Roma - Dall'Italia si sono trasferiti a Sydney, New York o Parigi. All'estero hanno un lavoro, una famiglia e spesso sono protagonisti di storie di successo. Ma ogni anno, durante le vacanze, tornano nei luoghi di origine alimentando quel fenomeno chiamato “turismo delle radici”.

Un segmento in continua crescita che coinvolge 80 milioni tra italiani all'estero e discendenti di italiani nel mondo. A loro è rivolta la prima guida alle Radici italiane, presentata il 25 settembre alla Farnesina, che raccoglie una serie di itinerari per stimolare la conoscenza dei luoghi di origine, con tre differenti versioni (italiano/inglese – italiano/spagnolo – italiano/portoghese). La guida - realizzata dalla Direzione Generale per gli Italiani all'Estero del ministero degli Esteri, in collaborazione con l’Associazione Raiz Italiana – si rivolge soprattutto alle nuove generazioni di italiani all'estero e agli italo-discendenti ed è dedicata a quattro Regioni del nostro Paese (Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna e Puglia). Il ministero degli Esteri, sottolinea il direttore per gli italiani all'estero della Farnesina, Luigi Maria Vignali, è al lavoro per "incoraggiare i connazionali a venire in Italia e a scoprire i luoghi d'origine". La prima Guida alle radici "ne è un esempio concreto e fa seguito al tavolo di coordinamento con le realtà che si occupano di turismo, in particolare di turismo delle radici", prosegue Vignali. "Un prodotto - spiega - che non verrà confinato qui ma verrà inviato a tutte le nostre sedi interessate al turismo delle radici, sarà messo sul web e sui siti delle nostre ambasciate e consolati". Un prodotto, sottolinea ancora Vignali, "che vogliamo 'vivo'. Un viaggio sentimentale e non solo turistico". La Farnesina ha già avviato su questo segmento turistico una stretta collaborazione con ENIT, per promuovere il turismo degli italiani all'estero nei loro territori di origine, anche in partenariato con operatori stranieri specializzati e in occasione di importanti eventi internazionali del settore - in particolare Buenos Aires (settembre 2018) e Milano (febbraio 2019). Si tratta di un segmento dell’offerta turistica dell’Italia con un grande potenziale di crescita e specialmente per quanto concerne la valorizzazione dei “borghi” d’Italia con positive ricadute nello sviluppo economico e delle attività produttive locali. "L'Italia deve investire sulle politiche per gli italiani all'estero", ribadisce il sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, sottolineando che la Guida "ha tutto l'appoggio di questo governo". Un'iniziativa - aggiunge Merlo - da "valorizzare perché molto intelligente" e che "significa per l'Italia un grande ritorno dal punto di vista culturale, familiare ma anche economico e commerciale". "Quello che l'Italia spende per gli italiani all'estero non è una vera 'spesa' ma un investimento", ribadisce il sottosegretario agli Esteri. (NoveColonneATG)

SCHEDA / UNA “GUIDA ALLE RADICI” PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO

(NoveColonneATG) Roma - "L'Italia ha il dovere morale di restituire una storia ai suoi cittadini sparsi per il mondo. Allo stesso tempo i viaggi delle radici possono dare una nuova vita a tutti quei piccoli borghi, un tempo luoghi di partenza e di abbandono, che oggi possono diventare luoghi di accoglienza e di scoperta". Sono le prime righe della Guida alle radici italiane, presentata il 25 settembre al ministero degli Esteri. La Guida raccoglie una serie di itinerari per stimolare la conoscenza dei luoghi di origine, con tre differenti versioni (italiano/inglese – italiano/spagnolo – italiano/portoghese). Il testo - realizzato dalla Direzione Generale per gli Italiani all'Estero del ministero degli Esteri, in collaborazione con l’Associazione Raiz Italiana – si rivolge soprattutto alle nuove generazioni di italiani all'estero e agli italo-discendenti ed è dedicata a quattro Regioni del nostro Paese (Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna e Puglia). Si struttura in una parte introduttiva, con alcune pillole di storia dell'emigrazione italiana e informazioni utili per la ricerca dei documenti e la ricostruzione dell'albero genealogico e dei luoghi legati alla memoria familiare. Ci sono poi i capitoli dedicati alle regioni con: le caratteristiche principali del territorio; i luoghi legati alla memoria migrante e alla memoria collettiva; i luoghi legati ai personaggi che hanno dato risonanza al nome della regione nel mondo; i piatti che richiameranno i sapori della famiglia; un calendario di feste religiose (e non solo). Alla fine, una pagina bianca per "tracciare" il proprio itinerario delle radici.