settori. L’on. La Marca nel suo intervento, dopo aver ringraziato il Console Generale Thomas Botzios, il Presidente del Comites Carlo Vaniglia, le autorità e i connazionali di Chicago, ha ricordato che il 2 giugno è la Festa di tutti gli italiani. Per gli italiani all’estero, in particolare, essa rappresenta un appuntamento privilegiato di incontro, di condivisione e di vicinanza alla terra d’origine. “I valori fondativi della nostra Repubblica – ha sottolineato l’on. La Marca, concludendo il suo intervento - sono più vivi che mai e vanno praticati con rinnovata determinazione. In un mondo scosso da guerre e crisi umanitarie, noi cittadini del mondo libero abbiamo la responsabilità di operare affinché democrazia, libertà, pace e solidarietà possano affermarsi nella vita di ogni giorno e per tutti. La storia della nostra emigrazione in questo Paese, per altro, ci sollecita a farlo con convinzione. Per questa ragione, anche in questa circostanza di Festa, ritengo giusto rivolgere il nostro pensiero al popolo ucraino, alle donne afgane e ai tanti che soffrono le conseguenze di crisi umanitarie e di conflitti armati".