(Salvatore Augello) Le promesse di Berlusconi puro marketing elettorale. Con un intervento abbastanza sostenuto, l'On. Fabio Porta è intervenuto nel dibattito alla Camera, in occasione della conversione in legge del DL n° 112 del 25 giugno 2008, attaccando il Governo per i pesanti tagli apportati al Ministero degli Affari Esteri, che non potrà non ripercuotersi sulle condizioni già precarie degli italiani sparsi per il mondo. Riportiamo qui di seguito, il testo integrale dell'intervento.

 

 PRESIDENTE. È iscritto a parlare l’onorevole Porta. Ne ha facoltà.

FABIO PORTA. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, anzitutto un ringraziamento per la pazienza e il senso di dovere civileche stiamo dimostrando in questa sede e permettetemi di estendere il ringraziamento anche ai funzionari della Camera.Cercherò di essere breve, avendo tagliato il mio intervento e credo che in mezzo a tanti tagli funesti – permettetemi la battuta – di cui stiamo parlando, gli unici tagli buoni, forse, sono quelli che ho fatto al mio intervento. Nella discussione sulla manovra finanziaria, proposta dal Governo, siamo chiamati a decidere su un provvedimento che incide – aggiungerei, purtroppo – direttamente sulla vita e sul futuro dell’Italia e dei suoi cittadini, di coloro che sono residenti nel nostro Paese e di quei milioni che vivono all’estero e con il loro voto hanno scelto i oro rappresentanti in Parlamento.Nel decreto-legge oggi all’esame della Camera si dividono in maniera chiara gli indirizzi di politica economica del Governo Berlusconi, in maniera chiara ma allo stesso tempo confusa se consideriamo i tagli dissennati e scriteriati in esso contenuti. A scandalizzare tanto, infatti, non sono i tagli, ossia le riduzioni di spesa sui capitoli del bilancio dello Stato, quanto la loro illogicità e, come affermato in questi giorni proprio dalla Banca d’Italia, il fatto che tali provvedimenti non avranno alcun effetto di crescita sul PIL, mentre si aumentano le tasse, si riducono gli investimenti e non si interviene in alcun modo su stipendi, salari e pensioni basse. Governare – lo sappiamo – significa saper decidere, quindi operare scelte, anche se queste a volte possono essere impopolari. Tagliare, ridurre le spese, risparmiare a volte può anche essere necessario, e ciò comporta, di conseguenza, l’individuazione di priorità, l’indicazione di un percorso o di una tendenza, saper scegliere appunto. Ecco, di fronte alle scelte che l’attuale Governo sta compiendo abbiamo chiaro un concetto: l’Italia e il suo futuro non sono al centro della manovra politicofinanziaria dell’Esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi.Sono convinto che tanti italiani in Italia e anche all’estero hanno votato per la coalizione guidata dall’attuale Presidente del Consiglio convinti, o perlomeno speranzosi, che con le sue grandi capacità di manager e di imprenditore quest’ultimo riuscisse, come recitava il suo slogan che ricordiamo tutti, a rialzare l’Italia. Una lettura attenta del decreto-legge ora in discussione ci dice esattamente il contrario: l’Italia, con questi provvedimenti, rischia semmai di addormentarsi – come noi a quest’ora, scusatemi un’altra battuta – se non di entrare in uno stato di coma profondo. Come rialzare l’Italia, quando a fronte di tanti proclami sulla sicurezza, più o meno demagogici, si tagliano drasticamente i fondi relativi (la manifestazione che abbiamo visto davanti alla Camera stamani ne è un esempio) ? O quando, a fronte di altrettanti discorsi sullo stato della nostra giustizia, si mortifica proprio Atti arlamentari — 138 — Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 17 LUGLIO 2008 — N. 37 questa amministrazione con una severa riduzione dei fondi ad essa destinati ? O ancora: come è possibile continuare a riempirci la bocca dell’Italia leader mondiale in materia di cultura, quando nel prossimo triennio si preannuncia una decurtazione di quasi 900 milioni sugli stanziamenti previsti per questo settore, di vitale importanza per il Paese ? Per non parlare, poi, dell’unica misura, peraltro ancora allo studio del Governo, con la quale si intenderebbe intervenire sulle classi sociali più deboli, la cosiddetta social card, o meglio la tessera della povertà. È un intervento, tra l’altro, che non si applicherebbe agli stranieri residenti in Italia, come stava ricordando la collega Miotto, tantomeno ai nostri concittadini residenti all’estero: in una parola, un bell’esempio di inciviltà. Permettetemi poi di fare un riferimento specifico alla nostra politica estera: il Presidente del Consiglio Berlusconi, nel corso della scorsa campagna elettorale, ha inviato una lettera agli oltre 4 milioni di elettori italiani sparsi in tutto il mondo. Nella missiva prometteva un grande impegno per rilanciare la presenza italiana sulla scena internazionale e, soprattutto, per garantire alle nostre comunità residenti all’estero adeguate politiche e specifici programmi di intervento. Bene, basta osservare gli enormi tagli che la manovra finanziaria che ci viene presentata dal Governo riserva al Ministero degli affari esteri, per rendersi