ROMA – La senatrice Laura Garavini (Italia Viva, ripartizione Europa) ha presentato insieme ai colleghi Francesca Alderisi (Fi, ripartizione America settentrionale e centrale), Francesco Giacobbe (Pd, ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide)

e Raffaele Fantetti (Fi, ripartizione Europa) un’interrogazione al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in materia di contributi per la stampa italiana all’estero. La richiesta è quella di “disporre una moratoria relativa alle domande per il 2018 ancora pendenti e in discussione o oggetto di un provvedimento di esclusione”, volta a riconsiderare tali situazioni, e di “prevedere un’organica revisione della regolamentazione relativa ai periodici italiani all’estero”. L’interrogazione segnala che la riforma della normativa approvata nel 2016 e la conseguente regolamentazione delle modalità di accesso ai contributi per il sostegno alla stampa italiana diffusa all’estero, che si applica a partire dai contributi relativi all’anno 2018, ha provocato “situazioni di grave difficoltà, dovute sia alle novità introdotte, sia alla complessità di alcuni degli adempimenti richiesti, che all’estero scontano situazioni sensibilmente diverse rispetto a quelle esistenti in Italia”. Si ricorda poi che “la rete dei periodici italiani all’estero ha avuto storicamente la funzione di mantenere i legami comunitari, preservare l’uso della lingua italiana e far circolare notizie relative all’Italia e alla vita sociale e civile delle stesse comunità, una funzione che consente, peraltro, agli iscritti all’Aire di assolvere meglio ai loro impegni di cittadinanza”. Tale rete, pur essendosi naturalmente ristretta, “vede ancora la presenza di qualche centinaio di testate, circa centotrenta delle quali negli anni passati hanno fatto richiesta dei contributi previsti dalle normative vigenti – ricorda l’interrogazione, rilevando come “negli ultimi anni, i periodici ammessi a contributo sono stati circa settanta tra quelli operanti all’estero e circa venti tra quelli editi in Italia”. Gli interroganti segnalano dunque il diffondersi di “manifestazioni di disagio e inquietudine sulla possibilità di poter proseguire nelle pubblicazioni da parte di testate che per decenni si sono identificate con la vita di molte nostre comunità” e temono un’ulteriore drastica riduzione del numero di testate. Per questo motivo richiedono la moratoria sopra richiamata e il ripristino della Commissione per l’esame delle pratiche di richiesta di contributo esistente fino all’entrata in vigore dell’attuale normativa e che svolgeva “un utile ruolo di supporto istruttorio delle domande presentate dalle testate che operavano all’estero o per l’estero” ed era “composta da rappresentanti della Federazione della stampa italiana all’estero e dalle associazioni nazionali che editavano pubblicazioni periodiche, un’attività – segnalano gli interroganti – senza alcun onere per lo Stato in quanto il lavoro dei componenti era prestato a titolo gratuito”. (Inform)