PARLARE CON UNA SOLA VOCE PER DIRE NO ALLA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI. IL MIO INTERVENTO AL CGIE

"Ho partecipato sabato all'assemblea generale del Cgie,

svoltasi in videoconferenza per tenere conto delle prescrizioni di distanziamento sociale e del blocco dei voli che ancora perdura in diversi paesi del mondo. L'assemblea era aperta anche a molti presidenti e rappresentanti di Comites, oltre che ai connazionali interessati al tema trattato, vale a dire lo svolgimento del referendum confermativo sulla legge costituzionale che taglia il numero dei parlamentari. Nel mio intervento, ho stigmatizzato atteggiamenti polemici e personalizzazioni che vengono fatti a ridosso di una battaglia che per la sua natura e la sua delicatezza dovrebbe unire tutte le forze, anziché indurre ciascuno a cercare il suo spazio di propaganda. Ho ricordato anche come gli eletti all'estero abbiano cercato di fare tutto il possibile, nonostante lo schiacciante schieramento a sostegno della riforma, per evitare l'ingiustizia del taglio degli eletti nella circoscrizione Estero, che renderà difficile, se non impossibile una reale rappresentanza di territori, come il Nord e Centro America, di grandi dimensioni. Questo impegno è stato particolarmente significativo per i parlamentari, come la sottoscritta, che si sono dovuti distinguere dal proprio partito di appartenenza, indotti da ragioni generali e da esigenze di equilibrio politico ad approvare la riforma. La cosa da fare, ora, di fronte alle mille difficoltà organizzative del referendum e alla scarsa informazione degli elettori, è unire le forze e cercare di parlare con una voce sola in modo che ogni elettore possa esercitare il suo diritto e le ragioni del NO degli italiani all'estero siano ben motivate e conosciute dal maggior numero degli aventi diritto. È certamente ciò che personalmente mi propongo di fare nella mia ripartizione di competenza, che dalla riduzione del numero degli eletti all'estero sarebbe una delle più penalizzate".