Diritti civili e politici, cittadinanza, partecipazione al voto: sono stati questi gli argomenti centrali dei lavori preparatori della IV Assemblea plenaria della Conferenza Permanente Stato – Regioni – Province Autonome – CGIE Un deputato eletto in Italia rappresenta 151.000 abitanti, uno eletto all’estero 750.000 iscritti AIRE;

un senatore eletto in Italia 302.000 abitanti, uno all’estero 1.500.000 iscritti AIRE. Questa è la fotografia della situazione che si avrà al prossimo appuntamento elettorale, il primo post riduzione dei parlamentari, e da questo dato ha preso avvio, il 9 febbraio il terzo incontro organizzato dalla Conferenza Permanente Stato-Regioni Province Autonome – CGIE, in preparazione della Assemblea plenaria di tale organismo. L’appuntamento, è stata occasione per raccogliere idee, spunti e suggerimenti concreti in vista dell’assemblea ufficiale di questo organismo che si terrà in estate, dopo 12 anni di attesa, per aggiornare l’agenda delle politiche per gli italiani all’estero. L’Assemblea plenaria sarà un momento fondamentale durante il quale, grazie al lavoro di raccordo che sta svolgendo la Segreteria organizzativa appositamente costituita, verranno vagliate e messe a sistema tutte le proposte e delineate le politiche programmatiche della Conferenza. Diritti civili e politici, cittadinanza, riforma degli organismi di rappresentanza, Comites e CGIE, strumenti a sostegno della partecipazione alle elezioni nella Circoscrizione estero sono i principali temi affrontati nell’incontro. Questioni che acquistano una rilevanza ancora maggiore per via della pandemia da Covid in corso, che ha drasticamente limitato la capacità di movimento, di trasferte a lungo raggio, nazionali e internazionali, e di fatto proibito riunioni in presenza. Ha introdotto i lavori il Segretario Generale CGIE, Michele Schiavone. È seguita la tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Tg1 Perla Dipoppa. Sono intervenuti il Presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati Piero Fassino; il docente universitario Marco Galdi; il Senatore Lucio Malan; la Responsabile Emigrazione della Regione Abruzzo Laura Di Russo; il docente universitario Francesco Clemente; il Senatore Francesco Giacobbe; la Deputata Fucsia Nissoli; i Consiglieri CGIE Luigi Billé e Fabrizio Benvignati. Successivamente ci sono stati gli interventi dei Consiglieri CGIE: Silvana Mangione; Vittorio Pessina; Silvia Alciati; Norberto Lombardi; Giuseppe Stabile; Rita Blasioli Costa; Mariano Gazzola; Vincenzo Arcobelli; Enrico Musella; Giuseppe Ticchio (Presidente Federazione Lucani in Svizzera); Marcello Carrara; Aniello Gargiulo; Fabio Ghia; Carlo Ciofi; Fernando Marzo; Tony Mazzaro; Vincenzo Mancuso. Riduzione dei parlamentari eletti all’estero: scelta infelice Per l’on. Piero Fassino, presidente commissione esteri della Camera, un rischio di depotenziamento della rappresentanza degli italiani all’estero è concreto ma puo’ essere contrastato. La scelta di ridurre gli eletti all’estero non è stata una “scelta felice”, dice, ma la rappresentanza è un sistema complesso, a ‘rete’. Migliorando l’integrazione e il rapporto tra Cgie, Comites, eletti all’estero, e con l’introduzione della Commissione Bicamerale sugli italiani nel mondo questo depotenziamento puo essere evitato. “Sappiamo tutti che nel mondo di oggi con la sua interdipendnza il rapporto tra le nostro comunità all’estero e l’Italia è molto più stretto di un tempo. Sino a trenta quaranta anni fa – ha detto Fassino – questo rapporto era più labile, ora con tecnologia e aumentata mobilità le comunità italiane che vivono all’estero hanno un rapporto col paese molto più diritti. Inoltre la loro composizione è cambiata. Oltre ai flussi migratori classici oggi abbiano tantissini nostri cittadini che stanno all’estero per un periodo, come studiosi, studenti, manager che comunque sono destinati a tornare. Tutto questo richiede che nell’orga-nizzazione della rappresentanza si tenga conto di questa nuova situazione. Bisogna avere una rappresentanza che consenta di avere un rapporto più organico con il paese. Ma la rappresentanza è un tema complesso. Per rappresentanza doppiamo considerare un rapporto a rete: ci sono i parlamentari, i Comites, il Cgie, e presto ci sarà la commissione bicamerale per gli italiani nel mondo. La rappresentanza va immaginata in questo modo, non dobbiamo pretendere che un unico modo di rappresentanza esaurisca tutto quel che c’è da fare. IL vero obiettivo è far funzionare questo sistema a rete. E questo è tanto più vero alla luce della recente riforma elettorale. Anch’ io penso che la riduzione dei parlamentari eletti all’estero non sia stata una scelta felice. Ora bisogna colmare questo rischio di una rappresentanza depotenziata facendo funzionare contemporaneamente tutti gli altri istituti: è necessario una relazione forte tra Comites e parlamentari eletti all’estero, stabilire un raccordo con quei parlamentari che esprimono il territorio entro cui il Comites opera. L’altro aspetto con cui sopperire al taglio dei parlamentari è l’istituzione della commissione bicamerale, che sarà composta dai parlamentari eletti all’estero e da parlamentari eletti in Italia. In tal modo i parlamentari eletti in Italia non potranno sentirsi deresponsabilizzati sul tema delle politiche che devono essere fatte nei confronti degli italiani all’estero. E in questo contesto sono effettivamente fondamentali anche la riforma dei Comites e del Cgie.