CHARLEROI - “Perché ci sono così tanti italiani in Belgio?”. Questa domanda è stata presa sul serio dalla comunità italiana operante nelle scuole della Vallonia. E la risposta non è stata per nulla banale: una Mostra-Concorso dal tema “Storie di uomini e carbone” aperta dal 4 maggio 2019, al Bois du Cazier, la miniera della “catàstrofa” del ’56.

L’idea del concorso, nata dal Comites di Charleroi e subito accolta dall’Ufficio scolastico del Consolato, è stata realizzata, con disegni, cartelloni e video, dagli insegnanti della Circoscrizione inviati dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, riuscendo a coinvolgere più di 350 alunni di 16 scuole di Marchienne au Pont, Charleroi, Chatelet, Mons, la Scuola internazionale di Shape, Obourg, Belgrade, Tamines, Presles e Namur. Per circa tre mesi gli insegnanti hanno proposto nelle loro classi dei percorsi di riscoperta del ruolo delle miniere in Belgio e soprattutto hanno sollecitato la consapevolezza che molti di quei minatori, giovanissimi, mal pagati, sfruttati e rifiutati della società belga dell’epoca, erano i loro nonni, zii, bisnonni oppure “fratelli” in qualità di connazionali. Una grande famiglia di cui andare fieri invece che dimenticare o rifiutare. Significativa e preziosa è stata la presenza delle tre Associazioni di minatori della zona. Salvatore Cacciatore, Presidente del Comites di Charleroi ha sottolineato, insieme alla gratitudine per tutti i partecipanti, che il concorso vuole parlare proprio ai figli dell’immigrazione. Per David Michelut, Console Generale d’Italia a Charleroi, questa occasione rafforza i legami tra il Belgio e l’Italia perché dà voce ai veri protagonisti di oggi che sono i bambini e le loro famiglie. Jean-Louis Delaet, Direttore del Bois du Cazier ricorda che la struttura di Marcinelle, patrimonio dell’Unesco, esiste proprio per occasioni come queste che riportano al “ dovere” della memoria, al “nonnò” e agli amici e compagni di lavoro che oggi hanno fra gli 80 e 90 anni ma che sono ancora qui a fare il lavoro della “testimonianza”. Maria Manganaro, Dirigente dell’Ufficio scolastico con il presidente della giuria, signor Antonio Scifo, hanno consegnato i numerosi premi ai 12 bambini vincitori: per la classe terza: Alexy Fleis, Laura Beka e Marie Sane; per la classe quarta: Giorlando Olivia, Salyf Nora e Berettella Mattea; per la classe quinta: Marcus Ngom, Romlano Luna e Tondeur Ycar ; per la classe sesta: Russo Elisa, Justin Caereles e Kharrat Dhya. Complimenti! Il Comites, il Consolato d’Italia, gli insegnanti italiani insieme ai colleghi e direttori belgi accompagnati dagli alunni con le loro famiglie, sono riusciti a fare del Bois du Cazier un luogo di integrazione e festa fra generazioni, capace di dimostrare che la storia si vive in prima persona. Soprattutto è ancora possibile raccontarla e trasmetterla per comprendere sempre più le nostre radici e dunque la nostra identità. (Donatella Favaretto – Inform)