“Nella mattinata di martedì 24 settembre ho avuto un incontro con il Segretario del PD Nicola Zingaretti sulla situazione che si è determinata a livello di governo e di partito nelle ultime settimane.

A Zingaretti ho confermato la mia decisione di restare nel PD e di continuare con il PD lo sforzo di risanamento e di rilancio, anche internazionale, dell’Italia, che nel programma di governo trova una direzione ben delineata. In questo quadro, con il PD continuerò a sviluppare l’impegno per la tutela degli interessi degli italiani all’estero e per la promozione di un loro nuovo e più incisivo protagonismo. La mia decisione è prima di tutto un atto di lealtà verso gli elettori. Sono stata eletta sotto il simbolo e sulla base del programma del PD e intendo rispettare la parola data e la fiducia ottenuta. La mia scelta è motivata anche da ragioni politiche perché introdurre fattori di inquietudine e fibrillazione nella situazione di avvio di una nuova esperienza di governo, che per realizzare il suo impegnativo programma ha bisogno di stabilità e di responsabilità, significa aprire tensioni e contraddizioni che con il tempo potrebbero rivelarsi deleterie. Sono, poi, convinta che per il bene dell’Italia e per la sua buona immagine nel mondo il centrosinistra - un rinnovato e più largo centrosinistra - debba tornare alla guida del Paese. Ma per arrivare a questo è necessario unire le forze, sia pure nel rispetto delle reciproche differenze, non dividerle, costruire una più solida strada comune, non andare ciascuno per la sua strada. Questa cose ho detto a Nicola Zingaretti. Ma l’ho anche esortato a far sì che il PD abbia una sempre maggiore attenzione verso gli italiani all’estero e una migliore comprensione del ruolo che possono giocare nello scenario globale a beneficio dell’Italia. In questo senso non bastano le parole di buona volontà, ma occorrono precisi riscontri nell’elaborazione programmatica che il partito si accinge a fare, nelle scelte di governo che caratterizzeranno la definizione della pur difficile legge di bilancio per il 2020, nella presenza più assidua dei dirigenti del partito nei circoli all’estero e tra i nostri connazionali. Il PD è il maggior partito tra gli italiani all’estero ed è giusto che gli italiani all’estero siano più ampiamente coinvolti e concorrano a definirne gli orientamenti per il presente e per il futuro”.