Introduzione -La relazione annuale 2015 dell'EASO presenta una panoramica complessiva del numero e del tipo di domande di protezione internazionale presentate in tutti i 28 Stati membri dell'UE, più Norvegia e Svizzera (UE+).

Essa esamina le tendenze registrate nel settore dell'asilo, comprese le principali sfide che si sono presentate nel corso dell'anno e le risposte che sono state date a tali sfide, nonché i principali sviluppi istituzionali e giuridici, offrendo inoltre una panoramica del funzionamento pratico del sistema europeo comune di asilo (Common European Asylum System, CEAS). I dati sono stati forniti dagli Stati membri, dall'UNHCR, dalla società civile, da specialisti dell'informazione e dai funzionari operativi sul campo.

 Punti principali della relazione

· Nel 2015 le domande di protezione internazionale presentate nell'UE+ sono

state quasi 1,4 milioni: si tratta del numero più elevato mai registrato dal 2008 quando è iniziata la raccolta dei dati a livello di UE.

· Il maggior numero di richiedenti asilo era costituito da cittadini della Siria, dei paesi dei Balcani occidentali nel loro insieme e dell'Afghanistan. I principali paesi di accoglienza sono stati Germania, Ungheria, Svezia, Austria e Italia.

· Alla fine del 2015, il numero di persone in attesa di una decisione sulla propria domanda di protezione internazionale nell'UE+ ha superato il milione; il volume di domande pendenti è più che raddoppiato rispetto al 2014.

· La crisi in Siria ha continuato a essere un fattore chiave per il numero di domande di protezione internazionale nell'UE+. Le domande presentate da cittadini siriani sono state oltre 380 000, più del triplo rispetto al 2014.

· Le domande presentate da cittadini dei paesi dei Balcani occidentali nel 2015 sono quasi raddoppiate e sono state 201 405, provenienti in larga maggioranza da cittadini del Kosovo e dell'Albania.

· L'Afghanistan è rimasto lo scorso anno uno dei principali paesi di origine dei richiedenti asilo, con 196 170 domande presentate (in aumento del 359%); tale paese ha fatto registrare la quota più elevata di minori non accompagnati richiedenti protezione internazionale nell'UE+ nel suo complesso (25% del totale dei richiedenti asilo afghani).

· Il primo sforzo comune dell'UE per il reinsediamento è stato avviato con l'assunzione ell'impegno, da parte di 27 Stati membri e degli Stati associati a Dublino, a reinsediare entro due anni 22 504 sfollati provenienti da paesi terzi.

Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, MTC Block A, Winemakers Wharf, Grand Harbour Valletta, MRS 1917, Malta 2/3 - Tel.: +356 22487500, sito Internet: www.easo.europa.eu

 Principali sviluppi nel 2015

 Programma di ricollocazione

Nel 2015 con l'afflusso di un numero senza precedenti di richiedenti protezione internazionale, è stato definito un programma di ricollocazione che mira a fornire sostegno agli Stati membri "in prima linea" (Italia e Grecia) sottoposti a una forte pressione.

Successivamente alla proposta presentata dalla Commissione nel maggio 2015, il Consiglio ha adottato due decisioni con cui è stato istituito un meccanismo di ricollocazione temporanea ed eccezionale dalla Grecia e dall'Italia di 160 000 richiedenti con evidente bisogno di protezione internazionale, che sarà operativo per due anni fino al settembre 2017.

Minori non accompagnati

Nel 2015, i minori non accompagnati che hanno chiesto protezione internazionale nell'UE+ sono stati in totale 95985, un numero quasi quattro volte superiore a quello dell'anno precedente. L'aumento è stato particolarmente marcato nei quattro principali paesi di accoglienza, ossia Svezia, Germania, Ungheria e Austria.

Tali paesi hanno fatto registrare complessivamente il 70% delle domande di asilo presentate da minori non accompagnati.

L'afflusso molto rilevante di richiedenti protezione internazionale che asseriscono di essere minori ha creato difficoltà legate alla corretta valutazione dell'età e alla mancata o tardiva designazione di tutori.

 Strutture di accoglienza

L'incremento delle domande di asilo nel 2015 ha portato a una carenza di strutture ricettive in molti Stati membri, soprattutto nei mesi estivi. Alcuni Stati membri hanno dovuto raddoppiare o triplicare la propria capacità di accoglienza; ciò evidenzia la necessità di una maggiore flessibilità per quanto riguarda le strutture di accoglienza.

Per affrontare questi problemi sono state attuate misure come la messa a disposizione di strutture ricettive aggiuntive, sia permanenti sia temporanee/di emergenza, la creazione di nuovi centri di

accoglienza iniziale e un rafforzamento della cooperazione tra Stati membri confinanti.

 Supporto dell'EASO

 L'anno scorso l'EASO ha continuato a fornire sostegno operativo a Grecia, Italia, Bulgaria e Cipro. Dal settembre 2015, l'EASO assicura il proprio supporto al programma UE di ricollocazione dall'Italia e dalla Grecia ad altri paesi europei sulla base di piani operativi per i punti di crisi (

hotspot) e la ricollocazione firmati con gli Stati membri, nonché attraverso l'invio di esperti, tra cui squadre mobili, e lo sviluppo di diversi strumenti per fornire assistenza nelle diverse fasi della ricollocazione (opuscoli informativi, informazioni prima della partenza, registrazione, processo di abbinamento, strumento per l'identificazione di casi vulnerabili).

 Sviluppo di sistemi di asilo nazionali

Poiché nel 2015 è scaduto il termine per il recepimento dell'acquissull'asilo sottoposto a rifusione, diversi Stati membri hanno apportato modifiche giuridiche ai rispettivi sistemi di asilo nazionali. Parallelamente, un afflusso considerevole di richiedenti in diversi paesi UE+ ha portato all'attivazione di meccanismi di emergenza per la gestione delle frontiere, la registrazione e l'espletamento in tempi brevi delle pratiche, nonché la revisione dell'impiego delle procedure speciali.

 Informazioni e assistenza legale

 Nel 2015 nei paesi UE+ sono state apportate diverse modifiche giuridiche che hanno ampliato la portata delle informazioni e dell'assistenza legale fornite ai richiedenti protezione internazionale in varie fasi della procedura. Questi aspetti hanno continuato a presentare difficoltà nel 2015, soprattutto a causa dell'aumento delle domande e della disponibilità spesso limitata di risorse specializzate.

 Strategia per il futuro

 Coerentemente con la proposta riguardante un'agenzia dell'Unione europea per l'asilo, presentata dalla Commissione, l'EASO sta entrando in una nuova fase della propria evoluzione, caratterizzata da responsabilità nuove e rafforzate e da un nuovo mandato, mettendo a frutto e sviluppando ulteriormente il lavoro fin qui svolto.

La versione integrale della relazione è disponibile alla pagina

https://www.easo.europa.eu/information-analysis/annual-report

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