ROMA – È in corso alla Commissione Cultura della Camera dei deputati l’esame del provvedimento che istituisce la Commissione parlamentare per gli italiani nel mondo, nel testo unificato

dei disegni di legge pervenuti in materia predisposto e approvato dalla Commissione Esteri. Il testo è stato illustrato nei giorni scorsi in Commissione da Alessandro Fusacchia (Più Europa, eletto nella ripartizione Europa) che ha richiamato i compiti dell’istituenda Commissione, che “vanno dall’attività di indirizzo e controllo sulle politiche e sugli interventi riguardanti i cittadini italiani residenti all’estero, alla promozione delle politiche di sostegno agli italiani all’estero; dallo studio delle questioni riguardanti gli italiani all’estero alla ricognizione e proposta nelle materie attinenti ai fenomeni di mobilità degli emigranti italiani, con particolare attenzione ai giovani diplomati e laureati che lasciano il territorio nazionale per ragioni di lavoro, di studio e di ricerca”. Prevista anche la definizione di “un programma di attività, con il contributo delle comunità italiane all’estero, delle Regioni, delle amministrazioni pubbliche, del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie), dei Comitati degli italiani all’estero (Comites) e delle principali associazioni degli italiani all’estero. Richiamate anche le attività che la Commissione sarà chiamata a svolgere, tra cui: “la valutazione circa la coerenza della legislazione vigente con il rispetto e con il sostegno dei fondamentali diritti sociali, civili e politici dei migranti italiani; l’elaborazione di criteri per promuovere il coordinamento delle iniziative delle regioni a favore dei rispettivi cittadini emigrati all’estero; lo studio delle tematiche inerenti alle nuove generazioni di discendenti da cittadini italiani; la promozione integrata del sistema Italia nel mondo e della partecipazione delle comunità italiane all’estero alle iniziative volte all’internazionalizzazione delle imprese italiane; la promozione della diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo in un quadro interculturale e multilinguistico, anche attraverso il potenziamento delle scuole italiane e dei corsi di lingua e di cultura nelle scuole locali, negli istituti di cultura italiana all’estero e presso gli enti gestori, favorendo l’integrazione delle proposte formative italiane nei sistemi scolastici e universitari di altri Paesi, nonché verificando il legame tra le attività di promozione culturale e le norme e le politiche volte all’internazionalizzazione del Paese; lo svolgimento di monitoraggi periodici sulla situazione esistente nelle aree del mondo nelle quali si manifesti un interesse per la cultura italiana e favorendo l’integrazione delle discipline attinenti alla lingua e alla cultura italiane nei sistemi scolastici e universitari degli Stati esteri; la valorizzazione delle espressioni storico-culturali delle comunità italiane nel mondo e dei suoi esponenti più significativi; la promozione di un processo migratorio circolare delle persone e delle competenze”. “La Commissione è chiamata a promuovere, tra l’altro – segnala il relatore, – l’adeguamento degli istituti della rappresentanza degli italiani all’estero all’evoluzione delle comunità italiane nel mondo; il monitoraggio sulla legge elettorale per la circoscrizione Estero; la definizione di nuove regole per il recupero e per il mantenimento della cittadinanza degli italiani residenti all’estero; l’adeguamento della rete e dei servizi consolari e diplomatici italiani nel mondo; il rafforzamento dei media di lingua italiana all’estero; il sostegno dell’attività dell’Istituto nazionale della previdenza sociale in favore degli italiani residenti all’estero; l’aggiornamento dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire); una riforma dei patronati italiani all’estero; accordi internazionali in materia di tutele e per facilitare scambi tra università o altri istituti di alta formazione italiani e stranieri per la realizzazione di studi, ricerche e programmi di formazione riguardanti gli italiani residenti all’estero, nonché la semplificazione delle procedure per il riconoscimento dei titoli di studio e delle abilitazioni professionali conseguiti all’estero o in Italia; il dialogo con i parlamentari di origine italiana eletti negli Stati esteri; le iniziative per favorire la partecipazione degli italiani residenti all’estero alle politiche italiane di cooperazione allo sviluppo; le condizioni per realizzare una rete di rapporti permanenti con i nuovi migranti ed efficaci misure atte a favorire i rientri”. Si richiama poi la composizione della Commissione – 18 deputati e 18 senatori rappresentanti di ciascun gruppo costituito nei due rami del Parlamento, in modo proporzionale alla consistenza di tali gruppi e dando priorità ai deputati e ai senatori eletti nella circoscrizione Estero – e dell’ufficio di presidenza; il fatto che la Commissione può acquisire “informazioni, dati e documenti dalle amministrazioni pubbliche e da qualunque altro soggetto che si occupi delle questioni attinenti all’emigrazione; può ascoltare rappresentanti del Governo, delle regioni e degli altri enti pubblici, nonché esponenti della comunità degli italiani all’estero; può compiere missioni all’estero, anche presso le istituzioni dell’Unione europea o presso organizzazioni internazionali, al fine di approfondire l’esame degli aspetti relativi alla condizione degli italiani nel mondo”; e che è tenuta a “presentare annualmente alle Camere una relazione sui risultati della sua attività e può trasmettere relazioni e segnalazioni alle Camere e al Governo, per formulare osservazioni e proposte e per garantire la rispondenza alla normativa dell’Unione europea e in riferimento ai diritti previsti dalle convenzioni internazionali”. In conclusione, Fusacchia sottolinea come il testo prefiguri “una visione più moderna degli italiani all’estero, finalmente lontana dagli storici stereotipi che ne hanno caratterizzato l’immagine e più aderente alla realtà, che è vivace e composita esattamente come la popolazione che vive sul territorio italiano”. Suggerisce dunque la proposta di esprimere favorevole evidenziando che i temi soprarichiamati rientrano nell’ambito delle competenze della Commissione Cultura, e il fenomeno di nuovo in crescita dell’emigrazione italiana. Nella discussione sul provvedimento interviene Fabio Mollicone (Fdi) che rileva come il suo gruppo consideri importante “ogni intervento a favore degli italiani all’estero” e appoggia la proposta in esame. Evidenzia inoltre che “l’8,5% della popolazione italiana che vive all’estero non usufruisce di scuole e di altre strutture pubbliche quali quelle sanitarie”, per cui suggerisce una serie di interventi a sostegno di questa comunità, come quelli volti a favorire l’accesso a Rai Italia, e misure volte alla diffusione della lingua italiana, attraverso la letteratura e l’editoria, a sostegno dello spettacolo dal vivo e del cinema, insieme a iniziative per la promozione delle arti visive e dell’arte contemporanea italiana, delle mostre di design, scienza e tecnologia. Richiamata anche la necessità di incentivare le borse di studio e gli scambi giovanili, la valorizzazione del patrimonio culturale e le missioni archeologiche all’estero, l’internazionalizzazione della ricerca scientifica e tecnologica e dell’innovazione, il turismo nei territori, e di prestare maggiore attenzione alle scuole italiane all’estero e ai lettori d’italiano. Mollicone segnala infine di ritenere necessario l’inserimento nel parere di “osservazioni e condizioni volte a raccomandare una tutela ancora maggiore degli italiani all’estero”, visti anche i recenti atti di “vandalismo” avvenuti in America nei confronti dei simboli rappresentanti Cristoforo Colombo”. Il seguito dell’esame viene quindi rinviato ad altra seduta. (Inform)