Roma - "Una carrellata di professionalità, di esperienze di grande prestigio che sono riuscite a dare un input sulle best practice all'estero e su cosa si potrebbe mettere in campo per evitare che tanti nostri giovani partano o per favorirne il rientro". E' un "bilancio positivo" quello tracciato a 9colonne dalla senatrice di Italia Viva eletta all'estero,

Laura Garavini, che il 30 settembre alla Camera ha promosso il convegno "Italiani all'estero: intelligenze senza confini". Una giornata dedicata gli italiani che si distinguono nel mondo, nel campo della scienza, della medicina, dell'imprenditoria. Una giornata, spiega ancora Garavini, "non conclusiva" ma che anzi si raffigura come "un tassello che mi riprometto di portare avanti anche con ulteriori eventi, magari più settoriali, che ci consentono di pervenire a delle vere e proprie proposte che si possono tradurre in emendamenti e proposte di legge". Anche perché, sottolinea la senatrice, "il fenomeno delle nuove partenze ha acquisito numeri tali che c'è un urgente bisogno di interventi normativi che non si limitano solo ai benefici fiscali che senz'altro sono stati pregevoli - messi in campo tra l'altro proprio da noi nel 2010 con 'Controesodo' e poi riproposti nel tempo". Oltre a questo "è necessario pensare a un pacchetto di diverse misure ed è questo l'impegno che mi assumo anche con questa giornata", conclude Garavini. Al convegno arriva anche il sostegno della presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati: "Appuntamenti come questi - afferma Casellati in un messaggio di saluto - diventano preziose occasioni per raccontare storie di successo italiane, riconosciute in tutto il mondo. Rappresentano un irrinunciabile momento di confronto per riflettere sulle azioni che abbiamo il dovere di intraprendere, anche a livello legislativo, per dare ai nostri giovani ciò di cui più hanno bisogno, l'opportunità di inseguire con fiducia le loro aspirazioni". Gli italiani all'estero rappresentano "un grande beneficio per la nostra economia", afferma Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, riflettendo anche sulla nostra capacità di attrazione. "Ci dobbiamo chiedere perché il flusso è più alto in uscita che in entrata - dice Rosato - e analizzare i motivi in maniera puntuale. Un'esperienza di vita all'estero è un arricchimento ma è necessario costruire le condizioni per chi vuole rimanere". Da favorire, quindi, un'emigrazione circolare, sia per quanto riguarda i "cervelli in movimento" sia riferendosi a interi nuclei familiari che dopo un'esperienza all'estero decidono di tornare. "Questo paese deve favorire un 'meccanismo di ricircolo' attraverso politiche familiari adeguate. Gli italiani all'estero si sposano, hanno dei figli e per chi decide di tornare dobbiamo attuare politiche familiari di integrazione", spiega il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, auspicando che nel 'Family act' possano trovare spazio "proposte di sostegno per la mobilità dei nuclei familiari e per le famiglie che fanno esperienze all'estero". I lavori si sono suddivisi in quattro differenti panel. Il primo dedicato alla ricerca e moderato da Lanfranco Palazzolo di Radio Radicale. A seguire la medicina, con la moderazione della giornalista e autrice Rai Laura Aprati. Il terzo panel, condotto dal giornalista de Il Sole 24 Ore Marco Ludovico, ha approfondito il tema della cittadinanza mobile. Infine un omaggio all'imprenditoria italiana nel mondo, con l'ultimo spazio di lavori moderati dalla conduttrice e giornalista Rai Benedetta Rinaldi. Ogni panel ha visto l'intervento di diversi esponenti del mondo accademico, scientifico, imprenditoriale. "Sarà importante - sottolinea a 9colonne Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italia all'estero della Farnesina - mantenere in rete questi talenti, offrire loro servizi attraverso la rete diplomatico-consolare, dialogarci, ascoltare le loro esigenze. Questo non solo per valorizzare il loro ruolo nel promuovere la nostra economia, la nostra cultura, il nostro 'vivere all'italiana', ma anche per favorire dei percorsi di rientro in Italia, di emigrazione circolare". "Sarà il miglior modo per recuperare quel patrimonio di cultura, lingua, esperienze professionali, che hanno maturato all'estero e reinvestirlo nel nostro paese", conclude Vignali. (NoveColonneATG)