MAGGIORE PRESENZA E RAPPRESENTANZA PER UNA COMUNITA’ SEMPRE IN CRESCITA

Caro Segretario, care e cari componenti della segreteria nazionale e della direzione nazionale

vi scriviamo da quella che in termini di percezione politica può sembrare la periferia dell’impero,

ma che nei fatti è un luogo, o meglio, sono più luoghi nei quali il nostro partito è storicamente radicato ed ha una classe dirigente diffusa. Sono moltissimi i circoli del Partito Democratico sparsi per il mondo. Ma soprattutto in Europa lavorano e sono attivi Circoli e Federazioni che da decenni, senza nulla pretendere si sforzano di diffondere le idee politiche del centrosinistra italiano, in piena sinergia con i Partiti “fratelli” della famiglia Socialista e Democratica europea. Dall’Ulivo in poi siamo stati e siamo ancora forza prevalente nel continente. Lo testimoniano ineludibilmente sia i risultati delle elezioni politiche -. il PD dalla sua nascita risulta essere sempre il primo partito (nel 2018 si è superato il 33%) – sia il crescente peso che abbiamo in seno all’assemblea nazionale del partito. Oggi come delegati nel mondo rappresentiamo il 6% della platea , tuttavia se stessimo ai numeri reali dovremmo essere il 16%. Dal congresso del 2017 all’ultimo i nostri delegati sono quasi raddoppiati in funzione dei voti ottenuti. La nostra sotto rappresentazione è dovuta ad un mero criterio formale (è stato usato il dato Aire 2011, ultimo censimento, invece ceh quello del 2018). Ma sono soprattutto gli ultimi avvenimenti che ci fanno vivere una crescente preoccupazione per il futuro del Partito Democratico in Europa. Questa nostra preoccupazione è dovuta al fatto che avvertiamo la necessità di una maggiore presenza, una maggiore attenzione non solo tua, caro Segretario, ma anche da parte degli altri organi dirigenti nazionali. Come sa la nostra rappresentanza parlamentare siè dimezzata all’indomani della scissione ed è in atto un attacco frontale alla stabilità della nostra comunità, sopratutto i n Europa. Vorremmo perciò sollecitare la massima attenzione in merito a qualche esigenza che riteniamo del tutto legittima in termini di rappresentanza e considerazione essendo tra l’altro l’unico territorio italiano che dal punto di vista demografico continua a crescere incessantemente da più di un decennio. In molti casi stiamo sperimentando con buoni frutti l’osmosi tra vecchie e nuove generazioni di italiani ed italiane che si recano all’estero. Molte e molti sono divenuti quadri dirigenti delle nostre federazioni e, nonostante questo, negli interventi pubblici, nelle interviste, nelle apparizioni televisive non vengono mai menzionati le italiane i gli italiani nel mondo. Crediamo servano comunicazioni, eventi, iniziative di respiro nazionale che coinvolgano e discutano di nuove mobilità e di comunità italiane nel mondo. Ma non solo. Servono anche segnali concreti di considerazione politica da parte del nostro Partito. Per queste regioni ti chiediamo:

1) di dedicare alla comunità degli italiani all’estero un minuto nelle prossime interviste che farete, così da non fare sentire isolate le nostre comunità. Se la comunicazione riveste un ruolo fondamentale in questa fase storica che stiamo vivendo – al punto tale che ormai da anni le dichiarazioni sono riprese direttamente dai social – comunicare che per voi esistiamo è divenuto essenziale;

2) lo è in misura maggiore oggi dopo che tre dei nostri eletti all’estero hanno lasciato il Partito Democratico, senza una ragione comprensibile che non sia un tornaconto elettorale, ma producendo l’effetto di dimezzare la nostra già scarsa rappresentanza parlamentare. Allora è urgente un organismo permanente all’interno dell’organizzazione nazionale del PD che coinvolga e comprenda i responsqabili delle maggiori Federazioni del PD all’estero, che elabori e raccolga le istanze dei territori a livello nazionale, promuovendo scambi tra Federazioni e Circoli in Italia, avanzando progetti su aree tematiche, dalla migrazione ai temi ambientali, le politiche sociali ed, naturalmente, le politiche europee.

3) non vogliamo affrontare il tema del taglio dei parlamentari perché stiamo come sempre fedeli alla linea del partito, nonostante ci si stia incamminando l’inutilità del voto degli italiani all’estero. Già prima eravamo sottorappresentati, 1 a 7, e lo saremo ancora di più in futuro, nonostante siamo demograficamente – e l’aspetto demografico è uno degli elementi fondamentali per ridisegnare i collegi elettorali in Italia – l’unico territorio dove la popolazione di nazionalità italiana aumenta. Per questa ragione, non vi chiediamo di metter in discussione un taglio che non condividiamo affatto, bensì, l’impegno formale e solenne, di farci votare come si vota in Italia. E’ inutile lavorare volontariamente per il Partito, aprire circoli, avere migliaia e migliaia di tesserati, milioni di voti, se poi la scelta dei nostri rappresentanti è demandata alla trasversalità di convenienza che ogni scadenza elettorale fa emergere in maniera imbarazzante. D’altronde, e lo confermano i dati delle ultime politiche, l’uso della preferenza è divenuto ormai del tutto inutile per una semplice ragione. Puoi essere bravo e convincente quanto ti pare, ma nessuno è in grado di avere una copertura capillare di una circoscrizione così vasta come quella europea che va da Helsinki a Malta, da Mosca a Lisbona. A questo proposito, una ridistribuzione dei collegi sul modello usato nelle primarie sarebbe infatti da considerare nella riforma elettorale.

4) Ora che siamo “tornati” forza di governo nazionale, chiediamo un segnale politico forte a livello esecutivo, come l’approvazione di una misura rivolta specificatamente agli italiani all’estero (fiscalità – IMU – canone RAI, diffusione razionale servizi consolari a seconda delle esigenze demografiche), insomma sceglietela voi perché sia un segnale dell’attenzione del PD verso le nostre comunità.

5) Chiediamo infine pari dignità. Che i segretari di federazione del PD all’estero vengano convocati sempre insieme ai segretari regionali e che su base annua venga convocata un Conferenza nazionale sul partito all’estero, che sia occasione di confronto e scambio tra i dirigenti nazionali e le comunità del PD nel mondo. Quest’ultima richiesta, crediamo possa rappresentare una risorsa importante per tutta la nostra comunità. Da anni ormai la migrazione, la cittadinanza italiana ed europea sono al centro del dibattito politici, per questa ragione crediamo di potere offrire le competenze delle nostre comunità, al fine di contribuire ad elaborare strategie normative e comunicative efficaci sul tema.

Sono pochi punti che però caro Segretario significano molto. Non solo per noi, ma per i tantissimi nostri connazionali che si riconoscono e militano nel Partito Democratico in Europa e nel mondo.

Lanfraco Fanti, Segretario Federazione PD Belgio                           Toni Ricciardi, Segretario Federazione PD Svizzera