ROMA - Riorganizzare i servizi consolari destinando risorse e mezzi informatici adeguati. Questo, in estrema sintesi, il dispositivo della lunga risoluzione depositata in Commissione Affari Esteri dalla deputata Pd Francesca La Marca con le colleghe Angela Schirò e Lia Quartapelle. Nel testo si fa riferimento ai diversi carichi di lavoro tra il personale, alla mancanza di mezzi e alla implementazione della digitalizzazione.

“La III Commissione, premesso che: i servizi consolari resi ai cittadini all'estero e alle imprese rappresentano una risposta dovuta ai diritti di cittadinanza degli italiani all'estero e un importante fattore di sostegno e di impulso per la proiezione del Sistema Paese in ambito globale; la rete estera nei primi lustri del nuovo secolo si è dovuta misurare con processi profondi e dinamiche di cambiamento, quali la costante espansione della presenza dei cittadini italiani all'estero e il progressivo incremento del commercio con l'estero, soprattutto nei settori vitali del made in Italy, che ne hanno messo a dura prova la capacità di rispondere con efficacia a una domanda crescente e differenziata, sia sul piano degli adempimenti amministrativi che di quello delle funzioni promozionali; la presenza all'estero degli italiani di cittadinanza, infatti, che nel 2006, all'entrata in funzione della circoscrizione Estero, ammontava a 3.106.251, a distanza di 15 anni supera formalmente i 5,5 milioni (+76,6 per cento) e, secondo i più attendibili dati delle anagrafi consolari, sarebbe raddoppiata, superando ormai i 6,2 milioni; alla crescita quantitativa della platea degli utenti si aggiunge l'attribuzione alla rete consolare di nuove funzioni rispetto a quelle tradizionali, sia di natura amministrativa in conseguenza di una progressiva articolazione delle normative e delle regolamentazioni, sia di natura promozionale; in attuazione del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 132, sono state trasferite al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale importanti funzioni relative alla internazionalizzazione delle imprese, in precedenza di competenza del Ministero dello sviluppo economico e nello stesso tempo rafforzate le strategie volte all'incremento del turismo culturale, della ricerca in ambito internazionale, del turismo delle radici e del turismo enogastronomico, affidate e/o coordinate dalle strutture estere del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; questi processi espansivi non hanno avuto una risposta organizzativa e funzionale adeguata a causa della crisi finanziaria ed economica di rilevanti proporzioni del 2007-2008 e del condizionamento dei cogenti impegni europei, che hanno indotto ad adottare una linea di risanamento e contenimento finanziario, concretizzatasi in politiche di spending review. In concreto, essa si è tradotta per il sistema dei servizi erogati dalla rete estera nella riduzione delle sedi distribuite sul territorio (consolati, agenzie consolari, Istituti di cultura e altri) e nella persistenza per oltre un decennio del blocco del turnover del personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; a fronte di una presenza di connazionali distribuita in 236 Paesi del mondo, nel 2015 sono state chiuse quasi una cinquantina di strutture, di cui 36 sedi consolari, e quattro anni più tardi erano cancellati 27 uffici consolari onorari, tra agenzie, consolati e viceconsolati, sia pure molti dei quali residuali e inattivi; nello stesso tempo, per quanto riguarda il contingente del personale, dal 2009 al 2019 la pianta organica per le sole aree funzionali si è ridotta da 3.657 unità a 2.575 (-29,5 per cento), con un conseguente innalzamento dell'età media (56 anni) e maggiori difficoltà a trasferirsi all'estero, soprattutto in aree geografiche lontane, spesso insicure sotto il profilo delle condizioni ambientali; al fine di contenere questo andamento, a seguito delle autorizzazioni ottenute nel 2018, la Farnesina ha avviato le procedure concorsuali per l'assunzione di 177 funzionari amministrativi e consolari nel biennio 2018-2019 e di 44 funzionari appartenenti all'area della promozione culturale (assunti nel 2020), ai quali sono da aggiungere ulteriori 100 unità di personale della terza area, autorizzate con la legge di bilancio 2019, e 200 unità di seconda area; le procedure di selezione delle 177 unità di funzionari amministrativi e consolari, ampliati a 277, si sono concluse solo nel corso del 2020, anche a causa della