Sabato 16 febbraio 2019 “Il Museo delle Spartenze dell’area di Rocca Busambra” che documenta e rappresenta a Villafrati l’esperienza migratoria di circa 15 paesi della provincia di Palermo, ha organizzato la manifestazione “ le rotte dell’emigrazione” nel complesso del baglio di Villafrati.

Nelle sale del palazzo costruito nel Settecento dalla famiglia Filangeri dei conti di San Marco ed oggi sede del museo è stata inaugurata la mostra che dà il nome alla manifestazione. Venti opere dell’artista Liana Taurini Barbato, di origini pugliesi, ma residente a Palermo indagano la dura realtà delle odierne migrazioni che vedono decine di migliaia di disperati che percorrono le rotte mediterranee su mezzi di fortuna, alla ricerca di un approdo sicuro per sfuggire alla miseria, alle torture, alle guerre. Dopo i saluti del vicesindaco Rosalia Costanza a nome dell’Amministrazione comunale, le opere sono state commentate dalla curatrice Vinny Scorsone curatrice dell’esposizione e dall’intervento del prof. Matteo Mandalà dell’Università di Palermo, da una nota del poeta e scrittore Tommaso Romano che ha scritto: la tragedia mediterranea può anche registrare approdi di salvezza, insieme agli ottusi respingimenti violenti. A volte si risolve nell’affidare le più umili mansione a chi cerca una dignità altra e una libertà vera, pagati però al caro prezzo della marginalizzazione umiliante e di una accoglienza e integrazione più declamata che reali. Ecco così i ritratti dei nuovi proletari venuti da lontano, sfruttati e sottopagati, confinati nelle periferie a scontare una liberazione che rischia di ridursi a nuova sottomissione”. La seconda tappa dell’iniziativa si è svolta nell’attiguo Teatro del Baglio, sul cui palcoscenico le ragazze e i ragazzi dei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) dei comuni di Villafrati, Marineo e Godrano hanno messo in scena le danze ed i canti dei loro paesi di origine (Nigeria, Gambia, Mali, Bangladesh) esprimendo così la loro creatività e fantasia: è stato un modo per avvicinare le nostre popolazioni a popoli lontani, che esprimono nella musica e con il canto le loro migliori qualità artistiche, molto apprezzate dal pubblico presente. Il pomeriggio si è concluso con la degustazione di prodotti tipici della pasticceria locale e da cibi e dolci realizzati dai giovani immigrati presenti nel territorio. (Prof. Santo Lombino)