Cgil, Cisl e Uil nella piana di Gioia Tauro per l’integrazione. “Concertone” a Roma e ricordo a Portella della Ginestra, in Sicilia. Ma siamo in tempi di crisi: sarà un giorno di lotta e, paradossalmente, anche di scioperi. Tutti gli appuntamenti  Lavoro e solidarietà: ecco i temi del Primo maggio 2010. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Rosarno, il paese nella piana di Gioia Tauro teatro della rivolta dei braccianti immigrati dello scorso gennaio.

Scelta non casuale, poiché la ricorrenza sarà incentrata, oltre che sui tradizionali temi del lavoro e dell'economia, anche su quelli dell'integrazione. Un corteo partirà alle 9 nell’area dello stabilimento ex Rognetta e si dirigerà verso piazza Valarioti dove intorno alle 11 si terrà il comizio conclusivo dei tre segretari generali Epifani, Bonanni e Angeletti. 

A Roma tutto pronto per il tradizionale concertone di piazza San Giovanni. “Il colori delle parole” è il tema dell’evento che vedrà tra gli ospiti più attesi Carmen Consoli e Vinicio Capossela: come sempre, diretta su Raitre dalle 15.15 fino a dopo la mezzanotte. In Sicilia, solito appuntamento a Portella della Ginestra (Palermo) a 63 anni dalla strage dei braccianti uccisi mentre manifestavano per i loro diritti. Per la prima volta, la lotta alla mafia s’incontrerà con l’antifascismo e la Resistenza: nel corteo e sul palco, infatti, accanto alla Cgil ci sarà anche l’Associazione nazionale dei partigiani. 

I sindacati della Lombardia si ritroveranno invece a Bergamo per una manifestazione regionale con gli interventi conclusivi in piazza Vittorio Veneto alle 11. “Combattere disoccupazione e povertà creando 100 mila nuovi posti lavoro, sostenere le imprese, più case e infrastrutture” sono le parole d’ordine della manifestazione. Celebrazioni anche a Napoli, con il classico appuntamento in piazza Dante (ore 18) per i comizi dei sindacalisti e poi un lungo concerto. 

A Torino in programma il consueto il corteo che partirà da corso Cairoli intorno alle 9.30 e si concluderà in piazza Castello. I temi scelti sono il “lavoro che manca” e la “politiche industriali per sostenere anche il piano industriale Fiat”. Più dimessi, e non poteva essere altrimenti, i festeggiamenti all’Aquila a oltre un anno dal terremoto. “Qui l’economia è ancora ferma, per noi la festa del non lavoro” hanno detto i rappresentati sindacali parlando della manifestazione che si terrà in piazza Duomo (ore 11), cuore del centro storico del capoluogo abruzzese ancora chiuso agli abitanti. 

In tempi di crisi sarà anche un Primo maggio di lotta e, paradossalmente, di scioperi. Tra le tante iniziative, i lavoratori Agile (ex Eutelia) protesteranno davanti alla sede della società ad Arezzo, quelli umbri della Basell si danno appuntamento a Terni. L’ultima che si sono inventati gli operai Vynils, cioè i protagonisti dell’isola dei cassintegrati, è “la festa del 2 maggio”. Ovvero: una festa del lavoro che si prolunga per due giorni, che inizia il primo e prosegue il 2, una sorta di kermesse all’Asinara, piccola Woodstock sarda a metà fra festa del lavoro e happening politico musicale.

Incroceranno le braccia, invece, proprio nel giorno della Festa del lavoro, gli addetti del commercio della Toscana, dell’Alto Adige e di tutte le altre regioni in cui è stata concessa la deroga per aprire i negozi. Anche le associazioni dei consumatori rilanciano l’appello: “Non fate acquisti quel giorno”. E come sempre si migliaia di persone torneranno nelle strade di Milano per la “EuroMayday Parade”, la manifestazione auto organizzata “per mostrare l’orgoglio, la gioia e la rabbia dei precari e delle precarie” sin dal 2001 al 2010: appuntamento a porta Ticinese a partire dalle ore 15.