(SA) - Dopo il vespaio suscitato sui problemi della cittadinanza per sollecitare la quale si è costituito in movimento un gruppo di oltre 200 richiedenti, un incontro chiarificatore ha messo un punto fermo sull’annosa vicenda. L’incontro promosso dall’USEF di Rosario, si è tenuto in videoconferenza ieri 11 novembre moderato dall’On. Fabio Porta.

All’incontro ha partecipato il Console Generale Dr. Martin Brook, il coordinatore dell’USEF in Argentina e presidente del CEIA-USEF Salvatore Finocchiaro, il segretario generale dell’USEF Salvatore Augello, il vice segretario del CGIE Mariano Gazzola, il presidente del COMITES Franco Tirelli, una folta rappresentanza del movimento dei richiedenti della cittadinanza italiana in questione ed i rappresentanti dei patronati INCVA ed ITAL-UIL. Dopo l’introduzione di Fabio Porta, che ha spiegato il motivo dell’iniziativa e l’impegno dell’USEF, è intervenuto il Console Generale, spiegando i motivi del ritardo dovuti all’arretrato molto pesante in giacenza, al gran numero di nuove richieste di cittadinanza, al lavoro sul referendum di settembre che ha impegnato tutto il personale, la carenza di personale che solo da pochi giorni vede l’arrivo di cinque nuove unità alle quali a giorni se ne aggiungerà una sesta. Lo stesso personale in più, a causa della pandemia è stato diviso in due gruppi e quindi risulta dimezzato rispetto al lavoro sulla cittadinanza che necessariamente deve essere fatto in presenza. Resta il fatto, secondo l’USEF, che il personale a fronte di una comunità che supera le 150.000 unità, è largamente insufficiente anche raffrontato ad altri consolati che con comunità meno numerose hanno un maggior organico di personale. Con ottimo favore è stata accolta la grande disponibilità del Console ad adoperarsi per portare tutto a soluzione, compresa l’informazione online alla quale sta già lavorando un ingegnere informatico ikn modo da potere trovare sul sito consolare lo stato di avanzamento della pratica, senza dovere ricorrere alla segreteria telefonica che spesso riesco a confondere l’interlocutore. I rappresentanti del gruppo sono intervenuti sottolineando le proprie lamentele e manifestando la loro soddisfazione per la disponibilità del Console, che pone fine alle tante incomprensioni che si sono fin qui accumulate. Bene accolta è stata la proposta del Console a fare visitare il consolato ai rappresenti del movimenti a gruppi di tre per rispettare i limiti imposti dalla pandemia. In questo modo i rappresentanti si potranno rendere conto di come lavora il personale e della mole di lavoro che hanno da sbrigare, senza visionare i fascicoli per rispetto della privaci. Nel loro intervento, sia il segretario generale dell’USEF che il coordinatore per l’Argentina, hanno tenuto a sottolineare che la riunione ha dato l’esito sperato, che innanzi tutto era quello di chiarire eventuali incomprensioni sul lavoro svolto e sul modo di lavorare dell’associazione e di neutralizzare tentativi di speculazioni che hanno solo spesso falsato la qualità e la fluidibilità dell’informazione. Il segretario generale ha tenuto a precisare che l’USEF non ha mai dubitato della disponibilità del Console, anche se qualcuno ha cercato di leggere il lavoro dell’Associazione come un attacco al consolato, cosa lontanissima dalla mente e dai metodi dei dirigenti dell’USEF, che invece si adoperano là dove sono presenti, per favorire e facilitare il rapporto tra la comunità e le Istituzioni Italiane e locali. Al dibattito hanno anche preso la parola sia Gazzola del CGIE che Tirelli presidente del COMITES, che hanno sottolineato l’esigenza di una maggiore collegialità tra associazioni ed organismi elettivi. Secondo gli organizzatori, soddisfatti del risoltato, l’iniziativa non solo ha avuto successo raggiungendo gli obiettivi prefissati, a breve la prima delegazione del movimento sarà ricevuta al consolato, ma è servita anche ad aprire un grande spazio di confronto e di collaborazione tra enti che alla fine condividono la stessa missione: aiutare la comunità italiana ad ottenere il rispetto dei diritti che appartengono loro e tenere vivi i legami con la madre Patria. (Salvatore Augello Segretario generale USEF 13 novembre 2020)