“Ci vorrà un grande impegno per fare quadrare i conti degli italiani all’estero nella legge di bilancio per il 2020 e per il triennio 2020-2022. Le politiche assistenzialistiche del precedente governo e la stagnazione dell’economia

hanno determinato tensioni finanziarie che hanno prodotto restrizione di risorse, destinate purtroppo a durare. A una prima lettura, affiorano aspetti che richiedono un impegno comune di modifica. Il primo riguarda l’eliminazione dell’esenzione dall’IMU dei pensionati esteri, ottenuta anni addietro proprio da esponenti del PD. La ragione è dovuta a una procedura di infrazione avviata dall’UE su questa misura, ma credo che prima di prenderne atto sia necessario cercare ogni strada per difendere, anche nei confronti dell’Europa, una soluzione profondamente giusta, oltre che utile a prolungare un legame con l’Italia. Vediamo che succede su questo nel passaggio al Senato, ma una cosa è certa: se non si risolve prima, il mio emendamento alla Camera è già pronto, ci sarà. Un secondo aspetto riguarda la modifica al rialzo che il MAECI ha fatto della tabella delle percezioni consolari, che subiscono un appesantimento generalizzato, ad iniziare dal raddoppio della tassa per le domande di richiesta di cittadinanza. Così non va, non può andare. Non può andare che ogni volta che si verifichi una stretta finanziaria, al Ministero degli esteri le prime voci che ne subiscono le conseguenze, con il mantra delle spese rimodulabili, sono quelle riguardanti gli italiani all’estero. Ci sarà, dunque, da lottare per fronteggiare queste misure e per cercare di ottenere miglioramenti su altri fronti, sui quali non mancherò di dare informazioni nei prossimi giorni. Intanto, però, stringiamo le fila e cerchiamo di superare al meglio anche questo difficile passaggio”.