L’Ambasciata a Santo Domingo riapre, dunque. Credo sia giusto ringraziare la locale comunità italiana per il risultato raggiunto. Non è facile conseguire un risultato significativo come la riapertura di un'Ambasciata ed è ancora più complesso quando precedentemente il MAECI aveva escluso per l’immediato questa possibilità. Il Governo ha cambiato idea grazie all’impegno della comunità, dell’organo informativo diretto da Ricky Filosa e di tutti i parlamentari eletti all'estero, di maggioranza e di opposizione, che hanno fatto il loro dovere. Credo sia però doveroso partire proprio dal richiamo che il Ministro Gentiloni ha fatto in Parlamento proprio in occasione dell’annuncio della riapertura. Non si è trattato di un richiamo agli eletti all'estero né alla questione specifica delle chiusure consolari, anche perché è noto che il Parlamento non dispone chiusure o aperture di sedi, ma di un richiamo al bilancio del MAECI. Poiché in una fase di limitazione della spesa pubblica, come quella che attraversiamo, ulteriori tagli sono possibili, se avvenissero rischierebbero di mettere in gravi difficoltà tutta la rete diplomatico-consolare. Quindi il Governo, il MAECI, unico titolato a decidere su chiusure e aperture, chiede al Parlamento una attenzione specifica in vista della prossima legge di stabilità. Lo ricordo a tutti noi, un eventuale taglio di alcune decine di milioni, disposto dal MEF sul bilancio del MAECI, comporterebbe una sostanziale impossibilità di recupero in sede di emendamenti al disegno di legge di stabilità. Di questo dobbiamo parlare, oltre che delle misure da noi proposte in questi ultimi anni. Parlo, prima di tutto, di un adeguato investimento sulla promozione linguistico-culturale, una volta che avremo capito la direzione della riforma. Il decreto attuativo della legge delega sulla Buona Scuola è in fase avanzata, ma pochi ne conoscono il contenuto. Esso, comunque, dovrebbe riformare molti aspetti di questo intervento, in vista del passaggio delle competenze alla nuova direzione del MAECI. Mi riferisco, ancora, all’esonero IMU e alla necessità di fare chiarezza e garantire equità in questo settore. Parlo, inoltre, delle percezioni consolari e della assoluta necessità che si tenga conto di questo vero e proprio tesoretto: direttamente, attraverso l'investimento di tutti gli importi o di una percentuale di essi sulla rete consolare, o indirettamente, attraverso l'assunzione di responsabilità del MEF che quindi eviti di imporre una rimodulazione di spesa alla Farnesina. Senza dimenticare, infine, le ratifiche di sicurezza sociale verso realtà geopolitiche che si giustificano, oltre che con ragioni di politica estera, anche con un impegno verso le nostre comunità, come gli accordi con la Nuova Zelanda, il Cile, il Perù, le Filippine e il Marocco. (On. Marco Fedi)