conto che quelle parole erano ancora una volta puro marketing elettorale, anzi pura demagogia nazional-popolare:32 milioni di euro in meno per il 2008, 50 in meno per il 2009, 100 per il 2010. Questi tagli colpiscono al cuore, forse in maniera irrecuperabile, la nostra già precaria rete diplomatico-consolare all’estero, oltre a mortificare, penalizzandole, le nostre comunità, che tanto hanno dato (e mi riferisco alle rimesse, ancora rilevanti, dei nostri connazionali all’estero), ma che tanto – voglio sottolinearlo con forza – possono continuare a dare al nostro Paese. Porto qui – permettetemi – un esempio: la comunità degli italiani che, come il sottoscritto, risiedono in Brasile, un Paese continentale dove vivono oltre 200 milioni di persone. Ebbene, in Brasile vivono oggi 300 mila nostri connazionali, mentre cento volte di più, 30 milioni, sono i brasiliani di origine italiana. Nel 2020 – e cito il « Rapporto 2020 » sulle scelte di politica estera, coordinato dal Ministro degli esteri D’Alema nel Governo precedente, ma all’interno di un gruppo di lavoro del quale faceva parte anche l’attuale Ministro Frattini – secondo dati dell’Economist, il Brasile sarà la quinta o sesta potenza mondiale, mentre noi, forse, saremo la decima o l’undicesima. A questo proposito il collega Boccia parlava della Cina, reclamando lamentando l’assenza del Presidente Berlusconi tra il 2001 ed il 2006. Aggiungo che anche il Brasile è stato dimenticato in quegli anni dall’allora Presidente del Consiglio. Dati come questo dovrebbero spingerci a riflettere ed in particolare a investire in questo potenziale enorme di cultura, di scambi economici e commerciali, sulla linea di quanto stava facendo il Governo Prodi e il suo Ministro degli affari esteri, D’Alema. Adesso, a quanto pare, si mette il freno a mano su questa direzione di marcia, anzi si fa una vera e propria marcia indietro, anche rispetto ai risultati ottenuti in relazione alla legge finanziaria per il 2007. Non voglio parlare poi dei 182 milioni di tagli per i prossimi anni, ai quali si devono aggiungere, per il 2008, il congelamento del Fondo di accantonamento che prevedeva, per il Ministero degli affari esteri, un ammontare di 80 milioni di euro già ridotti ad 8 dal Consiglio dei Ministri e, in base alle ultime informazioni che abbiamo acquisito anche in Commissione Esteri, destinati addirittura ad azzerarsi. E non voglio parlare dell’eliminazione, per i nostri consolati, della possibilità di attingere al Fondo ricavato dal 40 per cento delle tasse e imposte raccolte localmente Atti Parlamentari — 139 — Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 17 LUGLIO 2008 — N. 37 che sono spesso vitali per l’espletamento delle semplici funzioni amministrative. Ancora più triste è il capitolo della cooperazione allo sviluppo – lo ricordava poco fa la collega Miotto – non soltanto quella bilaterale – che questo Governo si appresta a diminuire ulteriormente, relegando l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi più ricchi e sviluppati – ma anche quella multilaterale, affidata cioè alle grandi agenzie internazionali. Oggi stesso infatti il direttore dell’IFAD, una delle agenzie delle Nazioni Unite che si occupa di agricoltura, ricordava alle Commissioni Esteri ed Agricoltura di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta, come l’Italia non abbia ancora onorato il suo impegno di finanziare anche quest’anno tale Agenzia, tradizionalmente sostenuta dal contributo importante del nostro Paese. Concludo dicendo che non si rialza così l’Italia, in questo modo la possiamo soltanto azzoppare, in maniera dura e forse irrimediabile Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio esprimere in quest’Aula il disagio, la rabbia e l’indignazione di quanti continuano a credere in un grande ruolo dell’Italia a livello europeo ed internazionale. PRESIDENTE. La prego di concludere. FABIO PORTA. Voglio farlo anche a nome dei nostri concittadini residenti all’estero che da questa finanziaria non sono visti né come oggetto di politiche specifiche né tantomeno – come avremmo voluto – come soggetto attivo, fondamentale e strategicamente rilevante del rilancio della presenza italiana nel mondo e della relativa crescita economica del nostro Paese. Ridurre i Fondi destinati alla nostra rete consolare, dimezzare le risorse per l’assistenza ai nostri connazionali indigenti che vivono all’estero, ridimensionare o eliminare i Fondi per la formazione professionale, la diffusione della lingua, l’internazionalizzazione delle imprese e azzerare o quasi la nostra cooperazione allo sviluppo, tutto ciò vuol dire non rispettare la storia ed il valore della nostra emigrazione, non conoscere la realtà e la dimensione della nostra presenza all’estero. Soprattutto ciò significa non capire come una delle chiavi per lo sviluppo futuro del nostro Paese passi dal rafforzamento e dalla qualificazione del ruolo internazionale dell’Italia e non dalla mortificazione degli italiani nel mondo o dalla riduzione drastica delle risorse destinate al Ministero degli esteri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).