(fonte aise) - Giovedì scorso il sottosegretario agli esteri per gli italiani nel mondo, Alfredo Mantica, è intervenuto presso il Comitato sugli italiani all’estero della Camera per illustrare le linee del governo in tema di politiche migratorie. In quella sede, Fabio porta, deputato del Pd eletto in Sud America, che del Comitato è vice presidente, ha espresso la sua "preoccupazione per il calo di attenzione e di interesse politico sulle questioni di interesse degli italiani nel mondo", come già evidenziato dal Presidente del Comitato, Marco Zacchera (An-Pdl) nel corso della prima riunione.

 Una "preoccupazione" che per Porta "è oggi ancora più forte, aggravata non solo dai pesanti tagli presenti nella finanziaria ma da un clima generale di apparente ostilità nei confronti dei nostri emigranti. Significative la vicenda dell’ICI (con l’esclusione dei residenti all’estero dall’esenzione) e soprattutto quella dell’assegno sociale, dove il governo e la maggioranza hanno posto delle condizioni che impediranno l’accesso a tale diritto anche agli emigrati che rientreranno stabilmente in Italia (e che non potranno vantare i dieci anni di residenza consecutiva nel nostro Paese). Tutto ciò – ha osservato il deputato – mostra una progressiva chiusura dell’Italia verso il mondo dell’emigrazione e dell’immigrazione; un ripiegamento su se stessa, in linea con la visione minimalista del Ministro dell’Economia Tremonti in materia di politica estera e di internazionalizzazione del Paese. Per tutte queste ragioni – ha aggiunto il Vice Presidente del Comitato – è importante mantenere alta e valorizzare sempre la memoria sulla storia dell’emigrazione; si tratta di un obbligo civile verso l’Italia e il suo futuro". "In questo senso prendo atto con soddisfazione dell’individuazione della nuova sede del Museo dell’Emigrazione, che andrà però integrato dalla "rete" mondiale degli analoghi musei e dal contributo determinante del Comitato di esperti della storia dell’emigrazione. La prossima Conferenza dei Giovani – per il parlamentare del Pd – potrà essere un momento importante se inserita in uno sforzo che dalla memoria mira alla costruzione di un futuro del Paese in stretta sinergia con le comunità all’estero; la richiesta che faccio al governo è anche quella di coinvolgere i Ministeri del Lavoro e dell’Istruzione per presentare alle giovani generazioni italiane all’estero un’offerta coordinata e aggiornata di programmi di studio e lavoro". Con riferimento al sistema di rappresentanza degli italiani all’estero, Porta ha ribadito "la necessità di procedere secondo i tempi già stabiliti alle prossime elezioni dei Comites e del Cgie, come tra l’altro richiesto dai deputati del PD al Presidente del Cgie e Ministro degli Esteri Franco Frattini. Con il Cgie possiamo lavorare già a partire dalle prossime settimane per la definizione di una nuova legge di riforma dell’importante organismo". Quanto alla razionalizzazione della rete diplomatica, Porta ha ricordato che "anche il Sottosegretario Enzo Scotti ha ribadito alla Commissione Esteri la necessità di rafforzare la rete in Sud America, continente definito prioritario per le strategie internazionali dell’Italia; peccato – ha aggiunto il parlamentare del PD – che ad oggi non abbiamo visto nessun passo in questa direzione, se si eccettua la cosiddetta "task force", che interverrà in maniera limitata e circoscritta all’emergenza cittadinanze". Il deputato si è quindi soffermato sulla polemica, sollevata dal Sottosegretario Mantica, relativa alla confusione di ruoli a volte esistente in qualche parlamentare tra potere legislativo ed esecutivo: "forse sarebbe meglio fare nomi e cognomi, invece che accusare in maniera indistinta i parlamentari che – a partire dal sottoscritto – hanno ben chiaro il loro ruolo: chi non lo ha compreso è il Senatore Esteban Caselli, che in Argentina si crede legittimato a nominare o a dimettere Consoli e Ambasciatori!". Il parlamentare ha concluso ribadendo la sua preoccupazione, espressa nel corso del suo intervento iniziale anche da Mantica, sul bilancio del Ministero degli Esteri dei prossimi tre anni: "se non riusciremo a modificare in Parlamento i tagli prospettati dal Governo metteremo in seria crisi la nostra struttura consolare, e rischieremo di rendere vana l’operazione "task force" appena avviata in Sud America per ridurre l’enorme arretrato di pratiche di cittadinanza".