TRA ACCOGLIENZA E PREGIUDIZIO. EMIGRAZIONE E IMMIGRAZIONE NELLA STORIA DELL’ULTIMO SECOLO: DA SACCO E VANZETTI A JERRY ESSAN MASSLO”

Presentato alla Camera dei deputati il volume a cura del prof. Giovanni Cerchia Francesca La Marca (Pd) :

“L’Italia, paese di emigrazione, di immigrazione e di nuova emigrazione, per il suo bene deve accettare la sfida dell’interculturalità. In questa maniera costruirà una società più coesa e avanzata e, nello stesso tempo, potrà giovarsi di una più forte proiezione nel mondo” ROMA – “Tra accoglienza e pregiudizio. Emigrazione e immigrazione nella storia dell’ultimo secolo: da Sacco e Vanzetti a Jerry Essan Masslo”: è il titolo del volume a cura del prof. Giovanni Cerchia , presentato ieri presso la Camera dei deputati. La pubblicazione, assieme ad altre iniziative sullo stesso tema, è promossa dalla Fondazione Giorgio Amendola e dall’Associazione Lucana Carlo Levi, evidenzia la deputata del Pd Francesca La Marca (circoscrizione Estero-ripartizione Nord e Centro America) presente ieri all’incontro . “Ho partecipato con vero piacerje alla presentazione” afferma La Marca spiegando che i contributi presenti nel libro “riguardano per una prima metà il percorso di americanizzazione che gli italiani hanno compiuto negli USA, portando sulle spalle un peso di discriminazione, marginalità, ghettizzazione e vere e proprie persecuzioni, di cui la vicenda di Sacco e Vanzetti rappresenta un caso esemplare”. “Ma – rimarca la deputata – con la loro determinazione, la loro resistenza e il loro lavoro, alla fine gli italiani sono riusciti a guadagnarsi una condizione di cittadinanza paritaria, pur tra persistenti pregiudizi e stereotipi che ancora avvolgono la nostra comunità”. “Nel mio intervento – riferisce l’on. La Marca – ho cercato di portare la mia esperienza di italodiscendente di seconda generazione, tratteggiando anche la differenza tra il percorso di inclusione degli italiani in USA rispetto a quello degli italiani in Canada. Ho insistito, poi, sull’opportunità di guardare con umiltà ed attenzione ad altre esperienze maturate nel mondo, come a quella della diaspora ebraica, che ha saputo dare straordinari esempi di compattezza e di radicamento in diverse realtà, e a quella del multiculturalismo, che proprio in Canada ha trovato la sua culla più propizia. L’Italia, contemporaneamente Paese di emigrazione, di immigrazione e di nuova emigrazione, per il suo bene deve accettare la sfida dell’interculturalità. In questa maniera – conclude La Marca – costruirà una società più coesa e avanzata e, nello stesso tempo, potrà giovarsi di una più forte proiezione nel mondo”. (Inform)