SCHIAVONE (CGIE): e' GIUNTA L'ORA CHE ANCHE AI CONNAZIONALI ALL'ESTERO VENGANO GARANTITI I DIRITTI ELMENTARI DI CUI SONO PORTATORI"

“Abbiamo il diritto di avere diritti” così titola il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, in una nota in cui rivendica

il diritto degli italiani all'estero di avere un numero congruo di rappresentanti in Parlamento degli italiani all'estero, stante il forte incremento delle presenze dei connazionali oltrefrontiera in questi ultimi anni. Mentre gli equilibri della politica hanno portato alla decisione di un taglio lineare della rappresentanza estera alla stregua di quella italiana. Il 7 ottobre - ricorda Schiavone - sarà l’ultimo passaggio, il quarto, per dare il via libera al disegno di legge per la riduzione del numero dei parlamentari italiani, rispetto al quale il Consiglio degli italiani all’estero, audito nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, ha cercato con insistenza di mettere in discussione il isegno di legge costituzionale che taglia da 18 a 12 la rappresentanza parlamentare eletta nella circoscrizione estero. Con l'ultimo via libera di Montecitorio, a maggioranza assoluta, la riforma sarà legge, sempre che non venga chiesto un referendum confermativo" - ricorda il Segretario Generale del CGIE, che sottolinea le iniziative del Consiglio Generale degli Italian all'Estero negli ultimi 15 mesi. "Dopo aver ascoltato le rivendicazioni dei cittadini italiani presenti nei cinque continenti - afferma Schiavone - (ovvero le rappresentanze dei Comites, delle Associazioni, delle organizzazioni e degli Enti) i veri stakeholders dei diritti civili all’estero, ai quali la nostra costituzione all’articolo 3 garantisce il diritto di avere diritti, quelli formali e quelli sostanziali), il CGIE ha promosso numerose iniziative e redatto documenti, motivando e dimostrando nel merito l’iniquità e l’esiziale scelta di riformare al ribasso i riferimenti numerici, riferiti agli italiani all’estero, enunciati negli articoli 56 e 57 della costituzione italiana. "La convinzione delle nostre obiezioni - dice Schiavone - ci spinge ad affermare che nella formulazione dei diritti, quando si cerca di interpretare e leggere l’attualità, occorre tenere sempre ben presente che la democrazia rappresentativa deve essere salvaguardata con l’idea di rispetto della persona come individuo fornito di diritti chiamato a scegliere i propri rappresentanti. Si è consapevoli che in Italia, con la saldatura del nuovo governo, il testo finale recante la riduzione dei parlamentari sarà approvato alla Camera pena la crisi dello stesso. Tuttavia, resta aperta la questione degli effetti, le garanzie e i contrappesi per dare effettività alla rappresentanza dei territori nazionali e della circoscrizione estero. L’aumento esponenziale degli italiani all’estero, che negli ultimi anni hanno raggiunto cifre da esodo, deve far riflettere il governo sull’urgenza di ridisegnare la rappresentanza degli italiani all’estero e di riscrivere la tanto discussa legge elettorale e le modalità di voto per sostanziare i propri rappresentanti." Poi, Schiavone fa presente "Il prossimo anno dovrebbero essere rinnovati i Comites e il CGIE. Con molta probabilità si celebrerà qualche referendum di cui si parla con insistenza in risposta ad alcune riforme costituzionali." Ebbene, domanda il Segretario Generale del CGIE - Sarà forse arrivato il momento che il governo si prenda cura anche delle nostre comunità, che in sostanza hanno un peso politico, economico e culturale come le più avanzate regioni italiane? E’ giunta l’ora che ai nostri connazionali all’estero vengano garantiti i diritti elementari di cui sono portatori, alla stregua di chi vive e risiede in Italia." conclude il Segretario Generale del CGIE.(04/10/2019-ITL/ITNET)