"Il contributo che gli italiani all'estero posso dare alla ripresa del Mezzogiorno è stato un costante motivo di impegno per la mia attività parlamentare.

Lo sforzo veramente imponente che maggioranza e governo stanno facendo per il rilancio del Paese dopo il trauma della pandemia, inoltre, apre nuovi spazi di intervento soprattutto per le aree meno colpite, come quelle del Sud, che sono più per obiettivi motivi più pronte a ripartire. Per questo, considero positivamente il rafforzamento delle misure previste dal programma "Resto al Sud", istituito nel 2017 dal governo Gentiloni di centrosinistra, che il Decreto "Rilancio" ha disposto, aumentando i parametri del contributo a fondo perduto per gli under 46 che intendono avviare un'attività di impresa o di carattere professionale nelle regioni meridionali. Il finanziamento, considerando che la restante parte viene del finanziamento è assicurata da un prestito bancario, che beneficia anche di un contributo sugli interessi, copre il cento per cento dell'investimento. Con le nuove misure, il contributo a fondo perduto passa dal 35% al 50% del totale dell'investimento, che a sua volta passa da 50.000 euro a 60.000, cumulabile con altre quote se più soggetti si uniscono in società. Il programma "Resto al Sud" è rivolto agli under 46 che al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) oppure trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria. Possono accedere al programma, dunque, anche gli italiani all'estero che rientrano in Italia. Per maggiori informazioni, gli interessati, anche italiani residenti all’estero, possono consultare il link: https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/resto-al-sud