ROMA – A “l’Italia con voi”, la trasmissione di Rai Italia dedicata ai connazionali all’estero, Rodolfo Ricci, vice segretario generale di nomina governativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), si sofferma sull’attività messa in campo in questo periodo di emergenza.

“Come Cgie sono oltre due mesi che stiamo lavorando intensamente per monitorare la situazione che si sta creando all’estero tra i nostri connazionali – rileva Ricci, che cita in primo luogo il problema dei rientri, “in gran parte risolto perché sono rientrati oltre 70 mila italiani che erano provvisoriamente all’estero”. “C’è stato quindi un grande lavoro di contatto e interlocuzione con l’unità di crisi della Farnesina, che ha fatto un grande lavoro e di cui dobbiamo essere molto grati. C’è ancora un grande lavoro da fare, ma la nostra azione – spiega Ricci – ha cercato di mobilitare l’intera rete dei Comites e il mondo associativo all’estero in modo da raccogliere tutte le informazioni su situazioni specifiche che si andavano creando e quindi di tentare di dare una risposta e di aiutare su diversi piani”. “Già alla fine del mese di marzo – ricorda il vice segretario – abbiamo prodotto un documento importante, di orientamento per le nostre organizzazioni all’estero, a partire dai Comites, in cui definivamo quali erano le cose da tenere presente: essenzialmente tenere stretti i contatti con le collettività, informarci di tutto ciò che stava accadendo e dare un contributo, in raccordo con le rappresentanze consolari e diplomatiche, al Maeci”. A proposito della seconda fase dell’emergenza, Ricci segnala che il suo avvio in Italia non è contemporaneo a quanto sta avvenendo in altri Paesi: “alcuni – ricorda – potrebbero arrivare al picco a fine maggio o giugno”. “I problemi sono di duplice natura: la crisi dovuta alla pandemia si porta dietro una serie di chiusure di molte piccole e medie imprese in molti settori, anche all’estero, e questo implica la crescita della disoccupazione tra i nostri connazionali. Questo avviene un po’ dappertutto e quindi – rileva Ricci – va dato un sostegno a queste persone, verificando la possibilità, anche in accordo con gli Stati di residenza, di un reddito di emergenza e questo è un fenomeno che vedremo di più nelle prossime settimane”. “Per il rilancio del made in Italy e dell’internazionalizzazione, questa crisi può costituire una grande occasione per la costruzione di un’ampia rete che coinvolga anche le organizzazioni delle nostre collettività. Noi abbiamo oltre 100 Comites nel mondo, una rete di centinaia di strutture di patronato, abbiamo le Ccie e migliaia di associazioni; soprattutto, abbiamo un patrimonio umano costituito dalle nuove generazioni e dalla nuova emigrazione che è straordinariamente importante. La nostra proposta – afferma Ricci – è che questo mondo venga inserito in tutte le politiche che si stanno strutturando negli ultimi decreti e nei prossimi e che venga considerato quale parte integrante del paese. Se lo si farà, il vantaggio che potrà ricavarne il Paese è molto grande – conclude il vice segretario generale, rivolgendo un appello al Governo a “tenere presente questa grande risorsa”. (Inform)