emergenza sanitaria in atto, con conseguente rinvio delle relative assunzioni al 2021. Queste immissioni nei ruoli e la prospettata assunzione delle unità di personale di seconda area, una volta conclusi i concorsi, saranno tuttavia appena sufficienti a compensare le previsioni di quiescenza del medesimo biennio; di fatto, ad oggi, la situazione è che rispetto a una “lista dei movimenti” aperta di 400 posti in organico da riempire, di cui 248 riferiti alla III area funzionale, solo 87 possono essere ricoperti nel giro dei prossimi mesi, mentre per gli altri si possono fare solo discorsi di prospettiva. È da tenere presente, inoltre, che solo i due terzi circa degli incarichi onorari riconosciuti sono attualmente ricoperti; negli ultimi anni, l'Amministrazione, per fare fronte a questa situazione di emergenza, ha fatto ricorso in misura crescente a personale a contratto reclutato localmente, ma nel 2020 tale aumento di contingente (3.000 unità) ha subito un arresto, superato per il 2021 con un nuovo aumento, previsto dalla legge di bilancio, pari a 80 unità. Tale necessaria e utile soluzione, tuttavia, si presenta con caratteri parziali, in quanto vi sono alcune funzioni pubbliche che non possono essere affidate integralmente a personale reclutato localmente, ad esempio in materia di riconoscimento della cittadinanza, di rilascio di passaporti, di documenti di stato civile e visti, nonché di gestione del bilancio e del patrimonio delle sedi; da oltre un decennio si sono sviluppati contatti e incontri con gli organismi rappresentativi dei patronati operanti all'estero per giungere alla definizione di una Convenzione volta a definire protocolli di collaborazione nella fase istruttoria delle pratiche, che sarebbero di grande sollievo per gli uffici consolari, senza pervenire tuttavia alla sottoscrizione della Convenzione, nonostante si sia da tempo arrivati a un accordo su un testo condiviso; la limitazione dei contatti in presenza negli uffici consolari, dovuta alla pandemia, ha richiamato l'esigenza di uno sviluppo più accelerato e diffuso dei programmi di digitalizzazione in corso di realizzazione, soprattutto per quanto riguarda il sistema di prenotazione, la distribuzione della carta di identità elettronica (Cie) e la possibilità di acquisire lo strumento di identità digitale Spid come veicolo di accesso a distanza a una pluralità di servizi amministrativi. Le criticità riscontrate, in particolare, sotto il profilo dell'efficienza dei servizi di prenotazione, dei tempi di distribuzione delle Cie e del compimento dall'estero delle procedure previste per l'acquisizione dello Spid non hanno finora consentito di registrare sensibili miglioramenti nell'erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese; le ricadute sul funzionamento della rete estera delle misure di prevenzione della pandemia, adottate dalle autorità locali e dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di fatto hanno fortemente aggravato lo scompenso dell'erogazione dei servizi rispetto alla domanda, determinando in tutte le aree continentali un prolungamento dei tempi di attesa e di conclusione delle pratiche e generando arretrati che si stanno cumulando con quelli «storici», non solo nelle realtà dove questo fenomeno si era stabilizzato e cronicizzato nel tempo; sul piano degli interventi, dunque, è necessario e urgente prevedere un'iniziativa di emergenza volta, come primo passo, a riportare il sistema dei servizi a un'ordinaria funzionalità, in una prospettiva di riequilibrio strutturale delle risorse finanziarie, umane, organizzative e tecnologiche da destinare alla rete estera, in una logica di sistema che porti ad azionare, sia pure con la gradualità dettata dalle compatibilità con il bilancio dello Stato e con quello del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, le leve necessarie all'efficientamento della rete in modo coerente e armonico, senza limitarsi ad azioni parziali, disorganiche ed episodiche,

IMPEGNA IL GOVERNO:

