Nell'ambito dell'esame delle proposte di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare per le questioni degli italiani all'estero, si è svolta ieri l’audizione dei rappresentanti della Svimez - Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno – che io stessa mi ero curata di suggerire.

Per la concomitanza dell’esame del decreto “Rilancio”, è stata una audizione breve, ma assai stimolante, valorizzata dalle relazioni del Direttore Luca Bianchi e del Prof. Delio Miotti. Essi hanno insistito sul ruolo chiave che anche la demografia, l’andamento delle popolazioni, ricopre per uno sviluppo sostenibile. In quest’ottica è urgente sciogliere i nodi problematici, ancora oggi fortemente presenti nel nostro paese, della denatalità, dell’invecchiamento e delle migrazioni, punti dai quali dipende in buona misura il futuro stesso dell’Italia. I rappresentanti della Svimez hanno insistito sul bisogno di prendere in seria considerazione l’analisi sui flussi migratori italiani degli ultimi anni, di cui hanno dato elementi di sintesi storica e di riflessione socio-economica. Tra gli spunti di interesse emersi dagli interventi della Svimez, desidero segnalare: - l’utilità di approfondire ed aggiornare gli strumenti di analisi anagrafica dell’emigrazione per sviluppare una migliore conoscenza quantitativa e qualitativa degli oltre sei milioni di cittadini italiani all’estero; - la conferma del contributo che le comunità di emigrati hanno dato e continuano a dare alla crescita economica del paese di origine attraverso una domanda di beni italiani; - il fatto che, a differenza del passato, il settanta percento degli italiani emigrati negli ultimi anni non appare interessato a rientrare nel proprio paese; - la necessità di investire in reti di trasferimento di competenze. Il disinteresse al rientro dell’emigrazione più qualificata, conseguenza di un tessuto economico storicamente problematico come quello italiano, rende necessario promuovere politiche di reshoring delle competenze. Non più quindi il trasferimento di risorse quanto piuttosto misure indirizzate alla restituzione di competenze. Centrali in questo contesto sono le università, soprattutto quelle del Mezzogiorno. Come si vede, elementi di analisi molto stimolanti ed utili. Il fatto che l’audizione si sia svolta in tempi ristretti non ha consentito di affrontare le diverse questioni poste dai parlamentari. Nel mio intervento ho chiesto ai rappresentanti della Svimez informazioni aggiornate circa i flussi di rientro di lavoratori italiani che hanno perduto il lavoro in conseguenza della pandemia e quale dimensione tale fenomeno potrebbe avere nei prossimi mesi. Mi auguro che le questioni poste possano essere riprese ed approfondite in occasione di nuovi momenti di interlocuzione con la Svimez e con gli altri centri di ricerca.