21 marzo 2021 - Questa mattina è venuta a mancare dopo una breve e implacabile malattia, la nostra straordinaria compagna di viaggio, Amelia Rossi, presidente della Filef di Buenos Aires. Amelia è stata una donna di grande energia e intelligenza,

fin da giovanissima militante nei movimenti sociali e politici delle lavoratrici e dei lavoratori in Argentina, dove era emigrata a seguito della famiglia, nel dopoguerra. Amelia era nata a Tuscania, il 29 dicembre del 1942. Il padre e la madre di Amelia erano stati partigiani operando tra il’43 e ‘44 nella provincia di Viterbo, nella Banda Matteotti, guidata dal padre di Amelia. In Argentina, pur lavorando dall’età di 12 anni, Amelia si era diplomata in belle arti: “professoressa di disegno e pittura”; ‹‹in tempi di gioventù – raccontava -, pensavo vivere della pittura, sogni lasciati da parte molto presto perché la fame non attende e la miseria porta grandi dolori di stomaco››; a 16 anni, nel 1958 era operaia alla SNIAFA, filiale argentina della SNIA Viscosa, l’antica compagnia di navigazione italo-americana che aveva fatto fortuna trasportando gli emigranti dall’inizio del secolo, riconvertitasi poi in azienda di filati sintetici. Molti anni dopo, nel 1976 fu assunta come segretaria al vice consolato di Quilmes; e quell’antico diploma – diceva – le consentì di presentarsi al concorso del MAE nel 1980. Era uno dei momenti più difficili della storia argentina ed Amelia, assieme a Filippo di Benedetto ed altri compagni, fu tra le persone che con assunzione di gravi rischi personali, si adoperarono per salvare, assieme ad Enrico Calamai, centinaia di connazionali dalla dittatura nazi-fascista di Videla e far conoscere all’estero e in Italia la tragica situazione che il paese stava attraversando, che coinvolse migliaia di italiani e di oriundi di cui in tanti subirono il destino di “desaparecidos”. Nel 1980, durante il 6° congresso, Amelia Rossi e Filippo di Benedetto furono eletti nel consiglio internazionale Filef. Da quegli anni, Amelia ha seguito ininterrottamente le vicende dei nostri connazionali, operando assiduamente per tentare di alleviare i problemi della collettività, in occasione delle ripetute gravi crisi economiche succedutesi fino ai giorni della pandemia e rifondando assieme ad altre compagne e compagni, la Filef di Buenos Aires, nel 2010. Come Filef ci impegnamo assieme a chi vorrà aiutarci a testimoniare in modo più adeguato la vicenda e l’impegno di Amelia, che, negli ultimi mesi ha continuato a comunicare con molti di noi. La Filef esprime ai figli, alla sua famiglia e alle persone che la hanno conosciuta e apprezzata la propria vicinanza e il proprio abbraccio. Hasta Siempre! Amelia.