a definire e rendere operativa, con l'urgenza che la situazione richiede, un'iniziativa straordinaria di emergenza volta a: a) rafforzare la dotazione di personale nelle situazioni in cui si manifestino le maggiori difficoltà, a tale scopo utilizzando l'avanzo relativo all'indennità di servizio maturato per l'impossibilità di assicurare, a causa della pandemia, il normale avvicendamento all'estero e il previsto aumento delle presenze medie, nonché prevedendo nel disegno di legge di bilancio il ricorso a risorse aggiuntive per il prossimo triennio per potere corrispondere, previo allargamento della pianta organica riferita ai posti all'estero, le indennità di servizio all'estero previste dall'articolo n. 170 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18; b) assicurare nell'immediato l'immissione di quote di personale a contratto aggiuntivo e il potenziamento delle dotazioni informatiche e delle altre dotazioni strumentali, necessari per riassorbire l'arretrato che si è accumulato nelle sedi, anche a tale scopo prevedendo nel prossimo disegno di legge di bilancio risorse adeguate e specifiche; c) favorire un livello più equilibrato ed equo nella retribuzione del lavoro degli impiegati a contratto locale, oggi esposto a differenza di trattamento e a situazioni di sottosalario nonostante la provata utilità del contributo arrecato da questa categoria, inserendo nel primo provvedimento utile la destinazione di 600.000 euro per la correzione delle sperequazioni salariali tra i contrattisti, finora solo in parte compensate dai provvedimenti già operanti; a promuovere, in una prospettiva di più lungo periodo, da avviare in ogni caso con il disegno di legge di bilancio per il 2022 e per il triennio 1922-24, un programma di riorganizzazione e riforma della rete estera che tenga conto delle seguenti esigenze: a) inserire la riorganizzazione e il potenziamento della rete estera nei programmi di riforma della pubblica amministrazione e di promozione della transizione digitale, obbiettivi che il Governo e la maggioranza che lo sostiene perseguono nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr); b) prevedere per ciascuna annualità del prossimo triennio le autorizzazioni di spesa e di modifica del tetto degli specifici contingenti per procedere a un numero di assunzioni, soprattutto nelle aree funzionali, adeguato a colmare i vuoti delle attuali piante organiche e a reintegrare gradualmente, almeno in parte, la drastica riduzione di personale che si è determinata nell'arco dell'ultimo decennio a causa del blocco del turnover; c) considerare il contingente dei 3080 contrattisti un elemento di natura strutturale nel quadro funzionale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, da consolidare mediante un più equo trattamento retributivo che tenga conto della variabilità del mercato locale e del costo della vita, la valorizzazione del merito e la concessione di premialità in rapporto ai risultati, la possibilità di accedere a percorsi di professionalizzazione qualificata, l'opportunità di immettere in ruolo una quota di tale personale, previa modifica della dimensione del contingente e mediante concorso per titoli ed esami, alla luce dell'esperienza realizzata per i lavoratori a contratto di cittadinanza italiana con la legge 21 dicembre 2001, n. 442; d) cogliere l'occasione della pandemia per dare un reale impulso ai processi di digitalizzazione, incrementando nell'immediato la distribuzione delle Cie anche al di fuori del perimetro europeo, semplificando le procedure per l'utilizzazione del Fast.it per la fruizione dei servizi consolari anche da parte di utenti di ordinaria alfabetizzazione digitale, cercando di superare le persistenti problematiche che rendono ancora molte difficile per un residente all'estero il completamento delle procedure per l'acquisizione dello Spid, riconsiderando l'operatività della piattaforma Prenota online e prevedendo quantomeno il contemperamento del sistema elettronico con quello a interlocuzione personale; e) utilizzare in modo più efficace la rete onoraria di cui l'amministrazione all'estero dispone, in particolare nelle circoscrizioni di ampie dimensioni, nelle quali essa può dare un sostegno reale ai connazionali per l'espletamento di alcuni servizi di base e concorrere a decongestionare la pressione sugli uffici consolari, impegnandosi a dare esecuzione alle indicazioni contenute nella risoluzione n. 7-00629 del 5 maggio 2021, approvata dalla Commissione esteri della Camera; f) valorizzare il ruolo di sussidiarietà che i patronati operanti all'estero possono assolvere sul piano dell'istruzione delle domande di servizi, nei limiti e con le modalità fissate all'articolo n. 11 della legge di riforma 30 marzo 2001, n. 152, procedendo alla sottoscrizione della Convenzione Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale Patronati, rimasta in sospeso dopo ripetuti e approfonditi confronti tra le parti interessate”. (aise)