Tra gli interventi anche quello del vice segretario generale per l'America latina, Mariano Gazzola e di Silvana Magione, vice segretario generale per i Paesi anglofoni extra-Ue

ROMA – Dopo la relazione di Governo e quella del segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, (foto accanto)

la prima mattinata di lavori dell'assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero è proseguita con il dibattito in cui sono intervenuti diversi consiglieri e alcuni dei parlamentari presenti. Si rallegra per il conferimento dell'incarico di sottosegretario agli Esteri a Ricardo Merlo, presente ai lavori, Gian Luigi Ferretti (Maie, Italia), che ripercorre le diverse fasi attraversate dalla politica rivolta ai connazionali all'estero e spera ora in un “rinascimento, un cambiamento di cui vedo oggi un segnale fortissimo perché per la prima volta a rappresentare gli italiani all'estero nel Governo c'è un eletto all'estero, figlio di emigrati italiani”. “Il simbolo è molto forte e io ritengo che non si potrà tornare indietro. A me basta sapere che tu – afferma Ferretti rivolgendosi a Merlo - non hai mai votato per alcun provvedimento che andasse contro gli interessi dei connazionali. Ti affido l'incarico – conclude – dell'intitolazione di una sala della Farnesina a Mirko Tremaglia”. Si congratula con Merlo anche il vice segretario generale per l'America latina, Mariano Gazzola, da molti anni amico del sottosegretario con cui condivide l'origine trevisana e l'impegno nell'associazionismo. “Condividiamo l'idea che le persone devono essere valutate per quello che fanno piuttosto che per quello che dicono. L'obiettivo è di mettere in campo una politica per i connazionali che duri nel tempo, che faccia del bene all'Italia e alle nostre collettività, perché l'Italia non potrà mai essere una potenza culturale se non valorizza gli italiani all'estero – afferma Gazzola, che ricorda poi, a 100 anni di distanza, come 300 mila connazionali tornarono in Italia per combattere la Prima guerra mondiale. “Questo dimostra come noi italiani all'estero siamo abituati a fare sistema da sempre, lo facevamo già prima che qualcuno se ne accorgesse – afferma Gazzola, che ritiene questo sia il percorso giusto per valorizzare l'Italia nel mondo, il fare sistema che deve partire in primis dalla rete consolare. Apprezza il clima di collaborazione emerso nel corso della mattinata anche il vice segretario generale per i Paesi anglofoni extra-Ue, Silvana Mangione, che segnala di voler presentare all'attenzione di Merlo la proposta di riforma di Comites e Cgie approvata nel corso della precedente plenaria del Cgie; chiede un intervento che corregga la riduzione del numero dei componenti della Commissione continentale dei Paesi angolofoni extraUe avvenuta con l'ultima modifica della legge istitutiva del Consiglio generale; e chiede si valuti l'investimento nella promozione dell'insegnamento della lingua italiana attraverso modalità di corsi e progetti online. Giuseppe Stabile (Spagna) lamenta la poca sinergia tra gli attori del sistema Italia che spesso vanifica il lavoro svolto; chiede un più equilibrato potenziamento del personale delle rete consolare, ricordando come l'immagine dell'Italia all'estero cominci dallo sportello consolare di riferimento; e auspica un impegno maggiore perché la circolazione della mobilità divenga un fattore concreto, facendo conoscere maggiormente all'estero le iniziative come la legge contro-esodo. Isabella Parisi (Germania) sollecita un miglioramento dei servizi consolari attraverso la condivisione dei dati tra rete consolare e Comuni italiani, mentre Giangi Cretti (Fusie, Italia) plaude al riferimento alla stampa all'estero da parte del sottosegretario Merlo, nel suo intervento di saluto all'assemblea. Sottolinea in particolare il ruolo della stampa nella diffusione della lingua italiana e poi ritorna sulla necessità di fare sistema, concetto “spesso solo evocato a parole, ma non realizzato nei fatti”, mentre incoraggia la partecipazione dei parlamentari anche ai lavori delle Commissioni tematiche del Cgie. Augura buon lavoro al sottosegretario anche Manfredi Nulli (Gran Bretagna) che condivide l'importanza del fare sistema, specialmente nelle attività di promozione del made in Italy organizzate dalle Camere di commercio all'estero. Rodolfo Ricci (Filef, Italia) segnala come l'inversione di tendenza per la risorse destinate alle politiche per gli italiani all'estero si sia verificata solo in questi ultimi anni, dopo un lungo periodo di tagli e si sofferma sui 300 mila connazionali che hanno lasciato il nostro Paese negli ultimi anni. “Mentre l'Europa innalza muri alle migrazioni, paesi come Romania, Ungheria, Polonia registrano una percentuale crescente di cittadini emigrati all'estero; la Romania ha per esempio il 20% della sua popolazione all'estero. Sono dati che dimostrano enormi squilibri e su cui dovremmo finalmente misurarci, che sono l'effetto di politiche messe in atto spesso da quella stessa classe dirigente che afferma principi ecumenici – rileva Ricci, segnalando la necessità di dare risposte adeguate alle nuove mobilità, attraverso servizi consolari efficienti e personale adeguato. Vincenzo Arcobelli (Usa) lamenta la scarsa attenzione alle politiche rivolte ai connazionali da parte degli ultimi governi e chiede che si rispetti la legge istitutiva del Cgie che prevede che il Consiglio generale venga ascoltato ogni qualvolta si decidono questioni che interessano questi ultimi, compresi i temi del made in Italy e del commercio. A Vignali chiede in particolare di sensibilizzare i consoli affinché coinvolgano maggiormente gli organismi di rappresentanza nelle attività che hanno luogo all'estero. Paolo Brullo (Germania) augura buon lavoro al sottosegretario Merlo e gli suggerisce di circondarsi di una buona squadra per poter raggiungere i risultati auspicati, mentre Francesco Papandrea (Australia) ritiene che vada riconosciuto al nuovo governo il merito della scelta di un eletto all'estero per la carica di sottosegretario. Segnala inoltre di condividere le priorità di lavoro presentate da Merlo nel corso della mattinata, in particolare l'accento sulla necessità di intervenire per un miglioramento dei servizi consolari, e si associa alla richiesta formulata di ripartire in modo più bilanciato la rappresentanza territoriale in seno al Cgie. Andrea Mantione (Paesi Bassi) si dice invece contrario alla proposta di un elenco degli elettori che a suo dire ridurrebbe di molto la partecipazione al voto all'estero. Sottolinea inoltre l'esiguità dello spazio dedicato ai connazionali all'estero nel contratto di governo. Infine, Riccardo Pinna (Sud Africa) chiede a Merlo di non operare più tagli di risorse come avvenuto nel passato e concorda sull'idea di una bicamerale per “cambiare la rotta” delle politiche per gli italiani nel mondo. Invita infine il sottosegretario a partecipare alla Commissione continentale dei paesi anglofoni extraUe che si svolgerà a settembre a Durban, rinnovando la richiesta di riconsiderare il numero dei consiglieri delle Commissioni continentali del Cgie. (V.P. - Inform)